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Zvonimir Boban si è dimette dalla UEFA in disaccordo con il cambio di statuto: ricopriva il ruolo di Chief of Football
Le dichiarazioni:"Anche se ho espresso la mia totale disapprovazione, il presidente della UEFA ritiene che non vi siano ostacoli legali ai cambiamenti che propone, né alcun problema etico o morale, e desidera portare fino in fondo il suo piano per promuovere le sue aspirazioni personale. Ironicamente, è stato lui a presentare e incarnare le riforme nel 2017, per evitare questo possibilità. Queste regole sono state introdotte proprio per proteggere la UEFA dal malgoverno e dal vecchio sistema. Che egli volti le spalle a questi valori sfugge ad ogni comprensione. Essere complice di tutto ciò andrebbe contro tutti i principi e i valori che ho sempre difeso. Non voglio essere un eroe, soprattutto perché non sono l'unico a pensarla così, ma è con infinito rammarico, e con il cuore pesante, che mi rendo conto che non ho altra scelta che lasciare la UEFA".
La lettera di Boban:""Ho parlato e discusso con il presidente dell'UEFA riguardo ad un problema nato durante l’ultimo meeting dell’Esecutivo ad Amburgo. Si tratta di una proposta al Congresso di febbraio prossimo, per modificare lo statuto dell'UEFA e consentire allo stesso Presidente di potersi candidare nuovamente dopo questo mandato che doveva essere il suo ultimo. Dopo aver manifestato la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso, il Presidente mi ha risposto che per lui non c’è nessun problema legale né tantomeno etico morale - e che avrebbe perseguito senza alcun dubbio la propria aspirazione. Paradossalmente nel 2017 è stato proprio Ceferin a proporre e avviare un pacchetto di riforme che negavano chiaramente tale possibilità: regole che dovevano proteggere l’Uefa e il calcio europeo dalla “bad governance” che è stata per anni il “modus operandi “di tutto il vecchio sistema. È stata una cosa straordinaria per il calcio e anche per Ceferin stesso. Questo distacco da quei valori cancellando le riforme più importanti e sorprendente ed è incomprensibile, soprattutto in questo momento. Capisco bene che nulla è ideale, tantomeno Io, e so bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente. E non faccio il fenomeno, perché di certo non sono l’unico a pensarla così. In questi tre anni il rapporto e la collaborazione con Aleksander e con tutti i colleghi in Uefa è stata ottima. Li ringrazio per questo augurando loro tutto il bene possibile. Dispiace tanto ma, a malincuore, lascio Uefa…"
Le dichiarazioni:"Anche se ho espresso la mia totale disapprovazione, il presidente della UEFA ritiene che non vi siano ostacoli legali ai cambiamenti che propone, né alcun problema etico o morale, e desidera portare fino in fondo il suo piano per promuovere le sue aspirazioni personale. Ironicamente, è stato lui a presentare e incarnare le riforme nel 2017, per evitare questo possibilità. Queste regole sono state introdotte proprio per proteggere la UEFA dal malgoverno e dal vecchio sistema. Che egli volti le spalle a questi valori sfugge ad ogni comprensione. Essere complice di tutto ciò andrebbe contro tutti i principi e i valori che ho sempre difeso. Non voglio essere un eroe, soprattutto perché non sono l'unico a pensarla così, ma è con infinito rammarico, e con il cuore pesante, che mi rendo conto che non ho altra scelta che lasciare la UEFA".
La lettera di Boban:""Ho parlato e discusso con il presidente dell'UEFA riguardo ad un problema nato durante l’ultimo meeting dell’Esecutivo ad Amburgo. Si tratta di una proposta al Congresso di febbraio prossimo, per modificare lo statuto dell'UEFA e consentire allo stesso Presidente di potersi candidare nuovamente dopo questo mandato che doveva essere il suo ultimo. Dopo aver manifestato la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso, il Presidente mi ha risposto che per lui non c’è nessun problema legale né tantomeno etico morale - e che avrebbe perseguito senza alcun dubbio la propria aspirazione. Paradossalmente nel 2017 è stato proprio Ceferin a proporre e avviare un pacchetto di riforme che negavano chiaramente tale possibilità: regole che dovevano proteggere l’Uefa e il calcio europeo dalla “bad governance” che è stata per anni il “modus operandi “di tutto il vecchio sistema. È stata una cosa straordinaria per il calcio e anche per Ceferin stesso. Questo distacco da quei valori cancellando le riforme più importanti e sorprendente ed è incomprensibile, soprattutto in questo momento. Capisco bene che nulla è ideale, tantomeno Io, e so bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente. E non faccio il fenomeno, perché di certo non sono l’unico a pensarla così. In questi tre anni il rapporto e la collaborazione con Aleksander e con tutti i colleghi in Uefa è stata ottima. Li ringrazio per questo augurando loro tutto il bene possibile. Dispiace tanto ma, a malincuore, lascio Uefa…"