Borrelli: Se dati peggiorano si torna al lockdown.

Clarenzio

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Ma c'è poco da dover spaventare. Non si è mai fatto un vero lockdown e hanno allentato le misure dopo 53 giorni, ancor prima che si esaurisse la prima ondata. Nella Storia dell'Umanità quante pandemie sono durate 53 giorni?
Senza contare che, a livello epidemiologico, non sono ancora state chiarite le dinamiche che hanno generato la prima ondata.
La seconda ondata è praticamente una certezza. Speriamo ci dica bene per quanto riguarda casi gravi, intasamento degli ospedali e decessi.

PS: consiglio la lettura dello studio dell'Università di Cambridge "Economic damage could be worse without lockdown and social distancing" per farsi un'idea dei rischi reali che corriamo se non prestiamo la massima attenzione.

Sarei curioso di sapere cos'è per te un lockdown, se non questo. Neanche in tempo di guerra chiude tutto tranne farmacie e supermercati.
 
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La paura abbassa le difese immunitarie. Così come il rimanere rinchiusi in casa, così come il respirare attraverso le mascherine. Questo dice la scienza.

infatti in inghilterra dove dicevano di uscire e non preoccuparsi sono stati tutti alla grande... anche negli USA. e noi scemi ad aver paura di contagiarci...
 
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Ma c'è poco da dover spaventare. Non si è mai fatto un vero lockdown e hanno allentato le misure dopo 53 giorni, ancor prima che si esaurisse la prima ondata. Nella Storia dell'Umanità quante pandemie sono durate 53 giorni?
Senza contare che, a livello epidemiologico, non sono ancora state chiarite le dinamiche che hanno generato la prima ondata.
La seconda ondata è praticamente una certezza. Speriamo ci dica bene per quanto riguarda casi gravi, intasamento degli ospedali e decessi.

PS: consiglio la lettura dello studio dell'Università di Cambridge "Economic damage could be worse without lockdown and social distancing" per farsi un'idea dei rischi reali che corriamo se non prestiamo la massima attenzione.

ecco straquoto.

però sulla 2a ondata io non sono così convinto. cioè ci sarà una risalita ma niente a che vedere conquello che abbiamo passato.

ho letto uno studio in cui le città usa che hanno tenuto chiuso più a lungo sono state quelle che hanno subito un minor danno economico, non ricordo in che occasione ma era un'epidemia. ma è anche logico secondo me... chiudere poco e far le cose di fretta può sembrare una cosa buona, ma la gente come lavora col virus in giro? dove spende?

qui pensano che riaprire i ristoranti possa salvare le loro sorti... ok..
 

Lambro

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Sarei curioso di sapere cos'è per te un lockdown, se non questo. Neanche in tempo di guerra chiude tutto tranne farmacie e supermercati.

Da quello che si è capito a Wuhan nemmeno quelle, ad un certo punto, erano aperte e l'esercito portava la spesa, c'è la testimonianza di una italiana che vive là che ha spiegato bene quel che accadeva.
Da noi han tenuto aperte molte fabbriche, moltissimi negozi di alimentari (pane carne pesce ortofrutta e tutti i supermercati) e le farmacie.
 
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Da quello che si è capito a Wuhan nemmeno quelle, ad un certo punto, erano aperte e l'esercito portava la spesa, c'è la testimonianza di una italiana che vive là che ha spiegato bene quel che accadeva.
Da noi han tenuto aperte molte fabbriche, moltissimi negozi di alimentari (pane carne pesce ortofrutta e tutti i supermercati) e le farmacie.

In Lombardia la metà ha quasi sempre lavorato
 
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Sarei curioso di sapere cos'è per te un lockdown, se non questo. Neanche in tempo di guerra chiude tutto tranne farmacie e supermercati.

il 30% della gente non ha fatto 1 giorno a casa è... nella mia zona, causa l'industria alimentare, anche di più.

forze dell'ordine, sanità, trasporti, pulizie, alimentari, poste, tabacchi, assicurazioni, industie indispensabili... mi dimentico qualcosa di sicuro.
solo qualche giorno certe industrie collegate alle indispensabili (chiunque mandando una mail aveva col silenzio assenso la possibilità di tener aperto).

si poteva fare anche di più, comunque son d'accordo col fatto cheè meglio spaventareun po', anche perchè a parte qualche minaccia i più rassicurano...
 

