Dopo lo scudetto 2011, momento in cui il Milan sembrava in grado di rilanciarsi dopo anni di dominio Inter, Berlusconi ha cominciato a remare contro il Milan (prima semplicemente non se ne occupava). Tutto ha avuto inizio dall'affare Pato/Tevez. Da quel momento è partito il crollo inesorabile: le frecciate contro Allegri ogni due partite, lo sfascio della rosa dall'estate 2012, l'esonero di Seedorf dopo 5 mesi, un anno perso dietro a Inzaghi, il progetto nuovo stadio saltato, la cessione della società ormai tramontata, il ritorno dei fuoriclasse "Balotelli e Boateng", l'esonero di Mihajlovic in favore di Brocchi, il progetto Ital-Milan (l'unico che verosimilmente riuscirà a realizzare).
E per il Milan dei "record" dopo 13 anni su 15 in Champions (cit. Galliani) si profila la terza stagione consecutiva senza coppe europee. Non accedeva dal triennio 1983-1984-1985, quando il Milan era appena tornato dalla Serie B.
Ci sta riportando dove ci aveva preso.