- Registrato
- 11 Aprile 2016
- Messaggi
- 67,499
- Reaction score
- 35,150
Pellegrini, come già detto, non ha mai giocato con l'Atalanta, ha giocato col Sassuolo, ti sei confuso.
Il punto è che da loro le aspettative per ora sono sempre medie, pressioni basse ma soprattutto tanta voglia di andare a guadagnare e di arrivare, una gran bella guida tecnica ed una società eccezionale.
Un giocatore si danna l'anima all'Atalanta, perchè ambisce alla carriera in un sistema come detto perfetto per queste cose.
Un'altra squadra che faceva bene era il Chievo e come i bergamaschi da Verona non usciva praticamente mai un giocatore di livello che sfondasse in altre squadre, ad un certo punto nessuno comprava più da loro capendo l'antifona.
E credo che piu' o meno pure sull'Atalanta ormai si siano tutti convinti che sia un sistema vincente perfetto, dove tutti remano dalla stessa parte ma dove è difficile trovare quel campione che ti farebbe svoltare altre squadre, forse solo Ilicic ma ormai ha i suoi anni e tatticamente non si sposerebbe con il 90% delle squadre mondiali.
Però se prendiamo i casi di Kessie e compagnia bella ad uno ad uno capiamo anche che ci sono state situazioni particolari, infortuni gravi o giocatori che gia' prima parevano sopravvalutati, l'ivoriano stesso ad inizio con noi era praticamente imprescindibile secondo tutti, la crisi è cominciata al terzo anno dove la crescita è stata zero ed il peggioramento delle prestazioni molto evidente.
Caldara ha subito tanti infortuni, come si fa a giudicarlo a Milano?
Conti si è fatto 2 volte il ginocchio, era praticamente ovvio che non sarebbe mai piu' stato lo stesso, se poi lo si fa giocare terzino (ruolo non suo) e per di piu' bloccato (ruolo clamorosamente non suo) cosa c'è da dire, a Bergamo era un quinto di destra, come Hateboer, col terzino c'azzecca poco e si vede la sua totale incapacità nel marcare.
Spinazzola e Cristante sono giocatori di medio livello, il secondo arrivava da stagioni deludenti al Benfica, a Bergamo è stato bravo ma ci puo' stare che qualcuno sbagli, cos'è ora ogni giocatore che esce da Bergamo deve essere LionelMessi?
Insomma nel calcio ci sono state tante favole, il Leicester il Porto il Monaco,le prime che mi vengono in mente, il Bordeaux di Zidane dove c'era solo lui forte in mezzo a carneadi come Dugarry e compagnia bella, tante altre inutile star qui a menzionarle, composte da giocatori che poi usciti da quel contesto si sono rivelati pietosi (Dugarry appunto), sono molte piu' le volte che uno delude di quelle che uno sfonda, è bene ricordarlo, questa legge è quasi matematica pure all'Ajax.
Si dice siano dopati poi , altra leggenda da sfatare,corrono complessivamente molto meno di tante altre squadre in serie A, non hanno che 2 giocatori nei primi 30 mi pare tra quelli che han fatto piu' khm.
Il punto, che tanti non paiono proprio comprendere, è che l'Atalanta gioca a uomo in molte zone del campo e lo fa in modo feroce, accetta i rischi dell'1vs1 perchè fin'ora han portato gol a grappoli e calcio spettacolo, è palesemente come io avrei sempre voluto veder giocare il Milan in questi ultimi anni, divertente ma vincente, altro che i tic e toc che facevan Montella e Gattuso col portiere e Mustacchio.
Questo è lo snodo della faccenda e se ne parla troppo troppo poco.
Ci sarebbe da parlare per ore.
Nel nostro calcio dopo il mondiale dell'82 (esaltazione del gioco ad uomo ) vi sono state delle rivoluzioni calcistiche che hanno trovato il culmine nella zona di sacchi.
Da quegli anni in poi la zona è stata esasperata nelle marcature, negli allenamenti , nella formazione dei giovani.
Abbiamo perso le nostre radici e abbiamo disimparato praticamente a marcare.
Se costringi una squadra alla marcatura ad uomo e accetti i duelli individuali ne deriva che il difensore che va in anticipo sul centrocampista o sull'attaccante costringe poi l'avversario a seguirlo.
Condizione questa sconosciuta e disimparata.
Lo facevano scirea e bergomi, lo fanno oggi toloi e soci.
Un ritorno all'antico che ha scoperto le magagne di una fase difensiva carente.
La marcatura ad uomo è rischiosa e coraggiosa nella fase di non possesso ma quando scatta la transizione produce un calcio totale che in pochi sanno leggere perdendo l'interpretazione della zona e i punti di riferimento della zona.
Mi vien pure da ridere quando sento parlare di doping riguardo ai bergamaschi : chi si allena sistematicamente a uomo si allena a giocare i duelli individuali e sa quando respirare (con la palla) e quando forzare sull'acceleratore(senza palla).
Allenarsi ad uomo poi esalta le tecnica dei singoli sia in fase offensiva che in fase difensiva.
Vedere come i giocatori bergamaschi si giocano gli 1vs1 è uno spettacolo per chi ama il calcio e ama la tecnica del calcio del difendente e dell'attaccante.
E allenandosi quotidianamente cosi si migliora perchè impari posture, distanze, tempi, atteggiamenti.
Scuola calcio ragazzi, scuola calcio.
Quella che in molti hanno distrutto perchè insegnano ai ragazzi la zona già dagli esordienti.
L'allenatore propositivo a calcio non è colui che palleggia col portiere ma colui che lascia i difensori 1vs1 senza ricorrere a chiusure, raddoppi e altre profilassi da catenacciaro.
1vs1 e se sono più bravo nei duelli individuali ti batto.