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Bertolacci:"Milan, ci sono rimasto male. Ma non porto rancore".
Bertolacci, ex centrocampista del Milan attualmente svincolato, a CM.com sul suo periodo in rossonero:"Sono stato escluso perché avevo un solo anno di contratto ed erano state fatte ormai altre scelte, così mi è stato detto in seguito. Ci sono rimasto male perché avrei voluto dare ancora il mio contributo per il Milan, ma non porto rancore, anzi. A inizio stagione il Milan aveva voluto trattenermi, mi hanno chiesto di restare a tutti i costi e ho scelto di giocarmi le mie carte, poi in seguito ognuno ha cambiato la propria posizione e mi sono ritrovato a essere messo da parte senza avere un'occasione".
"Il Milan primo? Ne sono felicissimo per loro. Il Milan e i suoi tifosi lo meritano, li guardo sempre con affetto perché è stato un club che mi ha dato tanto, pur essendo finita non come speravo. L'innesto di Ibrahimovic ha portato personalità, esperienza, certezze: dopo tante rivoluzioni e cambiamenti c'era bisogno esattamente di uno come Zlatan".
"Il compagno che mi ha impressionato? Donnarumma è sempre stato impressionante. Aveva 16 anni, era già in prima squadra con noi e non sentiva minimamente la pressione. Questo aspetto è unico, rarissimo: le qualità tecniche le vedono tutti e sono straordinarie, ma Gigio non ha mai avvertito l'ansia di giocare al Milan. Fuori dal comune. Ricordo in un Samp-Milan, Gigio sbagliò un appoggio coi piedi e segnò Defrel appena dopo l'errore. Una batosta per qualsiasi portiere al mondo, specie alla sua età. Non per Donnarumma: un minuto dopo te lo ritrovi già carico e sereno, riceve palla sui piedi e ricomincia a giocare. Lì ho capito che ero davanti a un fenomeno".
"Il dottor Galliani è una persona cui posso solo dire grazie. Mi ha voluto fortemente al Milan, ha insistito in tutti i modi, ricordo ancora le sue chiamate continue per sbloccare l'affare e portarmi in rossonero: un corteggiamento che non dimenticherò mai. Come dirigente non devo commentarlo io, insieme al presidente Berlusconi ha portato il Milan in cima al mondo per anni e parlano i risultati; di certo, ricordo che era sempre disponibile con tutti per il bene dei giocatori e del club. In una società è un valore aggiunto".
Bertolacci, ex centrocampista del Milan attualmente svincolato, a CM.com sul suo periodo in rossonero:"Sono stato escluso perché avevo un solo anno di contratto ed erano state fatte ormai altre scelte, così mi è stato detto in seguito. Ci sono rimasto male perché avrei voluto dare ancora il mio contributo per il Milan, ma non porto rancore, anzi. A inizio stagione il Milan aveva voluto trattenermi, mi hanno chiesto di restare a tutti i costi e ho scelto di giocarmi le mie carte, poi in seguito ognuno ha cambiato la propria posizione e mi sono ritrovato a essere messo da parte senza avere un'occasione".
"Il Milan primo? Ne sono felicissimo per loro. Il Milan e i suoi tifosi lo meritano, li guardo sempre con affetto perché è stato un club che mi ha dato tanto, pur essendo finita non come speravo. L'innesto di Ibrahimovic ha portato personalità, esperienza, certezze: dopo tante rivoluzioni e cambiamenti c'era bisogno esattamente di uno come Zlatan".
"Il compagno che mi ha impressionato? Donnarumma è sempre stato impressionante. Aveva 16 anni, era già in prima squadra con noi e non sentiva minimamente la pressione. Questo aspetto è unico, rarissimo: le qualità tecniche le vedono tutti e sono straordinarie, ma Gigio non ha mai avvertito l'ansia di giocare al Milan. Fuori dal comune. Ricordo in un Samp-Milan, Gigio sbagliò un appoggio coi piedi e segnò Defrel appena dopo l'errore. Una batosta per qualsiasi portiere al mondo, specie alla sua età. Non per Donnarumma: un minuto dopo te lo ritrovi già carico e sereno, riceve palla sui piedi e ricomincia a giocare. Lì ho capito che ero davanti a un fenomeno".
"Il dottor Galliani è una persona cui posso solo dire grazie. Mi ha voluto fortemente al Milan, ha insistito in tutti i modi, ricordo ancora le sue chiamate continue per sbloccare l'affare e portarmi in rossonero: un corteggiamento che non dimenticherò mai. Come dirigente non devo commentarlo io, insieme al presidente Berlusconi ha portato il Milan in cima al mondo per anni e parlano i risultati; di certo, ricordo che era sempre disponibile con tutti per il bene dei giocatori e del club. In una società è un valore aggiunto".