Bierhoff:"Milan, con Ibra e i 99 una grande stagione".

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L'ex rossonero Oliver Bierhoff alla GDS in edicola:"Caro Milan, segui Ibrahimovic e i '99. Ti aspetta una grande stagione. Non è il Diavolo di una volta, però ci sono segnali da seguire. Zlatan fuoriclasse anche a 39 anni"

Bierhoff alla GDS:"Da bambino andai con mio papà che era amico di Schnellinger, ma ho in mente quello da calciatore. Il Milan veniva da due stagioni deludenti, 11° e 10° posto. Ero stato preso con Hel- veg e Zaccheroni, sapevo già co- me lavorava. Ma mi ha colpito che a Milanello sono stato messo subito al tavolo delle bandiere: Costacurta, Albertini, Maldini, Boban e Rossi. Che orgoglio. Ho compreso che ero seduto tra coloro che ti facevano capire subito la mentalità Milan e la vita lì".

"Pozzo e Berlusconi? Grandi presidenti, mi hanno dato tanto. Berlusconi molto gentile, ma era il momento della politica e lo vedevamo meno. Si sentiva che era molto legato ai giocatori dei suoi grandi successi. Quando il Milan voleva acquistarmi io avevo avuto un’offerta dalla Juve. Mi chiamarono per sapere se avevo già firmato, dissi di no e mandarono il loro aereo privato, perché in autostrada da Udine a Milano c’era traffico. Era simbolico per quei tempi. In due giorni ci accordammo. Pozzo non parlava tanto ma amava andare nello spogliatoio a sentire i giocatori. Ricordo quando entrava per annunciarci il premio doppio o per festeggiare. Con la moglie Giuliana, sempre presente, e con il figlio Gino era una fami- glia che anche allora dava tanto alla squadra".

"Mancata svolta tedesca con Rangnick un vantaggio? Sembra proprio di sì, anche se non vedo tutte le partite. Sono felice, vincere il derby è importante. Non è il Milan di una volta, però sono segnali positivi su cui continuare. Primi in campionato e primi in Europa, significa che c’è fiducia e in questi tempi difficili per tutti, se hai un buon gruppo, una certa mentalità può essere un’annata sì, positiva".

"Ibra? E’ sempre un fuoriclasse, straordinario, anche a 39 anni. Ha sempre la possibilità di dare tanto, di caricare tutti".

"I giovani rossoneri? Il ’99 continua a essere una buona annata per il Milan. Per me, orgoglio e soddisfazione di far parte di quella squadra. Il tempo passa, in nazionale abbiamo alcuni ’99, uno è Kai Havertz. Però io mi sento ancora giovane".
 

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Bierhoff alla GDS:"Da bambino andai con mio papà che era amico di Schnellinger, ma ho in mente quello da calciatore. Il Milan veniva da due stagioni deludenti, 11° e 10° posto. Ero stato preso con Hel- veg e Zaccheroni, sapevo già co- me lavorava. Ma mi ha colpito che a Milanello sono stato messo subito al tavolo delle bandiere: Costacurta, Albertini, Maldini, Boban e Rossi. Che orgoglio. Ho compreso che ero seduto tra coloro che ti facevano capire subito la mentalità Milan e la vita lì".

"Pozzo e Berlusconi? Grandi presidenti, mi hanno dato tanto. Berlusconi molto gentile, ma era il momento della politica e lo vedevamo meno. Si sentiva che era molto legato ai giocatori dei suoi grandi successi. Quando il Milan voleva acquistarmi io avevo avuto un’offerta dalla Juve. Mi chiamarono per sapere se avevo già firmato, dissi di no e mandarono il loro aereo privato, perché in autostrada da Udine a Milano c’era traffico. Era simbolico per quei tempi. In due giorni ci accordammo. Pozzo non parlava tanto ma amava andare nello spogliatoio a sentire i giocatori. Ricordo quando entrava per annunciarci il premio doppio o per festeggiare. Con la moglie Giuliana, sempre presente, e con il figlio Gino era una fami- glia che anche allora dava tanto alla squadra".

"Mancata svolta tedesca con Rangnick un vantaggio? Sembra proprio di sì, anche se non vedo tutte le partite. Sono felice, vincere il derby è importante. Non è il Milan di una volta, però sono segnali positivi su cui continuare. Primi in campionato e primi in Europa, significa che c’è fiducia e in questi tempi difficili per tutti, se hai un buon gruppo, una certa mentalità può essere un’annata sì, positiva".

"Ibra? E’ sempre un fuoriclasse, straordinario, anche a 39 anni. Ha sempre la possibilità di dare tanto, di caricare tutti".

"I giovani rossoneri? Il ’99 continua a essere una buona annata per il Milan. Per me, orgoglio e soddisfazione di far parte di quella squadra. Il tempo passa, in nazionale abbiamo alcuni ’99, uno è Kai Havertz. Però io mi sento ancora giovane".
 

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Bierhoff alla GDS:"Da bambino andai con mio papà che era amico di Schnellinger, ma ho in mente quello da calciatore. Il Milan veniva da due stagioni deludenti, 11° e 10° posto. Ero stato preso con Hel- veg e Zaccheroni, sapevo già co- me lavorava. Ma mi ha colpito che a Milanello sono stato messo subito al tavolo delle bandiere: Costacurta, Albertini, Maldini, Boban e Rossi. Che orgoglio. Ho compreso che ero seduto tra coloro che ti facevano capire subito la mentalità Milan e la vita lì".

"Pozzo e Berlusconi? Grandi presidenti, mi hanno dato tanto. Berlusconi molto gentile, ma era il momento della politica e lo vedevamo meno. Si sentiva che era molto legato ai giocatori dei suoi grandi successi. Quando il Milan voleva acquistarmi io avevo avuto un’offerta dalla Juve. Mi chiamarono per sapere se avevo già firmato, dissi di no e mandarono il loro aereo privato, perché in autostrada da Udine a Milano c’era traffico. Era simbolico per quei tempi. In due giorni ci accordammo. Pozzo non parlava tanto ma amava andare nello spogliatoio a sentire i giocatori. Ricordo quando entrava per annunciarci il premio doppio o per festeggiare. Con la moglie Giuliana, sempre presente, e con il figlio Gino era una fami- glia che anche allora dava tanto alla squadra".

"Mancata svolta tedesca con Rangnick un vantaggio? Sembra proprio di sì, anche se non vedo tutte le partite. Sono felice, vincere il derby è importante. Non è il Milan di una volta, però sono segnali positivi su cui continuare. Primi in campionato e primi in Europa, significa che c’è fiducia e in questi tempi difficili per tutti, se hai un buon gruppo, una certa mentalità può essere un’annata sì, positiva".

"Ibra? E’ sempre un fuoriclasse, straordinario, anche a 39 anni. Ha sempre la possibilità di dare tanto, di caricare tutti".

"I giovani rossoneri? Il ’99 continua a essere una buona annata per il Milan. Per me, orgoglio e soddisfazione di far parte di quella squadra. Il tempo passa, in nazionale abbiamo alcuni ’99, uno è Kai Havertz. Però io mi sento ancora giovane".

In effetti non ci avevo pensato, il 99 sembra essere un anno chiave per il Milan ancora oggi
 

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