Clarenzio

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Da quello che si è capito a Wuhan nemmeno quelle, ad un certo punto, erano aperte e l'esercito portava la spesa, c'è la testimonianza di una italiana che vive là che ha spiegato bene quel che accadeva.
Da noi han tenuto aperte molte fabbriche, moltissimi negozi di alimentari (pane carne pesce ortofrutta e tutti i supermercati) e le farmacie.

Quali fabbriche erano aperte? Il Lombardia era tutto chiuso, i miei amici che lavorano nei settori più disparati sono stati lasciati tutti a casa, anche tutti quelli che operavano nel settore edilizio. Sugli alimentari hai ragione, nel senso che oltre ai supermarket sono rimasti aperti per esempio alcuni macellai ed ortolani ma con restrizioni durissime. I panettieri mi pare fossero chiusi, non ne ho mai visto uno aperto prima della fine aprile.
 
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Quali fabbriche erano aperte? Il Lombardia era tutto chiuso, i miei amici che lavorano nei settori più disparati sono stati lasciati tutti a casa, anche tutti quelli che operavano nel settore edilizio. Sugli alimentari hai ragione, nel senso che oltre ai supermarket sono rimasti aperti per esempio alcuni macellai ed ortolani ma con restrizioni durissime. I panettieri mi pare fossero chiusi, non ne ho mai visto uno aperto prima della fine aprile.

Mi spiace ma ti sbagli.
Un importante quantitativo di filiere sono rimaste aperte qui in Lombardia.
Tutto ciò che è alimento (non solo umano ma anche per animali) e tutto ciò che anche vagamente riconduce ad esso è stato sempre aperto, panettieri compresi ovviamente.

io credo che gran parte delle fabbriche sia rimasto sempre aperto. anche perche gli imprenditori tiravano fuori ogni cavillo, compreso qualche codice ateco di una qualche produzione abbandonata da anni ma rimasto nella visura camerale.
Ad esempio qui vicino sono rimasti aperti pure i falegnami, perché "fornivano pallets o gabbie in legno alle fabbriche rimaste aperte".
le filiere "correlate" sono tantissime. chi fa imballi alimentari, chi lavora la plastica per fare gli imballi, chi fa commercio di qualsiasi cosa correlata eccetera... non immaginiamo nemmeno che movimento sta intorno all'alimentazione umana ed animale.
 
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Quali fabbriche erano aperte? Il Lombardia era tutto chiuso, i miei amici che lavorano nei settori più disparati sono stati lasciati tutti a casa, anche tutti quelli che operavano nel settore edilizio. Sugli alimentari hai ragione, nel senso che oltre ai supermarket sono rimasti aperti per esempio alcuni macellai ed ortolani ma con restrizioni durissime. I panettieri mi pare fossero chiusi, non ne ho mai visto uno aperto prima della fine aprile.

I nostri clienti ( una quindicina) erano tutti aperti, al 100%

Tutti attivi nell' industria siderurgica.

Tra le persone che conosco oltre la metà lavorava...
 
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Mi spiace ma ti sbagli.
Un importante quantitativo di filiere sono rimaste aperte qui in Lombardia.
Tutto ciò che è alimento (non solo umano ma anche per animali) e tutto ciò che anche vagamente riconduce ad esso è stato sempre aperto, panettieri compresi ovviamente.

io credo che gran parte delle fabbriche sia rimasto sempre aperto. anche perche gli imprenditori tiravano fuori ogni cavillo, compreso qualche codice ateco di una qualche produzione abbandonata da anni ma rimasto nella visura camerale.
Ad esempio qui vicino sono rimasti aperti pure i falegnami, perché "fornivano pallets o gabbie in legno alle fabbriche rimaste aperte".
le filiere "correlate" sono tantissime. chi fa imballi alimentari, chi lavora la plastica per fare gli imballi, chi fa commercio di qualsiasi cosa correlata eccetera... non immaginiamo nemmeno che movimento sta intorno all'alimentazione umana ed animale.

Allora, per esperienza diretta: quasi nessuno tra quelli aperti, aveva il codice ateco richiesto.

Ma bastava una singola azienda aperta col codice ateco giusto, che permetteva di riaprire a fornitori, sub fornitori, fornitori dei sub fornitori ecc ecc ecc

Tutti cosi hanno fatto;
 
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