Cardinale:"L'analisi dei dati, l'informazione e il calcio..."

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Mika

Senior Member
Registrato
29 Aprile 2017
Messaggi
13,839
Reaction score
6,285
Cardinale al NY post.

RedBird possiede squadre sportive, società di media e persino aziende di mobilità aerea urbana. Come si integrano questi asset?
“Molti parlano di sinergie di portafoglio, ma in RedBird stiamo davvero vedendo questo aspetto prendere forma. Skydance Media a Hollywood si occupa di tutto, dai film per il cinema ai contenuti sportivi originali. Questo si collega a ciò che LeBron James sta facendo alla SpringHill production e anche a ciò che Ben Affleck e Matt Damon stanno facendo alla Artists Equity - il nostro primo film è la storia di Air Jordan. Abbiamo un'attività di analisi dei dati nello sport che affonda le sue radici nel baseball e che ora stiamo applicando al calcio europeo, quindi la connessione è profonda e sta decisamente accelerando”.
I prezzi delle squadre sportive professionistiche sembrano non fermarsi.
"C'è sempre qualcuno o qualche entità disposta a pagare il prezzo di vendita, ma questo può essere un gioco pericoloso, perché alla fine della giornata le persone si tappano il naso e si buttano, confidando nel fatto che le cose continuino a salire. Ma qualsiasi studente di storia economica sa che questo non è sostenibile, almeno non con il ritmo e la traiettoria attuali. Non credo che a lungo termine lo sport sia sopravvalutato, ma credo che sia sopravvalutato rispetto al momento attuale. Tra oggi e allora, si potrebbero verificare delle dislocazioni in cui il denaro viene assorbito e ridotto”.


Lei ha la propensione a coinvolgere grandi nomi di talento, non solo cinematografici, ma anche dirigenziali.
“Sono poche le celebrità con cui faremmo affari. Ma se si guarda a Dwayne Johnson, LeBron James, Ben Affleck, Matt Damon, Tom Cruise, tutti hanno una mentalità imprenditoriale e si possono costruire aziende intorno a loro. Non credo che l'inserimento di una celebrità aumenti il valore di un'azienda. Ma quando trovi un Ben Affleck, che è una delle persone più intelligenti con cui abbia lavorato e che fa il suo mestiere da 30 anni come io faccio il mio da 30 anni, e fai una diagramma di Venn tra noi due, per me è davvero interessante. Vede l'industria dei media in modi che noi non potremmo mai vedere, e noi possiamo mostrargli come renderla operativa e monetizzabile”.

La vostra filosofia di private equity sembra molto più simile a quella del venture capital - investire in qualcosa a lungo termine - piuttosto che cercare semplicemente di ottenere un rapido ritorno e un'uscita. Ma avete anche un braccio specifico di venture capital presso RedBird. Come valuta questi investimenti?
“Non sono entusiasta di come si è evoluto il settore del venture. In troppi casi, qualcuno si presenta per un round di finanziamento di Serie B e quell'investitore del round di finanziamento di Serie B si preoccupa solo di promuovere il round di finanziamento di Serie C, in modo da cristallizzare il proprio ‘carry’ e stabilire dei "segni" teorici per aiutare a raccogliere il prossimo fondo. L'approccio che adottiamo nella nostra attività di venture è coerente con il modo in cui investiamo nella nostra attività di growth equity in una fase successiva. Quando ci presentiamo per il round di finanziamento di Serie B, l'azienda è fatta: saremo presenti per tutti i successivi round di raccolta di capitale, che sottoscriveremo insieme ai fondatori e ai team di gestione”.

Ci sono altri settori in cui vorreste operare di più?
“Uno dei mandati della nostra impresa RedBird IMI è di fare di più nel settore dell'informazione. Quando si guarda alle notizie, ci sono davvero due estremi: le notizie digitali e i grandi operatori, ed entrambi sono in difficoltà in termini di traiettoria di accelerazione dei profitti e del flusso di cassa. I media digitali devono essere consolidati, mentre i grandi devono innovare. Stiamo cercando di capire questo panorama e ci sono poche persone al mondo che possono orientarsi meglio del nostro partner Jeff Zucker”.

