Avv. Civale:"Milan, puoi lamentarti ma servono prove".

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L'avvocato Salvatore Civale, presidente della associazione avvocati dello Sport, ha parlato della situazione del Milan e del ricorso al TAS. Ecco le dichiarazioni, alla Gazzetta dello Sport in edicola:"Sono essenzialmente 3 i fattori sfavorevoli che hanno portato l’Uefa prima a negare il settlement agreement al Milan e poi ad escluderlo dalle coppe europee. Il primo è un dato di fatto indiscutibile: il Milan non ha rispettato il cosiddetto ‘break even’, ovvero l’equilibrio tra costi e ricavi imposto dal Fair Play Finanziario. In secondo luogo, non sono stati ben visti i 3 business plan fatti in pochi mesi: nessuno di questi ha portato i ricavi previsti. Ciò ovviamente fa perdere di credibilità. Infine, l’Uefa si aspettava che la vecchia proprietà desse qualche garanzia in più sulla nuova: il passaggio era già ovvio qualche mese fa, ma nessuno ha rispettato gli impegni presi. Nulla però è ancora definitivo. Servono prove. Il Milan deve convincere il Tas che la sanzione deliberata dall’Uefa è eccessiva. Non è più una questione di fiducia nella nuova proprietà, ma di fatti concreti. A questo proposito, un precedente a favore ci sarebbe. L’anno scorso, il Partizan Belgrado era stato escluso dalle coppe europee per debiti finanziari, ma poi davanti al Tas riuscì a trovare un accordo che portò alla modifica della sanzione imposta precedentemente dall’Uefa. Queste due violazioni non sono uguali quindi non significa che andranno a finire allo stesso modo, ma di certo ci si può appellare ad una disparità di trattamento rispetto ad altri club. In molti casi, infatti, l’Uefa ha dato una sorta di seconda possibilità: prima ha dato fiducia alle società concedendo il settlement agreement e poi, in caso di seconda violazione, lo ha sospeso. Nel caso del Milan questo non è avvenuto: l’Uefa è passato dalla prima ed unica violazione alla sanzione definitiva. Da questo punto di vista, quindi, il Milan non ha ricevuto le stesse possibilità altrui“.
 
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L'avvocato Salvatore Civale, presidente della associazione avvocati dello Sport, ha parlato della situazione del Milan e del ricorso al TAS. Ecco le dichiarazioni, alla Gazzetta dello Sport in edicola:"Sono essenzialmente 3 i fattori sfavorevoli che hanno portato l’Uefa prima a negare il settlement agreement al Milan e poi ad escluderlo dalle coppe europee. Il primo è un dato di fatto indiscutibile: il Milan non ha rispettato il cosiddetto ‘break even’, ovvero l’equilibrio tra costi e ricavi imposto dal Fair Play Finanziario. In secondo luogo, non sono stati ben visti i 3 business plan fatti in pochi mesi: nessuno di questi ha portato i ricavi previsti. Ciò ovviamente fa perdere di credibilità. Infine, l’Uefa si aspettava che la vecchia proprietà desse qualche garanzia in più sulla nuova: il passaggio era già ovvio qualche mese fa, ma nessuno ha rispettato gli impegni presi. Nulla però è ancora definitivo. Servono prove. Il Milan deve convincere il Tas che la sanzione deliberata dall’Uefa è eccessiva. Non è più una questione di fiducia nella nuova proprietà, ma di fatti concreti. A questo proposito, un precedente a favore ci sarebbe. L’anno scorso, il Partizan Belgrado era stato escluso dalle coppe europee per debiti finanziari, ma poi davanti al Tas riuscì a trovare un accordo che portò alla modifica della sanzione imposta precedentemente dall’Uefa. Queste due violazioni non sono uguali quindi non significa che andranno a finire allo stesso modo, ma di certo ci si può appellare ad una disparità di trattamento rispetto ad altri club. In molti casi, infatti, l’Uefa ha dato una sorta di seconda possibilità: prima ha dato fiducia alle società concedendo il settlement agreement e poi, in caso di seconda violazione, lo ha sospeso. Nel caso del Milan questo non è avvenuto: l’Uefa è passato dalla prima ed unica violazione alla sanzione definitiva. Da questo punto di vista, quindi, il Milan non ha ricevuto le stesse possibilità altrui“.

