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Filosofia del calcio.Ma secondo me bisognerebbe mettere da parte certi concetti “moderni” (tra virgolette), se non hai il materiale umano per applicarli. “Costruzione dal basso, pressing alto” ecc son tutte idee che sarebbe bello vedere ma non è realistico aspettarselo e alla fine restano solo slogan vuoti. Sono pochissime le squadre che possono permetterselo e neanche per tutte le partite.
E allora, dico io, perché non tornare alla semplicità “antica”? Lasciare gli avversari liberi di iniziare l’azione, piazzarsi con le due linee belle compatte(“in un fazzoletto di campo”, dicevano i telecronisti di una volta) e far trovare la nostra metà campo più intasata del Grande Raccordo Anulare all’ora di punta ci fa così schifo? In parecchie partite lo fa persino il Real, perché non possiamo farlo noi? Siamo così sicuri che recuperare palla alta con la difesa avversaria schierata sia così meglio che piazzarsi in fase difensiva con un bel 4-5-1 che obbliga gli avversari a far salire i difensori per pareggiare la nostra superiorità numerica a centrocampo lasciando sguarnita la retroguardia? A me sembra che in questi anni tutti gli avversari che ci hanno affrontato in questo modo ci abbiano preso a sculacciate spesso e volentieri.
Sai cosa mi fa rabbia?
Che avremmo cambi che nessuno ha e potremmo benissimo vincere le partite anche nel secondo tempo.
E invece, pronti via, siamo sempre sotto.
Il pressing non può essere mai l'unica arma ,ci sono situazioni in cui non riesce e bisogna giocare di posizione.
Oltretutto se è bastato il Parma per mandare in tilt il nostro pseudo pressing contro l'inter, che è maestra nel primo giro palla,possiamo stare a casa.
A me piacciono in generale le squadre che sanno gestire la palla ma pure leggere i momenti e alternare il corto al lungo.
Ma le squadre così in mezzo al campo hanno professori.