Calhanoglu:"Mi piacerebbe segnare il gol decisivo su punizione".

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Calhanoglu, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in edicola, su Juve - Milan in programma domani:"Emozione per il possibile primo titolo? Parecchio, e anche molto carico. Peraltro è anche la mia prima finale: in Germania non sono mai riuscito ad arrivare in fondo a una competizione. E’ senza dubbio la partita più importante della mia carriera e mi sento pronto per affrontarla. Questa coppa voglio vincerla. Mi sento forte nelle gambe e nella testa, mi sento al top della condizione: sono tornato. I primi tempi in Italia? Vedevo tutto scuro. Non capivo la lingua e questo era il problema più rilevante a livello di ambientamento. In campo invece non avevo un’adeguata condizione fisica a causa della lunga squalifica. Poi è arrivato Gattuso ed è cambiato tutto. Gattuso? Mi ha cambiato la mentalità e aiutato a capire quella italiana. E’ senza dubbio l’allenatore più importante della mia carriera. Mi ha migliorato in tutto, a partire dalle mie sicurezze. Mi ha fatto riacquistare la fiducia in me stesso. Mi ha permesso di godermi la vita privata perché inizialmente non uscivo nemmeno, restavo sempre chiuso in casa, non facevo niente che non fosse allenarsi. E la domenica il campo lo vedevo poco. Adesso invece gioco, vinco, esco e mi gusto anche il resto della giornata. Lui ha giocato, sa di cosa ha bisogno un calciatore. E poi in ogni allenamento cerca di trasferirci la sua mentalità, ci spinge a migliorarci ogni giorno. Quando è arrivato mi ha parlato e mostrato alcuni video, ma in realtà sono stati colloqui abbastanza corti perché ho capito al volo quello che voleva da me. Ci siamo parlati non più di due o tre volte. Una frase in particolare che mi ha colpito? Quella più importante è stata: “Sei forte, libera la mente e gioca senza pensieri”. Ho fatto proprio così. Il suo rinnovo? Ne sono felice, il club ha fatto scelta giusta perché lui può aprire un ciclo importante al Milan. MOntella? Vorrei precisare che io non ho mai parlato male di Montella. Dico solo che ogni allenatore ha la propria filosofia. Non è certo un cattivo tecnico: semplicemente, una serie di piccole cose mi portano a dire che mi trovo meglio con Gattuso. Con lui parlo anche in inglese, mentre Montella per esempio parlava solo in italiano. A me piace parlare con gli allenatori, gli allenatori dovrebbero parlare spesso con i giocatori. E poi in campo mi lasciava poca libertà. Adesso gioco libero nella mente e nei muscoli. La lingua italiana? Un po’ lo parlo, ho imparato cultura e tradizioni italiane perché bisogna conoscere non solo la lingua ma anche le persone. Sapere cosa vogliono da te. Obiettivi del Milan? Vincere questa coppa. Sarebbe basilare riuscirci, è qualcosa che ci cambierebbe la mentalità e tutta la prossima stagione. Ci cambierebbe tutto. La partita di Torino, ma anche quella di Milano, ha mostrato che possiamo battere la Juve. Ce la possiamo fare. Le occasioni le abbiamo avute, io per esempio allo Stadium avevo preso una traversa. Conosciamo bene la loro forza, hanno grandi giocatori ma anche nel nostro gruppo c’è molta qualità. Chi toglierei alla Juve? Douglas Costa, che tra l’altro conosco dai tempi tedeschi. E’ molto veloce, intelligente, può cambiare le partite, ma se giochiamo di squadra siamo in grado di fermarlo. E poi il radar non può essere solo su di lui. Chi toglierei alla Juve? Loro sono molto forti davanti, quindi dico che Bonucci e Romagnoli avranno un ruolo decisivo. Come battere la Juve? Con la mentalità: è questo il fattore più importante. Con il collettivo. E poi col cuore. Vorrei una vittoria con un mio gol su punizione (ride, ndr). Sarebbe un sogno. Insomma, si aspettano tutti le famose punizioni di Çalhanoğlu e fino ad ora non ci sono ancora riuscito. Se ce la facessi, sotto questo aspetto potrei finalmente rilassarmi un po’…. So che qui hanno giocato grandi numeri 10 e non è facile dire ora “sono il vero 10 del Milan”. Questo semmai lo diranno i tifosi. E’ un numero pesante, dico solo che sono sulla buona strada e posso essere un buon 10, ma devo ancora migliorare molto. Avere questo numero comunque per me non è un problema, il fatto che sia stato indossato da grandi campioni mi rende felice. Anche questo è un sogno. Giocare davanti alla difesa? L’ho già fatto in Germania e credo di aver svolto un buon lavoro. Non è un problema: se mi metterà lì, giocherò lì. Lui sceglie e io gioco. So come maneggiare il pallone, Pirlo però è stato un maestro.«Non mi sento leader, perché in questa squadra sono tutti leader. Bisogna pensare in termini di collettivo, anche se so di poter magari cambiare il corso di una partita perché fa parte del mio modo di giocare. Però si vince e si perde tutti insieme. La mia migliore qualità? Mettere i compagni nelle condizioni di fare bene grazie ai miei assist. Cambiare il ritmo della partita a seconda delle esigenze: a volte può servire anche rallentare e controllare. Credo di avere la visione adatta per capire i vari momenti di una partita.Sono una persona con una mentalità aperta a tutto. Trovo sia molto importante gustarsi la vita. E’ una sola e occorre godersela, perché domani magari potrei non esserci più. Non mi trovo grandi difetti, nel senso che non penso mai alle cose negative, sono un positivo di natura. Diciamo, molto banalmente, che non voglio mai perdere: è un difetto? Bacio o mordo quando esulto? E’ un morso, perché i baci li mandano tutti, ma io non intendo farlo. Io in campo non bacio: mordo. Il bacio rappresenta amore, il morso invece la voglia. Quindi rappresenta me

Parole bellissime,al di là di tutto complimenti per la mentalità.
 

Chrissonero

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Non importa come... segna oggi Hakan segna, quella palla dello stadium ancora grida vendetta
 

Jino

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Diciamo che ha ripreso a fare quello che normalmente faceva in Germania, ora che è tornato sui suoi livelli nel giro di 1-2 anni tutti ci aspettiamo il salto di qualità, quello definitivo che tutti aspettano per consacrarlo come un grandissimo giocatore e non un semplice prospetto.
 
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Sogna, sogna a noi le punizioni dal limite non le danno, figuriamoci contro la Juve.
 
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