Baresi:"Tonali, spirito milanista. Scudetto? Dipende da noi"

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Franco Baresi, vice presidente rossonero, a Repubblica su Tonali:"Umiltà, qualità, carattere. In Tonali vedo lo spirito milanista. Il destino lo voluto premiare con la doppietta di Verona, ma l'attaccamento lo ha dimostrato resistendo alle prime difficoltà. Paragoni? È un giocatore moderno, a centrocampo può giocare in molti ruoli".

L'intervista completa di Baresi:

Baresi, lei che ha 40 anni esatti
in più del suo “nipotino” Sandro
ha festeggiato con lui?
«Non l’ho sentito a voce, però gli ho
mandato gli auguri per il nostro
compleanno, che in fondo sono
anche auguri per il Milan».

La storia di Tonali può
diventare come la sua e quella di
Rivera e Paolo Maldini, capitani e
simboli?
«Sandro ha certamente dimostrato
un grande senso di appartenenza e
lo sta confermando partita dopo
partita, al di là del futuro, che non
si può mai prevedere» .

Pensa che certi paragoni siano
ancora troppo impegnativi?
«No, penso semplicemente che lui
sia un ragazzo umile e che sappia
di essere nella prima fase di un
percorso. Ma è partito veramente
bene, dopo qualche fatica».

Nel famoso Rio Ave-Milan, la
qualificazione di Europa League
da cui è cominciata la formidabile
scalata della squadra, Tonali era
una riserva.
«Ripeto, dopo qualche fatica nella
prima stagione, ha voluto
rimanere. Ha dimostrato
l’attaccamento, ha avuto
determinazione, voglia di mettersi
in discussione, coraggio. E a poco a
poco è entrato nel cuore della
squadra, fino a incarnare
pienamente lo spirito milanista».

Che cos’è lo spirito milanista?
«È l’insieme delle qualità di
calciatore e caratteriali che gli
hanno permesso di meritare
elogi che sta ricevendo, attraverso
le sue prestazioni sul campo e la
capacità di farsi volere bene dai
compagni e dalla gente».

Accettando ad esempio di
abbassarsi lo stipendio, invece di
fuggire?
«Il destino lo ha voluto premiare:
quella di Verona è stata una serata
davvero molto importante per lui e
per la stagione della squadra».

Gli vuole consigliare di non
andarsene mai, come ha fatto lei?

«La questione non si pone. Deve
essere sereno e contento di se
stesso e sapere che può crescere
con il Milan e per il Milan. Quanto
ci tenesse a giocare con questa
maglia, del resto, lo ha sempre
dimostrato fin da bambino».

Gattuso, Pirlo, De Rossi,
Tardelli, Gerrard: gli
accostamenti si sprecano.

«Per me Tonali è Tonali, un
calciatore moderno. Riesce a fare
con disinvoltura e con personalità
il centrocampista basso e la
mezzala, ha attitudine
all’inserimento e sta imparando a
giocare in più posizioni del
centrocampo».

Qual è il ruolo più appropriato?
«È difficile fare paragoni col
passato. L’essenziale è che resti
umile ed equilibrato. Deve pensare
a se stesso e alle sue qualità. Lui lo
sa, è giovane e può crescere tanto».

Fino a diventare un cardine
della Nazionale?
«Riuscire a imporsi nel Milan vuole
dire poterlo fare automaticamente
anche nell’Italia».

La sua doppietta al Verona,
dopo il gol alla Lazio, ha scritto il
19° scudetto del Milan?

«Calma, mancano due partite,
anche se le vittorie in trasferta con
Lazio e Verona sono state un
segnale forte. Diciamo però che è
tutto nelle nostre mani. E che
questa condizione ce la siamo

meritata»
 
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Franco Baresi, vice presidente rossonero, a Repubblica su Tonali:"Umiltà, qualità, carattere. In Tonali vedo lo spirito milanista. Il destino lo voluto premiare con la doppietta di Verona, ma l'attaccamento lo ha dimostrato resistendo alle prime difficoltà. Paragoni? È un giocatore moderno, a centrocampo può giocare in molti ruoli".

Seguirà l'intervista completa.

