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Capello e Zaccheroni, presenti alla presentazione del libro di Alberto Costa, hanno parlato dei loro Milan. Ecco le dichiarazioni, riportate da Di Marzio
Capello:"Nella mia esperienza al Milan devo tanto a Farina, mi ha aiutato molto e ha puntato lui sulla mia possibilità di diventare allenatore. Ad Atene contro il Barcellona il mio capolavoro? Ci fu anche della fortuna nella sfortuna. Contro la Fiorentina, prima della finale, facemmo un disastro: perdemmo 2-0, avevamo mezza difesa fuori. Capimmo che Desailly non poteva giocare centrale, come fece contro i Viola, e prendemmo le giuste decisioni per andare a vincere quella partita. Ronaldo al Milan? Quando andai a fare allenamento, mi chiamò Berlusconi chiedendomi come fosse Ronaldo. Gli risposi che eravamo in trattative con squadre saudite, che pesava più degli 84 chili che doveva pesare e gli interessava mangiare, andare con modelle. Lui mi ringraziò, appese il telefono…e il giorno dopo Ronaldo era del Milan. Chi il più grande di sempre? Per me Van Basten. Maldini e Baresi avrebbero meritato il pallone d’oro".
Zaccheroni:"Si è sempre detto che quel Milan non fosse una grande squadra, ma così non era: non fu solo merito mio, come molti mi attribuirono, ma anche di una grande squadra. Avevo giocatori di spessore, di qualità e personalità: se non hai personalità, non vinci. La Lazio in quell’anno ci diede una mano: non ci tenne in considerazione, rallentando eccessivamente nel corso della nostra rimonta.Arrivammo a questo sprint finale, con grande merito dei ragazzi: quando la Lazio perse in casa contro la Juventus eravamo su un aereo, una volta aperto il portellone venimmo a conoscenza di ciò e ai miei giocatori brillarono gli occhi. Per quel Milan ho una venerazione per Billy Costacurta, cui diedi le chiavi del Milan in mano insieme a Maldini e Albertini, proponendo anche la difesa a 3. Secondo me Billy, per le qualità che aveva, non sudò mai in quel campionato. La vigilia della partita di Perugia la vivemmo serenamente: quella settimana ero tranquillo perché avevo fiducia nei miei, pur avendo fatto molto fatica contro la Samp che finì per retrocedere in quell’occasione".
Capello:"Nella mia esperienza al Milan devo tanto a Farina, mi ha aiutato molto e ha puntato lui sulla mia possibilità di diventare allenatore. Ad Atene contro il Barcellona il mio capolavoro? Ci fu anche della fortuna nella sfortuna. Contro la Fiorentina, prima della finale, facemmo un disastro: perdemmo 2-0, avevamo mezza difesa fuori. Capimmo che Desailly non poteva giocare centrale, come fece contro i Viola, e prendemmo le giuste decisioni per andare a vincere quella partita. Ronaldo al Milan? Quando andai a fare allenamento, mi chiamò Berlusconi chiedendomi come fosse Ronaldo. Gli risposi che eravamo in trattative con squadre saudite, che pesava più degli 84 chili che doveva pesare e gli interessava mangiare, andare con modelle. Lui mi ringraziò, appese il telefono…e il giorno dopo Ronaldo era del Milan. Chi il più grande di sempre? Per me Van Basten. Maldini e Baresi avrebbero meritato il pallone d’oro".
Zaccheroni:"Si è sempre detto che quel Milan non fosse una grande squadra, ma così non era: non fu solo merito mio, come molti mi attribuirono, ma anche di una grande squadra. Avevo giocatori di spessore, di qualità e personalità: se non hai personalità, non vinci. La Lazio in quell’anno ci diede una mano: non ci tenne in considerazione, rallentando eccessivamente nel corso della nostra rimonta.Arrivammo a questo sprint finale, con grande merito dei ragazzi: quando la Lazio perse in casa contro la Juventus eravamo su un aereo, una volta aperto il portellone venimmo a conoscenza di ciò e ai miei giocatori brillarono gli occhi. Per quel Milan ho una venerazione per Billy Costacurta, cui diedi le chiavi del Milan in mano insieme a Maldini e Albertini, proponendo anche la difesa a 3. Secondo me Billy, per le qualità che aveva, non sudò mai in quel campionato. La vigilia della partita di Perugia la vivemmo serenamente: quella settimana ero tranquillo perché avevo fiducia nei miei, pur avendo fatto molto fatica contro la Samp che finì per retrocedere in quell’occasione".