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Alessandro Cattelan "negazionista" del flop di "Da Grande", il programma evento che lo ha lanciato al grande pubblico di Rai 1, ma che non è andato oltre il 12% (stime erano del 16% a detta del direttore di Rai 1 Stefano Coletta, anche se molti giornali ben informati come Dagospia parlano di 20% e oltre e grandissime aspettative ma allo stesso tempo la stessa Rai era pessimista sul fatto che uno show del genere potesse funzionare) venendo battuto due volte su due da Scherzi a Parte su Canale 5 e, nella prima puntata, anche dalla finale degli europei di pallavolo Italia-Slovenia su Rai 3 portando il primo canale ad essere terza rete in prima serata.
Ai microfoni di Repubblica, il conduttore ha dichiarato: "Cosa non ha funzionato? È una domanda difficile alla quale rispondere. Potrei dire quali sono le cose che non hanno funzionato e avrei cambiato. Poche. Il flop? Mi interessano le analisi, non sto qui a giocare. Ma il giorno dopo partono le analisi sul flop, parola infantile. A me interessano quelle basate sulla capacità, i numeri valgono fino a un certo punto. Nel mondo della comunicazione di oggi i numeri sono tanti; in tv hanno importanza ma non sono così totalizzanti. Uno show non si giudica solo dai dati".
Parole che hanno fatto sì che la giornalista, Silvia Fumarola, gli chiedesse se lui si faccia mai autocritica e la sua risposta è stata: "Hai voglia. Certo".
Sul suo futuro ha risposto così: "Se farò altre due puntate? Me ne hanno parlato. Oggi ci siamo presi un po’ di tempo per decidere, se fosse sarei felice. Intanto stiamo parlando di Eurovision".
Sul suo nuovo programma di Netflix "Una Semplice Domanda": "Un docu-show Una semplice domanda. Andrà a cavallo delle feste, sarà itinerante, ci saranno momenti scritti come in una serie. Sperimento un linguaggio misto".
L'intervista di Cattelan ha scatenato commenti negativi da parte di giornalisti e scrittori. Giuseppe Candela del Fatto Quotidiano e Dagospia ha affermato sui social: "L'intervista di Cattelan a Repubblica dal punto di vista della comunicazione è drammatica. A un certo punto è in imbarazzo anche la collega ("Fa mai autocritica?")".
Lo scrittore Gianrico Carofiglio: "Lo show di Cattelan su Rai1 è un disastro. Capita, forse qualcuno ne renderà conto forse no. Ma è interessante quello che (pare) ha detto il conduttore: “rifarei tutto così”. La frase è la sintesi del modo meno intelligente (eufemismo) di affrontare l’errore e il fallimento".
Ai microfoni di Repubblica, il conduttore ha dichiarato: "Cosa non ha funzionato? È una domanda difficile alla quale rispondere. Potrei dire quali sono le cose che non hanno funzionato e avrei cambiato. Poche. Il flop? Mi interessano le analisi, non sto qui a giocare. Ma il giorno dopo partono le analisi sul flop, parola infantile. A me interessano quelle basate sulla capacità, i numeri valgono fino a un certo punto. Nel mondo della comunicazione di oggi i numeri sono tanti; in tv hanno importanza ma non sono così totalizzanti. Uno show non si giudica solo dai dati".
Parole che hanno fatto sì che la giornalista, Silvia Fumarola, gli chiedesse se lui si faccia mai autocritica e la sua risposta è stata: "Hai voglia. Certo".
Sul suo futuro ha risposto così: "Se farò altre due puntate? Me ne hanno parlato. Oggi ci siamo presi un po’ di tempo per decidere, se fosse sarei felice. Intanto stiamo parlando di Eurovision".
Sul suo nuovo programma di Netflix "Una Semplice Domanda": "Un docu-show Una semplice domanda. Andrà a cavallo delle feste, sarà itinerante, ci saranno momenti scritti come in una serie. Sperimento un linguaggio misto".
L'intervista di Cattelan ha scatenato commenti negativi da parte di giornalisti e scrittori. Giuseppe Candela del Fatto Quotidiano e Dagospia ha affermato sui social: "L'intervista di Cattelan a Repubblica dal punto di vista della comunicazione è drammatica. A un certo punto è in imbarazzo anche la collega ("Fa mai autocritica?")".
Lo scrittore Gianrico Carofiglio: "Lo show di Cattelan su Rai1 è un disastro. Capita, forse qualcuno ne renderà conto forse no. Ma è interessante quello che (pare) ha detto il conduttore: “rifarei tutto così”. La frase è la sintesi del modo meno intelligente (eufemismo) di affrontare l’errore e il fallimento".