Iniziano a darmi fastidio queste rimonte fatte solo di forza e nervi .
Anche se oggi, obiettivamente, hanno meritato per le tante occasioni prodotte .
Sul Cagliari stendiamo un velo pietoso.
Fase difensiva da dilettanti.
Ce l’hanno nel DNA la vittoria di nervi, è la ragione per la quale nel derby, pur essendo in svantaggio (nel senso che all’epoca erano più quelli che perdevano di quelli che vincevano), ci davano fastidio anche all’epoca dei tre olandesi, degli invincibili e di Ancelotti.
La vittoria di nervi e forza “bruta” fa parte del loro DNA, così come fa parte del nostro DNA la vittoria col bel gioco e l’essere meno “gladiatori” rispetto a loro, l’essere più “lord” (infatti noi quando andiamo giù andiamo giù di brutto, proprio perché storicamente ci manca quella carica agonistica, brutale, che hanno loro).
E ripeto, questa è l’unica ragione per la quale i derby quegli anni non assomigliavano a Barcellona-Espanyol: fossimo stati a rose invertite in quegli anni loro avrebbero vinto ogni singolo derby 5-0.
Però c’è anche un’altra cosa che hanno nel DNA: la sconfitta, tanto che i loro unici due grandi cicli, gli unici periodi in cui sono stati un top club, sono dovuti in gran parte a cose che nulla c’entrano con lo sport, come i caffè corretti, i Rolex agli arbitri (Gyorgi Vadas ne sa qualcosa), Guido Rossi (se le intercettazioni di Facchetti fossero uscite nel 2006 addio Ibra, Vieira e tutti gli altri, sarebbero stati penalizzati come e più degli altri) e Walter Gagg (il Chelsea di Carletto e il Barca in semifinale ancora ringraziano per quegli arbitraggi che hanno scandalizzato l’Europa intera).
Rimarranno sempre le mer.de che sono sempre state. Una Ndranghetus che non ce l’ha fatta (anche per questo ne sono ossessionati). Non mi preoccupano.