Grande Capitano. Tonali sta dimostrando che si può rimanere in una squadra senza pensare solo ai soldi.
 
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Franco Baresi, vice presidente rossonero, a Repubblica su Tonali:"Umiltà, qualità, carattere. In Tonali vedo lo spirito milanista. Il destino lo voluto premiare con la doppietta di Verona, ma l'attaccamento lo ha dimostrato resistendo alle prime difficoltà. Paragoni? È un giocatore moderno, a centrocampo può giocare in molti ruoli".

Seguirà l'intervista completa.
Capitano mio Capitano. Quello spirito milanista è la nostra luce. Anche io lo vedo in Sandro. Siete nati lo stesso giorno, un piccolo simpatico segno del destino.
 

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Franco Baresi, vice presidente rossonero, a Repubblica su Tonali:"Umiltà, qualità, carattere. In Tonali vedo lo spirito milanista. Il destino lo voluto premiare con la doppietta di Verona, ma l'attaccamento lo ha dimostrato resistendo alle prime difficoltà. Paragoni? È un giocatore moderno, a centrocampo può giocare in molti ruoli".

Seguirà l'intervista completa.
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L'intervista completa di Baresi:

Baresi, lei che ha 40 anni esatti
in più del suo “nipotino” Sandro
ha festeggiato con lui?
«Non l’ho sentito a voce, però gli ho
mandato gli auguri per il nostro
compleanno, che in fondo sono
anche auguri per il Milan».

La storia di Tonali può
diventare come la sua e quella di
Rivera e Paolo Maldini, capitani e
simboli?
«Sandro ha certamente dimostrato
un grande senso di appartenenza e
lo sta confermando partita dopo
partita, al di là del futuro, che non
si può mai prevedere» .

Pensa che certi paragoni siano
ancora troppo impegnativi?
«No, penso semplicemente che lui
sia un ragazzo umile e che sappia
di essere nella prima fase di un
percorso. Ma è partito veramente
bene, dopo qualche fatica».

Nel famoso Rio Ave-Milan, la
qualificazione di Europa League
da cui è cominciata la formidabile
scalata della squadra, Tonali era
una riserva.
«Ripeto, dopo qualche fatica nella
prima stagione, ha voluto
rimanere. Ha dimostrato
l’attaccamento, ha avuto
determinazione, voglia di mettersi
in discussione, coraggio. E a poco a
poco è entrato nel cuore della
squadra, fino a incarnare
pienamente lo spirito milanista».

Che cos’è lo spirito milanista?
«È l’insieme delle qualità di
calciatore e caratteriali che gli
hanno permesso di meritare
elogi che sta ricevendo, attraverso
le sue prestazioni sul campo e la
capacità di farsi volere bene dai
compagni e dalla gente».

Accettando ad esempio di
abbassarsi lo stipendio, invece di
fuggire?
«Il destino lo ha voluto premiare:
quella di Verona è stata una serata
davvero molto importante per lui e
per la stagione della squadra».

Gli vuole consigliare di non
andarsene mai, come ha fatto lei?

«La questione non si pone. Deve
essere sereno e contento di se
stesso e sapere che può crescere
con il Milan e per il Milan. Quanto
ci tenesse a giocare con questa
maglia, del resto, lo ha sempre
dimostrato fin da bambino».

Gattuso, Pirlo, De Rossi,
Tardelli, Gerrard: gli
accostamenti si sprecano.

«Per me Tonali è Tonali, un
calciatore moderno. Riesce a fare
con disinvoltura e con personalità
il centrocampista basso e la
mezzala, ha attitudine
all’inserimento e sta imparando a
giocare in più posizioni del
centrocampo».

Qual è il ruolo più appropriato?
«È difficile fare paragoni col
passato. L’essenziale è che resti
umile ed equilibrato. Deve pensare
a se stesso e alle sue qualità. Lui lo
sa, è giovane e può crescere tanto».

Fino a diventare un cardine
della Nazionale?
«Riuscire a imporsi nel Milan vuole
dire poterlo fare automaticamente
anche nell’Italia».

La sua doppietta al Verona,
dopo il gol alla Lazio, ha scritto il
19° scudetto del Milan?

