Il problema è che, di anno in anno, si naviga a svista in via Turati. Una stagione compriamo top playerz, in quella successiva li vendiamo: si lotta per vincere e poi, subito dopo, si passa a una fase di transizione autoindotta.
L'organigramma societario è pieno zeppo di nomi, ma manca una vera struttura: fa tutto (meglio dire niente) Fester, Braida è una salma pronta per essere esposta al museo egizio, mentre i nostri osservatori dormono e i fenomeni alla traore ci vengono suggeriti da procuratori assolutamente disinteressati.
Cento giovani osservati in tutto il mondo? Non ci credo nemmeno se li vedo e, comunque, non sono abbastanza, a meno che non si voglia diventare spettatori per il resto della nostra storia. Qui, evidentemente, mancano i soldi, quindi accanto al progetto tecnico ci dovrebbe essere un serio e intenso piano di sviluppo per attrarre investitori e capitali (uno stadio, maybe?). Certo, sponsor e vendite aumentano con i successi, quindi anche mettere sotto contratto calciatori forti, che ti portino a vincere trofei importanti, costituisce un investimento. Con il progetto giovani puoi vincere il campionato primavera.