Cardinale:"Cambiamo il calcio. Milan più fisico e veloce".

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Se si dovesse riassumere in un solo slogan la visione (sofisticata e in gran parte originale rispetto al
calcio italiano) di Gerry Cardinale, 56 anni, proprietario del Milan da uno, si potrebbe forse scegliere la frase «cambiamento non è una brutta parola». Per restare al top bisogna cambiare, Cardinale è entrato nel Milan in punta di piedi («per un anno ho tenuto l’organizzazione ereditata»), ma quest’estate ha iniziato a cambiare: ha voluto «un Milan più fisico, più forte, più veloce, più intenso, più europeo e in queste prime partite l’ho visto». Ma è tutto il calcio italiano che deve cambiare se vuole ridurre la distanza con gli altri campionati, in particolare con la Premier «e io credo di poter dare un contributo». Cardinale ne parla nell’intervista a Venanzio Postiglione (vicedirettore del Corriere della Sera) e Arianna Ravelli, servizio di copertina del numero di 7 domani in edicola.

Seguirà l'intervista completa
 

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Il derby sarà un banco di prova mica da ridere nonchè lo scontro tra 2 stili.
Vediamo che succede.
Vediamo se pioli si fa dare scacco ancora una volta da quel gran furbacchione di simone inzaghi.
 

evideon

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Se si dovesse riassumere in un solo slogan la visione (sofisticata e in gran parte originale rispetto al
calcio italiano) di Gerry Cardinale, 56 anni, proprietario del Milan da uno, si potrebbe forse scegliere la frase «cambiamento non è una brutta parola». Per restare al top bisogna cambiare, Cardinale è entrato nel Milan in punta di piedi («per un anno ho tenuto l’organizzazione ereditata»), ma quest’estate ha iniziato a cambiare: ha voluto «un Milan più fisico, più forte, più veloce, più intenso, più europeo e in queste prime partite l’ho visto». Ma è tutto il calcio italiano che deve cambiare se vuole ridurre la distanza con gli altri campionati, in particolare con la Premier «e io credo di poter dare un contributo». Cardinale ne parla nell’intervista a Venanzio Postiglione (vicedirettore del Corriere della Sera) e Arianna Ravelli, servizio di copertina del numero di 7 domani in edicola.

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Pian piano sta fugando i miei iniziali legittimi dubbi su di lui.

Non so se sappia realmente di calcio ma è comunque un uomo di sport.

Pian piano inizia a piacermi!

Spero di non sbagliarmi!
 

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calcio italiano) di Gerry Cardinale, 56 anni, proprietario del Milan da uno, si potrebbe forse scegliere la frase «cambiamento non è una brutta parola». Per restare al top bisogna cambiare, Cardinale è entrato nel Milan in punta di piedi («per un anno ho tenuto l’organizzazione ereditata»), ma quest’estate ha iniziato a cambiare: ha voluto «un Milan più fisico, più forte, più veloce, più intenso, più europeo e in queste prime partite l’ho visto». Ma è tutto il calcio italiano che deve cambiare se vuole ridurre la distanza con gli altri campionati, in particolare con la Premier «e io credo di poter dare un contributo». Cardinale ne parla nell’intervista a Venanzio Postiglione (vicedirettore del Corriere della Sera) e Arianna Ravelli, servizio di copertina del numero di 7 domani in edicola.

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Se si dovesse riassumere in un solo slogan la visione (sofisticata e in gran parte originale rispetto al
calcio italiano) di Gerry Cardinale, 56 anni, proprietario del Milan da uno, si potrebbe forse scegliere la frase «cambiamento non è una brutta parola». Per restare al top bisogna cambiare, Cardinale è entrato nel Milan in punta di piedi («per un anno ho tenuto l’organizzazione ereditata»), ma quest’estate ha iniziato a cambiare: ha voluto «un Milan più fisico, più forte, più veloce, più intenso, più europeo e in queste prime partite l’ho visto». Ma è tutto il calcio italiano che deve cambiare se vuole ridurre la distanza con gli altri campionati, in particolare con la Premier «e io credo di poter dare un contributo». Cardinale ne parla nell’intervista a Venanzio Postiglione (vicedirettore del Corriere della Sera) e Arianna Ravelli, servizio di copertina del numero di 7 domani in edicola.

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Finalmente parla.

Il problema è che mi immagino già che il 50% delle domande saranno stupidate rendendo l'intervista inutile.
 
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Il derby sarà un banco di prova mica da ridere nonchè lo scontro tra 2 stili.
Vediamo che succede.
Vediamo se pioli si fa dare scacco ancora una volta da quel gran furbacchione di simone inzaghi.
Mi preoccupa, per quel pochissimo che ne capisco, l'azione dei loro quinti contro i nostri terzino che vanno a fare i centrocampisti; perdere palla sarebbe un suicidio.
 

Crox93

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Un Milan più fisicato, veloce e dinamico sulla carta dovrebbe patire (finalmente) meno il derby.
Ma il condizionale è d'obbligo perchè Pioli ha dimostrato a piu riprese di essere in grado di strafare al punto di rovinare tutto.
Voglio una squadra cinica e concreta, sperando non provi a fare qualche "genialata" tipo, che ne so, Calabria trequartista alla Ronaldinho.
 

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