Ogni società di Private Equity ha una strategia. Qual è la vostra?
“Tutti pensano che io sia un esperto di private equity, ma in realtà non lo sono. Utilizzo le competenze e la mia formazione, ma il viaggio che sto percorrendo è qualcosa di diverso. Non so come definirlo, ma quello che stiamo costruendo è un ibrido tra private equity, impegno operativo e creazione di aziende con una mentalità di soluzioni di capitale: ci piace portare capitale scalabile per risolvere i problemi. Circa il 40% delle aziende in portafoglio è costituito da società nate da zero, tutte con flussi di cassa positivi o in pareggio fin dall'inizio e che stanno risolvendo una lacuna o una dislocazione nei rispettivi settori. Se si guarda al private equity, negli ultimi 40 anni non c'è stata alcuna innovazione. E ora i grandi che hanno iniziato 40 anni fa sono tutti quotati, e il loro metro di misura del successo è il denominatore della loro base di asset. La maggior parte dei Private Equity si occupa di raccogliere fondi e di scalare gli asset. Il nostro metro di misura per il successo è la costruzione di grandi aziende che risolvono esigenze o dislocazioni nei rispettivi settori. Quando ho iniziato 30 anni fa, presentarsi con i soldi era un vantaggio competitivo. Oggi tutti hanno il denaro: gestori patrimoniali istituzionali, fondi pensione, organizzazioni di investimento, persino governi sovrani. In un mondo in cui c'è troppo capitale a caccia di poche operazioni e tutti sono alla ricerca dell'inafferrabile "alfa", lo squilibrio tra domanda e offerta spinge verso il cosiddetto "levered beta". In questo contesto, il mondo non ha bisogno di un altro fondo di private equity del mercato intermedio. Quindi il punto è: qual è la vostra legittima ragione di esistere?".
Non posso criticarlo per queste cose perché non ne so nulla ne lo trollerò perché:

Poteva tenersi gli 80M di Tonali e non investire nulla ma ha dato un budeget per il calciomercato.

I conti sono tutti ottimi e lo stato patrimoniale è ascesa, quindi ha scelto le persone giuste e non ha cambiato tutto quello che funzionava a livello finanziario nella società.

Furlani e Moncada hanno preso giocatori che attualmente ci hanno fatto fare 15 punti su 18 e siamo in testa con gli Ingiocabili.

Criticare lui e i due suddetti solo per fare la Marcia contro Pioli non mi va e non è nelle mie corde. Parla il campo per ora. Per il resto sono cose che non conosco e da ignorante sarei superbo se trollassi chi invece ha lavorato ed investito durante la sua vita creando quello che ha creato grande o piccolo che sia. E come trollare e prendere in giro un Broker o un Banchiere laureato ma avere in mano un diploma da liceo e non lavorare.
 

gabri65

BFMI-class member
Registrato
26 Giugno 2018
Messaggi
21,200
Reaction score
16,027
Ok ma allora tranne le squadre di stato arabe, fai un nome di una squadra o presidente proprietario di un club che butta i soldi a perdere invece di cercare un guadagno.
Anche io voglio tornare ai tempi di Berlusconi quando compravamo Rui Costa a 80 miliardi tenendolo in panchina ma tant'è, la mia passione per una squadra di calcio non si misura in base a quanto spendiamo in estate (tra l'altro da anni siamo la squadra che spende più di tutte sul mercato in Italia).

Io non voglio uno che dilapida il suo patrimonio per il Milan. Non sarebbe nemmeno giusto.

Ovviamente si deve trovare un equilibrio tra l'investimento, la passione, e il portafoglio. Mica sono scemo, credendo ai benefattori che spendono milioni a vanvera.

Però chi prende il Milan si assume un impegno ben preciso, questo è un club che deve rimanere ai vertici per storia e blasone. Se non sei in grado di farlo, allora passa oltre e lascialo a chi magari ci mette un po' più di impegno.

Io ho la sensazione che questo non sia stato fatto da Elliott, che si è tenuto il club per poi rigirarlo a chi di calcio non sembra intendersene molto, e con interessi che sono parecchio sbilanciati verso altri settori.

La paura è che l'impegno che ci mettono sia solo ed esclusivamente in funzione di un tornaconto.

Per ora rimango critico, sempre tifando per la squadra (senza straccarmi le vesti come un tempo), a differenza di molti che tirano frecciatine e credono che uno remi contro. Io voglio il meglio per il mio Milan.

Vedremo, come sempre.

Per ora è una storiella che va avanti da un bel po', questa qui dei grandi e putenti proprietari, sta diventando stantia.
 

Antokkmilan

Well-known member
Registrato
4 Dicembre 2021
Messaggi
5,411
Reaction score
2,534
E cosa c'entra il tuo con il mio, di commento.

Ha parlato di attori e personaggi dello spettacolo e tutto il business hollywoodiano, ma chissenefrega, parlasse di attaccanti per il Milan.
È mica c’è solo il Milan per Cardinale. E un imprenditore, parla di quello che è per lui è più opportuno; poi dipende sempre dalle domande, non erano inerenti al calcio.
 

