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L’ ombra di un trust non lascia tranquillo neanche il Milan. In queste ore Silvio Berlusconi, attraverso i suoi legali, ha fatto ricorso contro il provvedimento di Bankitalia del 7 ottobre scorso che gli intimava di cedere il 20% delle quote detenute in Mediolanum (ora ha il 30%) in conseguenza dell’«onorabilità» persa per frode fiscale. I suoi legali eccepiscono che la condanna per l’acquisizione dei diritti tv di Mediaset è precedente all’aprile scorso quando è entrata in vigore la legge sui conglomerati finanziari che lo mette in fuorigioco. Perché la virata del presidente del Milan che pur nei mesi scorsi aveva assecondato il percorso di conferimento delle quote in un trust indipendente in attesa della vendita entro 30 mesi? Ha pesato in maniera rilevante l’orientamento di palazzo Koch su come cristallizzare i ricchi dividendi garantiti dalla banca gestita da Ennio Doris. La strada legale è ancora lunga. C’è addirittura l’idea di trascinare il caso davanti alla Corte di Giustizia europea. Intanto giovedì il cda di Fininvest ha deciso di completare l’iter per la costituzione del trust, nonostante la contemporanea richiesta di una proroga per il via a questa procedura. LA FAMIGLIA In questa partita sono indirettamente chiamati in causa anche gli eredi di Silvio: Marina, Piersilvio, Barbara,
Eleonora e Luigi. Sullo sfondo c’è sempre la delicata questione della suddivisione dei beni tra i figli. L’ex Cavaliere tende sempre a rinviare questa importante mossa. E di riflesso ciò incide sulla liquidità della cassaforte di famiglia. L’attuale fetta in Mediolanum viene valutata intorno al miliardo di euro ma soprattutto è il polmone finanziario della holding di via Paleocapa, in considerazione del fatto che le altre attività non abbondano in utili. Peraltro in estate anche Barbara (con Eleonora e Luigi) ha dovuto chiudere i conti di Happyprice, una società che vendeva coupon scontati su internet. SCENARIO E questa querelle non può che condizionare le mosse del proprietario rossonero nel calcio. L’ultimo rosso di bilancio di 70 milioni ha comportato un ripianamento, dovuto in gran parte alla mancata qualificazione in Champions League. Si capisce bene, allora, come in questi giorni di mercato il presidente milanista sia sempre più combattuto. La voglia di rinforzare la squadra è temperata dalle difficoltà concomitanti. Ora più di prima.
Eleonora e Luigi. Sullo sfondo c’è sempre la delicata questione della suddivisione dei beni tra i figli. L’ex Cavaliere tende sempre a rinviare questa importante mossa. E di riflesso ciò incide sulla liquidità della cassaforte di famiglia. L’attuale fetta in Mediolanum viene valutata intorno al miliardo di euro ma soprattutto è il polmone finanziario della holding di via Paleocapa, in considerazione del fatto che le altre attività non abbondano in utili. Peraltro in estate anche Barbara (con Eleonora e Luigi) ha dovuto chiudere i conti di Happyprice, una società che vendeva coupon scontati su internet. SCENARIO E questa querelle non può che condizionare le mosse del proprietario rossonero nel calcio. L’ultimo rosso di bilancio di 70 milioni ha comportato un ripianamento, dovuto in gran parte alla mancata qualificazione in Champions League. Si capisce bene, allora, come in questi giorni di mercato il presidente milanista sia sempre più combattuto. La voglia di rinforzare la squadra è temperata dalle difficoltà concomitanti. Ora più di prima.