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Zone Boban a Radio Rai:" Il mio nuovo ruolo? Il calcio è sempre la cosa principale. Vivo questa esperienza con passione e con i valori che ho sempre avuto, come la voglia di far bene per il calcio. Anche dai palazzi di vetro si può fare qualcosa di buono. Bisogna sempre ricordarsi qual è il calcio vero, anche quando si fa politica".
Cosa manca al calcio italiano per tornare al top in Europa?
"Sappiamo quanto conta la storia delle infrastrutture e quanto per anni si è lavorato male nei vivai. Dopo Pirlo l'Italia non ha più avuto un grandissimo talento. Per cambiare ci vogliono 10/15 anni, per tornare a essere al top. Questi anni dovranno passare lavorando tanto e bene e cercando di costruire gli stadi, che è un problema imprescindibile".
Quanto manca per rivedere un Milan forte come il suo nel 1994 e domani contro la Dinamo Zagabria riuscirà a vincere?
"Ovvio che il Milan può vincere contro la Dinamo Zagabria. La qualità è dalla parte del Milan anche se i croati venderanno cara la pelle. Non sarà semplice, come non lo sarà per me visto che sono le due squadre della mia vita. Andrò allo stadio. Il Milan ha già impostato tante cose, ci sono ancora dei ruoli da rinforza ma dipenderà anche dalle ambizioni societarie. Dipende da quanto vuoi investire per tornare al top. Alcune cose non sono da Champions, bisogna pensare in grande altrimenti è difficile tornare al top".
In futuro l'arbitro servirà ancora vista la tecnologia che avanza?
"Gli arbitri serviranno sempre. La discrezione dell'arbitro è quella che rende l'arbitro il capo di tutto. La tecnologia va benissimo e quella che abbiamo adesso serve tantissimo. Ci sono ancora delle persone che parlano dei pochi grandi errori ancora rimasti, ma questo non è intellettualmente onesto".
Si vedono troppi rigorini per falli di mano in Europa, come mai?
"Il fallo di mano è la roba più complicata al mondo e non riuscirà mai ad essere risolta del tutto. Con la velocità è difficile capire se è fallo o no, dobbiamo accettarla come un'imperfezione naturale del calcio ma i giocatori non devono giocare come dei pinguini. Devono solo stare attenti".
La corsa al titolo è tra Napoli e Milan?
"Questo Napoli sembra veramente maturo, vivono un'atmosfera straordinaria e si vede che è una squadra più convinta nei propri mezzi. Gioca un calcio straordinario, giocano in modo molto equilibrato. Per quello che riguarda il gioco loro sembrano pronti per arrivare in fondo. Il Milan ha grandisismo carattere anche se non gioca bene come il Napoli. Nello scontro diretto però hanno giocato meglio i rossoneri. Io dico che anche l'Inter potrebbe rientrare e se Lukaku torna come quello di due anni fa, può succedere di tutto".
È il momento per provare ad inserire il tempo effettivo nel calcio?
"La gente parla perché deve parlare. Dobbiamo pensare anche alle conseguenze di una scelta del genere. Il tempo effettivo lo abbiamo nel basket: 40 minuti per giocare due ore e mezzo. Ci vorrebbe un semaforo per registrare il tempo di ogni situazione. Tre ore allo stadio con -5 in Svezia o 40 gradi altrove non sono possibili. Giochiamo 60 minuti di media a partita e quindi tutti giocano già lo stesso tempo, non vedo logica nell'inserire questo tipo di regola".
Cosa manca al calcio italiano per tornare al top in Europa?
"Sappiamo quanto conta la storia delle infrastrutture e quanto per anni si è lavorato male nei vivai. Dopo Pirlo l'Italia non ha più avuto un grandissimo talento. Per cambiare ci vogliono 10/15 anni, per tornare a essere al top. Questi anni dovranno passare lavorando tanto e bene e cercando di costruire gli stadi, che è un problema imprescindibile".
Quanto manca per rivedere un Milan forte come il suo nel 1994 e domani contro la Dinamo Zagabria riuscirà a vincere?
"Ovvio che il Milan può vincere contro la Dinamo Zagabria. La qualità è dalla parte del Milan anche se i croati venderanno cara la pelle. Non sarà semplice, come non lo sarà per me visto che sono le due squadre della mia vita. Andrò allo stadio. Il Milan ha già impostato tante cose, ci sono ancora dei ruoli da rinforza ma dipenderà anche dalle ambizioni societarie. Dipende da quanto vuoi investire per tornare al top. Alcune cose non sono da Champions, bisogna pensare in grande altrimenti è difficile tornare al top".
In futuro l'arbitro servirà ancora vista la tecnologia che avanza?
"Gli arbitri serviranno sempre. La discrezione dell'arbitro è quella che rende l'arbitro il capo di tutto. La tecnologia va benissimo e quella che abbiamo adesso serve tantissimo. Ci sono ancora delle persone che parlano dei pochi grandi errori ancora rimasti, ma questo non è intellettualmente onesto".
Si vedono troppi rigorini per falli di mano in Europa, come mai?
"Il fallo di mano è la roba più complicata al mondo e non riuscirà mai ad essere risolta del tutto. Con la velocità è difficile capire se è fallo o no, dobbiamo accettarla come un'imperfezione naturale del calcio ma i giocatori non devono giocare come dei pinguini. Devono solo stare attenti".
La corsa al titolo è tra Napoli e Milan?
"Questo Napoli sembra veramente maturo, vivono un'atmosfera straordinaria e si vede che è una squadra più convinta nei propri mezzi. Gioca un calcio straordinario, giocano in modo molto equilibrato. Per quello che riguarda il gioco loro sembrano pronti per arrivare in fondo. Il Milan ha grandisismo carattere anche se non gioca bene come il Napoli. Nello scontro diretto però hanno giocato meglio i rossoneri. Io dico che anche l'Inter potrebbe rientrare e se Lukaku torna come quello di due anni fa, può succedere di tutto".
È il momento per provare ad inserire il tempo effettivo nel calcio?
"La gente parla perché deve parlare. Dobbiamo pensare anche alle conseguenze di una scelta del genere. Il tempo effettivo lo abbiamo nel basket: 40 minuti per giocare due ore e mezzo. Ci vorrebbe un semaforo per registrare il tempo di ogni situazione. Tre ore allo stadio con -5 in Svezia o 40 gradi altrove non sono possibili. Giochiamo 60 minuti di media a partita e quindi tutti giocano già lo stesso tempo, non vedo logica nell'inserire questo tipo di regola".
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