«Calma, mancano due partite,
anche se le vittorie in trasferta con
Lazio e Verona sono state un
segnale forte. Diciamo però che è
tutto nelle nostre mani. E che
questa condizione ce la siamo

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in più del suo “nipotino” Sandro
ha festeggiato con lui?
«Non l’ho sentito a voce, però gli ho
mandato gli auguri per il nostro
compleanno, che in fondo sono
anche auguri per il Milan».

La storia di Tonali può
diventare come la sua e quella di
Rivera e Paolo Maldini, capitani e
simboli?
«Sandro ha certamente dimostrato
un grande senso di appartenenza e
lo sta confermando partita dopo
partita, al di là del futuro, che non
si può mai prevedere» .

Pensa che certi paragoni siano
ancora troppo impegnativi?
«No, penso semplicemente che lui
sia un ragazzo umile e che sappia
di essere nella prima fase di un
percorso. Ma è partito veramente
bene, dopo qualche fatica».

Nel famoso Rio Ave-Milan, la
qualificazione di Europa League
da cui è cominciata la formidabile
scalata della squadra, Tonali era
una riserva.
«Ripeto, dopo qualche fatica nella
prima stagione, ha voluto
rimanere. Ha dimostrato
l’attaccamento, ha avuto
determinazione, voglia di mettersi
in discussione, coraggio. E a poco a
poco è entrato nel cuore della
squadra, fino a incarnare
pienamente lo spirito milanista».

Che cos’è lo spirito milanista?
«È l’insieme delle qualità di
calciatore e caratteriali che gli
hanno permesso di meritare
elogi che sta ricevendo, attraverso
le sue prestazioni sul campo e la
capacità di farsi volere bene dai
compagni e dalla gente».

Accettando ad esempio di
abbassarsi lo stipendio, invece di
fuggire?
«Il destino lo ha voluto premiare:
quella di Verona è stata una serata
davvero molto importante per lui e
per la stagione della squadra».

Gli vuole consigliare di non
andarsene mai, come ha fatto lei?

«La questione non si pone. Deve
essere sereno e contento di se
stesso e sapere che può crescere
con il Milan e per il Milan. Quanto
ci tenesse a giocare con questa
maglia, del resto, lo ha sempre
dimostrato fin da bambino».

Gattuso, Pirlo, De Rossi,
Tardelli, Gerrard: gli
accostamenti si sprecano.

«Per me Tonali è Tonali, un
calciatore moderno. Riesce a fare
con disinvoltura e con personalità
il centrocampista basso e la
mezzala, ha attitudine
all’inserimento e sta imparando a
giocare in più posizioni del
centrocampo».

Qual è il ruolo più appropriato?
«È difficile fare paragoni col
passato. L’essenziale è che resti
umile ed equilibrato. Deve pensare
a se stesso e alle sue qualità. Lui lo
sa, è giovane e può crescere tanto».

Fino a diventare un cardine
della Nazionale?
«Riuscire a imporsi nel Milan vuole
dire poterlo fare automaticamente
anche nell’Italia».

La sua doppietta al Verona,
dopo il gol alla Lazio, ha scritto il
19° scudetto del Milan?

«Calma, mancano due partite,
anche se le vittorie in trasferta con
Lazio e Verona sono state un
segnale forte. Diciamo però che è
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mandato gli auguri per il nostro
compleanno, che in fondo sono
anche auguri per il Milan».

La storia di Tonali può
diventare come la sua e quella di
Rivera e Paolo Maldini, capitani e
simboli?
«Sandro ha certamente dimostrato
un grande senso di appartenenza e
lo sta confermando partita dopo
partita, al di là del futuro, che non
si può mai prevedere» .

Pensa che certi paragoni siano
ancora troppo impegnativi?
«No, penso semplicemente che lui
sia un ragazzo umile e che sappia
di essere nella prima fase di un
percorso. Ma è partito veramente
bene, dopo qualche fatica».

Nel famoso Rio Ave-Milan, la
qualificazione di Europa League
da cui è cominciata la formidabile
scalata della squadra, Tonali era
una riserva.
«Ripeto, dopo qualche fatica nella
prima stagione, ha voluto
rimanere. Ha dimostrato
l’attaccamento, ha avuto
determinazione, voglia di mettersi
in discussione, coraggio. E a poco a
poco è entrato nel cuore della
squadra, fino a incarnare
pienamente lo spirito milanista».