Mika

Senior Member
Registrato
29 Aprile 2017
Messaggi
13,839
Reaction score
6,285
Io non voglio uno che dilapida il suo patrimonio per il Milan. Non sarebbe nemmeno giusto.

Ovviamente si deve trovare un equilibrio tra l'investimento, la passione, e il portafoglio. Mica sono scemo, credendo ai benefattori che spendono milioni a vanvera.

Però chi prende il Milan si assume un impegno ben preciso, questo è un club che deve rimanere ai vertici per storia e blasone. Se non sei in grado di farlo, allora passa oltre e lascialo a chi magari ci mette un po' più di impegno.

Io ho la sensazione che questo non sia stato fatto da Elliott, che si è tenuto il club per poi rigirarlo a chi di calcio non sembra intendersene molto, e con interessi che sono parecchio sbilanciati verso altri settori.

La paura è che l'impegno che ci mettono sia solo ed esclusivamente in funzione di un tornaconto.

Per ora rimango critico, sempre tifando per la squadra (senza straccarmi le vesti come un tempo), a differenza di molti che tirano frecciatine e credono che uno remi contro. Io voglio il meglio per il mio Milan.

Vedremo, come sempre.

Per ora è una storiella che va avanti da un bel po', questa qui dei grandi e putenti proprietari, sta diventando stantia.
Il tornaconto è a prescindere, ma se per loro tornaconto noi cresciamo come club sia finanziariamente che sportivamente non vedo il problema, quando passerà la mano varremo quattro volte tanto.
 

Antokkmilan

Well-known member
Registrato
4 Dicembre 2021
Messaggi
5,411
Reaction score
2,534
Io non voglio uno che dilapida il suo patrimonio per il Milan. Non sarebbe nemmeno giusto.

Ovviamente si deve trovare un equilibrio tra l'investimento, la passione, e il portafoglio. Mica sono scemo, credendo ai benefattori che spendono milioni a vanvera.

Però chi prende il Milan si assume un impegno ben preciso, questo è un club che deve rimanere ai vertici per storia e blasone. Se non sei in grado di farlo, allora passa oltre e lascialo a chi magari ci mette un po' più di impegno.

Io ho la sensazione che questo non sia stato fatto da Elliott, che si è tenuto il club per poi rigirarlo a chi di calcio non sembra intendersene molto, e con interessi che sono parecchio sbilanciati verso altri settori.

La paura è che l'impegno che ci mettono sia solo ed esclusivamente in funzione di un tornaconto.

Per ora rimango critico, sempre tifando per la squadra (senza straccarmi le vesti come un tempo), a differenza di molti che tirano frecciatine e credono che uno remi contro. Io voglio il meglio per il mio Milan.

Vedremo, come sempre.

Per ora è una storiella che va avanti da un bel po', questa qui dei grandi e putenti proprietari, sta diventando stantia.
Si ma io dico: cosa intendi per vertice? guarda che il Milan un anno e mezzo fa era campione d’Italia, questo è il terzo anno di fila che siamo stabilmente in champions ma soprattutto veniamo da una semifinale; ma cosa vuol dire quindi rimanere al vertice ? Ps non mi sembra che non lo stai facendo Cardinale, ha comprato ottimi giocatori e siamo ai vertici del campionato italiano.
 

Dave90

Well-known member
Registrato
11 Ottobre 2022
Messaggi
332
Reaction score
335
Addirittura i diagrammi di Venn. Sono stupito.

Detto questo, una apologia del guadagno, l'unico scopo è produrre dollari.

Mah. Io continuo a dire che se vinceremo qualcosa, sarà solo come conseguenza indiretta e remota, non certo come scopo di questi faccendieri che c'hanno solo Hollywood e Wall Street in testa, non certo la CL.
Poni la questione in termini che non condivido. Il calcio odierno non è quello degli anni 80 e 90, dove un mecenate poteva mettere soldi di tasca sua, a prescindere dalla forza finanziaria del club, per costruire uno squadrone. Il calcio odierno passa inevitabilmente dalla sostenibilità finanziaria. A me sembra che l'attuale proprietà stia procedendo per gradi e con razionalità per rafforzare economicamente il club e farne crescere la forza sportiva di pari passo. Lo dimostra l'impegno profuso nelle questioni extracampo e la spesa sostenuta nell'ultima campagna di rafforzamento, quando non hanno esitato a investire tutti gli utili. L'idea che stiano operando SOLO al fine di intascare quattrini, oltre che pretestuosa, mi sembra anche insensata e priva di logica. Una squadra di calcio come il Milan, se fosse sportivamente agonizzante, alla lunga (ma nemmeno troppo lunga) diventerebbe un peso e non una risorsa economica.
 
Ultima modifica:
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Alto
head>