La questione del business plan è stata abbastanza ridicola però c'è sempre un piano B.
Meno soldi dalla Cina? I ricavi da stadio però sono stati più del previsto per cui basterebbe vendere un big per essere a posto. Non vedo dove sia il problema.
La Uefa avrebbe dovuto concedere il settlement agreement, che già vuol dire ridimensionamento, se poi tra un anno gli obiettivi non fossero raggiunti allora la Uefa potrebbe squalificarci e nessuno avrebbe nulla da ridire.
Non capisco perché squalificarci prima che le cose succedono, solo perché Fassone ha una faccia da pirla? O bisogna pensare male e volevano una mazzetta?

Non so se il Tas possa ribaltare la sentenza ma ci godrei per sbugiardare la Uefa, per il resto un anno solo senza Europa League non sarebbe una tragedia, a patto di mettersi a posto per l'anno prossimo.
 

Jino

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Ma secondo voi davanti ai giudici domani, quando vedranno che quello che la uefa (mancato pagamento dei debiti e passaggio ad Elliot) si è avverato addirittura in anticipo cosa dovrebbero fare di grazia se non confermare la nostra esclusione?
 

Jino

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La questione del business plan è stata abbastanza ridicola però c'è sempre un piano B.
Meno soldi dalla Cina? I ricavi da stadio però sono stati più del previsto per cui basterebbe vendere un big per essere a posto. Non vedo dove sia il problema.
La Uefa avrebbe dovuto concedere il settlement agreement, che già vuol dire ridimensionamento, se poi tra un anno gli obiettivi non fossero raggiunti allora la Uefa potrebbe squalificarci e nessuno avrebbe nulla da ridire.
Non capisco perché squalificarci prima che le cose succedono, solo perché Fassone ha una faccia da pirla? O bisogna pensare male e volevano una mazzetta?

Non so se il Tas possa ribaltare la sentenza ma ci godrei per sbugiardare la Uefa, per il resto un anno solo senza Europa League non sarebbe una tragedia, a patto di mettersi a posto per l'anno prossimo.

Ma perchè alla UEFA non si è chiarita la posizione di Li da Ottobre che lo chiede? Perchè non si è fatta chiarezza sui soldi che arrivavano dai paradisi fiscali? C'è qualcosa da nascodere? In fondo avevano previsto un anno fa che non saremmo riusciti a pagare il debito e Li avrebbe perso il Milan, se l'hanno previsto significa che qualcosa di disastroso c'era una volta visti i documenti...addirittura avevano previsto questo avvenimento ad Ottobre...è arrivato a Luglio....
 

fabri47

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Ma perchè alla UEFA non si è chiarita la posizione di Li da Ottobre che lo chiede? Perchè non si è fatta chiarezza sui soldi che arrivavano dai paradisi fiscali? C'è qualcosa da nascodere? In fondo avevano previsto un anno fa che non saremmo riusciti a pagare il debito e Li avrebbe perso il Milan, se l'hanno previsto significa che qualcosa di disastroso c'era una volta visti i documenti...addirittura avevano previsto questo avvenimento ad Ottobre...è arrivato a Luglio....
Quotone. E sono sicuro che sia questo il vero e proprio motivo per cui la UEFA ci ha esclusi e non abbia voluto aiutarci con il settlement agreement.
 
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Ma perchè alla UEFA non si è chiarita la posizione di Li da Ottobre che lo chiede? Perchè non si è fatta chiarezza sui soldi che arrivavano dai paradisi fiscali? C'è qualcosa da nascodere? In fondo avevano previsto un anno fa che non saremmo riusciti a pagare il debito e Li avrebbe perso il Milan, se l'hanno previsto significa che qualcosa di disastroso c'era una volta visti i documenti...addirittura avevano previsto questo avvenimento ad Ottobre...è arrivato a Luglio....

Se io ammazzo qualcuno non chiudono l'azienda per cui lavoro.
La Uefa ci ha visto giusto con Li, ma detto questo ha dato una pena massima su sensazioni sul futuro, ora che siamo di Elliott la sentenza non ha proprio alcun senso.

Poi se il Tas lascia tutto così, amen e cerchiamo di sistemarci per l'anno prossimo.
Si può sfoltire la rosa e inserire qualche primavera, sarà difficile arrivare nelle prime 4 ma si inizia a programmare.
 

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