Che cos’è lo spirito milanista?
«È l’insieme delle qualità di
calciatore e caratteriali che gli
hanno permesso di meritare
elogi che sta ricevendo, attraverso
le sue prestazioni sul campo e la
capacità di farsi volere bene dai
compagni e dalla gente».

Accettando ad esempio di
abbassarsi lo stipendio, invece di
fuggire?
«Il destino lo ha voluto premiare:
quella di Verona è stata una serata
davvero molto importante per lui e
per la stagione della squadra».

Gli vuole consigliare di non
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«La questione non si pone. Deve
essere sereno e contento di se
stesso e sapere che può crescere
con il Milan e per il Milan. Quanto
ci tenesse a giocare con questa
maglia, del resto, lo ha sempre
dimostrato fin da bambino».

Gattuso, Pirlo, De Rossi,
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accostamenti si sprecano.

«Per me Tonali è Tonali, un
calciatore moderno. Riesce a fare
con disinvoltura e con personalità
il centrocampista basso e la
mezzala, ha attitudine
all’inserimento e sta imparando a
giocare in più posizioni del
centrocampo».

Qual è il ruolo più appropriato?
«È difficile fare paragoni col
passato. L’essenziale è che resti
umile ed equilibrato. Deve pensare
a se stesso e alle sue qualità. Lui lo
sa, è giovane e può crescere tanto».

Fino a diventare un cardine
della Nazionale?
«Riuscire a imporsi nel Milan vuole
dire poterlo fare automaticamente
anche nell’Italia».

La sua doppietta al Verona,
dopo il gol alla Lazio, ha scritto il
19° scudetto del Milan?

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FreddieM83

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Franco Baresi, vice presidente rossonero, a Repubblica su Tonali:"Umiltà, qualità, carattere. In Tonali vedo lo spirito milanista. Il destino lo voluto premiare con la doppietta di Verona, ma l'attaccamento lo ha dimostrato resistendo alle prime difficoltà. Paragoni? È un giocatore moderno, a centrocampo può giocare in molti ruoli".

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Baresi, lei che ha 40 anni esatti
in più del suo “nipotino” Sandro
ha festeggiato con lui?
«Non l’ho sentito a voce, però gli ho
mandato gli auguri per il nostro
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anche auguri per il Milan».

La storia di Tonali può
diventare come la sua e quella di
Rivera e Paolo Maldini, capitani e
simboli?
«Sandro ha certamente dimostrato
un grande senso di appartenenza e
lo sta confermando partita dopo
partita, al di là del futuro, che non
si può mai prevedere» .

Pensa che certi paragoni siano
ancora troppo impegnativi?
«No, penso semplicemente che lui
sia un ragazzo umile e che sappia
di essere nella prima fase di un
percorso. Ma è partito veramente
bene, dopo qualche fatica».

Nel famoso Rio Ave-Milan, la
qualificazione di Europa League
da cui è cominciata la formidabile
scalata della squadra, Tonali era
una riserva.
«Ripeto, dopo qualche fatica nella
prima stagione, ha voluto
rimanere. Ha dimostrato
l’attaccamento, ha avuto
determinazione, voglia di mettersi
in discussione, coraggio. E a poco a
poco è entrato nel cuore della
squadra, fino a incarnare
pienamente lo spirito milanista».

Che cos’è lo spirito milanista?
«È l’insieme delle qualità di
calciatore e caratteriali che gli
hanno permesso di meritare
elogi che sta ricevendo, attraverso
le sue prestazioni sul campo e la
capacità di farsi volere bene dai
compagni e dalla gente».

Accettando ad esempio di
abbassarsi lo stipendio, invece di
fuggire?
«Il destino lo ha voluto premiare:
quella di Verona è stata una serata
davvero molto importante per lui e
per la stagione della squadra».

Gli vuole consigliare di non
andarsene mai, come ha fatto lei?

«La questione non si pone. Deve
essere sereno e contento di se
stesso e sapere che può crescere
con il Milan e per il Milan. Quanto
ci tenesse a giocare con questa
maglia, del resto, lo ha sempre
dimostrato fin da bambino».

