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Fabrizio Bocca dalle colonne di Repubblica in edicola oggi, 8 ottobre, sulla crisi del Milan e sulla scelta del nuovo allenatore:"Nel tritacarne passa soprattutto Marco Giampaolo, sperava di essersi guadagnato una tregua e invece no: il Milan gli promette la conferma anche in caso di sconfitta e lo fa fuori dopo averne vinta a fatica una. L’allenatore assiste impotente all’umiliante ricerca di un nome per il Milan. Boban e Maldini sono andati dritti su Spalletti. Serve “la scossa”? Vai con l’ex allenatore dell’Inter col dente avvelenato che salta il filo spinato e passa di là. Sempre che gli diano tanti soldi, da una parte e dall’altra. Perché sia chiaro non è una questione di soldi è questione di principio...
Rari quelli che hanno allenato entrambe le milanesi: Radice, Castagner, Trapattoni, Zaccheroni, Leonardo. Non si può fare Spalletti? E allora Pioli, che anche lui fa doppia sponda. All’Inter arrivò alla sosta - sempre attenti alla sosta - del novembre 2016, per non finire la stagione. Non è chiaramente la stessa cosa dare il Milan a Spalletti o a Pioli: ma così va, è un poker al buio questo. Sotto a chi tocca.
Boban e Maldini avrebbero potuto prendere Spalletti, fresco di licenziamento dall’Inter, già a giugno, quando a Milano non si parlava che di Conte, lo si presentava con un film su una Limousine e lo si fotografava insieme a Zhang sui tetti di Milano, quasi a dire: un giorno tutto questo sarà nostro. Cioè dell’Inter. Scelsero Giampaolo.
Il fatto che il Milan si sia giocato prima la carta Spalletti, poi quella di Piol, e rimangiato comunque la mossa Giampaolo significa che il duo Boban-Maldini, dopo aver costretto Gattuso a scappare, ha vagato alla cieca e sbagliato tutto. Prima o poi una l’azzecchera".
Rari quelli che hanno allenato entrambe le milanesi: Radice, Castagner, Trapattoni, Zaccheroni, Leonardo. Non si può fare Spalletti? E allora Pioli, che anche lui fa doppia sponda. All’Inter arrivò alla sosta - sempre attenti alla sosta - del novembre 2016, per non finire la stagione. Non è chiaramente la stessa cosa dare il Milan a Spalletti o a Pioli: ma così va, è un poker al buio questo. Sotto a chi tocca.
Boban e Maldini avrebbero potuto prendere Spalletti, fresco di licenziamento dall’Inter, già a giugno, quando a Milano non si parlava che di Conte, lo si presentava con un film su una Limousine e lo si fotografava insieme a Zhang sui tetti di Milano, quasi a dire: un giorno tutto questo sarà nostro. Cioè dell’Inter. Scelsero Giampaolo.
Il fatto che il Milan si sia giocato prima la carta Spalletti, poi quella di Piol, e rimangiato comunque la mossa Giampaolo significa che il duo Boban-Maldini, dopo aver costretto Gattuso a scappare, ha vagato alla cieca e sbagliato tutto. Prima o poi una l’azzecchera".