Gattuso, Pirlo, De Rossi,
Tardelli, Gerrard: gli
accostamenti si sprecano.

«Per me Tonali è Tonali, un
calciatore moderno. Riesce a fare
con disinvoltura e con personalità
il centrocampista basso e la
mezzala, ha attitudine
all’inserimento e sta imparando a
giocare in più posizioni del
centrocampo».

Qual è il ruolo più appropriato?
«È difficile fare paragoni col
passato. L’essenziale è che resti
umile ed equilibrato. Deve pensare
a se stesso e alle sue qualità. Lui lo
sa, è giovane e può crescere tanto».

Fino a diventare un cardine
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«Riuscire a imporsi nel Milan vuole
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anche nell’Italia».

La sua doppietta al Verona,
dopo il gol alla Lazio, ha scritto il
19° scudetto del Milan?

«Calma, mancano due partite,
anche se le vittorie in trasferta con
Lazio e Verona sono state un
segnale forte. Diciamo però che è
tutto nelle nostre mani. E che
questa condizione ce la siamo

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"Il Milan ai milanisti" è una delle frasi più sagge mai pronunciata dal duo Galliani-Berlusconi (anche se, va specificato, da loro usata per giustificare scelte diciamo "dscutibili").
 

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in più del suo “nipotino” Sandro
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mandato gli auguri per il nostro
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La storia di Tonali può
diventare come la sua e quella di
Rivera e Paolo Maldini, capitani e
simboli?
«Sandro ha certamente dimostrato
un grande senso di appartenenza e
lo sta confermando partita dopo
partita, al di là del futuro, che non
si può mai prevedere» .

Pensa che certi paragoni siano
ancora troppo impegnativi?
«No, penso semplicemente che lui
sia un ragazzo umile e che sappia
di essere nella prima fase di un
percorso. Ma è partito veramente
bene, dopo qualche fatica».

Nel famoso Rio Ave-Milan, la
qualificazione di Europa League
da cui è cominciata la formidabile
scalata della squadra, Tonali era
una riserva.
«Ripeto, dopo qualche fatica nella
prima stagione, ha voluto
rimanere. Ha dimostrato
l’attaccamento, ha avuto
determinazione, voglia di mettersi
in discussione, coraggio. E a poco a
poco è entrato nel cuore della
squadra, fino a incarnare
pienamente lo spirito milanista».

Che cos’è lo spirito milanista?
«È l’insieme delle qualità di
calciatore e caratteriali che gli
hanno permesso di meritare
elogi che sta ricevendo, attraverso
le sue prestazioni sul campo e la
capacità di farsi volere bene dai
compagni e dalla gente».

Accettando ad esempio di
abbassarsi lo stipendio, invece di
fuggire?
«Il destino lo ha voluto premiare:
quella di Verona è stata una serata
davvero molto importante per lui e
per la stagione della squadra».

Gli vuole consigliare di non
andarsene mai, come ha fatto lei?

«La questione non si pone. Deve
essere sereno e contento di se
stesso e sapere che può crescere
con il Milan e per il Milan. Quanto
ci tenesse a giocare con questa
maglia, del resto, lo ha sempre
dimostrato fin da bambino».

Gattuso, Pirlo, De Rossi,
Tardelli, Gerrard: gli
accostamenti si sprecano.

«Per me Tonali è Tonali, un
calciatore moderno. Riesce a fare
con disinvoltura e con personalità
il centrocampista basso e la
mezzala, ha attitudine
all’inserimento e sta imparando a
giocare in più posizioni del
centrocampo».

Qual è il ruolo più appropriato?
«È difficile fare paragoni col
passato. L’essenziale è che resti
umile ed equilibrato. Deve pensare
a se stesso e alle sue qualità. Lui lo
sa, è giovane e può crescere tanto».

Fino a diventare un cardine
della Nazionale?
«Riuscire a imporsi nel Milan vuole
dire poterlo fare automaticamente
anche nell’Italia».

La sua doppietta al Verona,
dopo il gol alla Lazio, ha scritto il
19° scudetto del Milan?

«Calma, mancano due partite,
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Lazio e Verona sono state un
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