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GDS in edicola: Il numero 1 di RedBirda Milano per la sfida di martedì al Tottenham. Vedrà il d.t. anche per Rafa In agenda pure lo stadio di proprietà e gli accordi commerciali. Il presidente rossonero potrebbe arrivare a Milano già domani.
Futuro Maldini: quando Elliott ha passato la mano a Red- Bird qualcosa è cambiato negli equilibri. E nella gestione del mercato: la collegialità del Milan che si è arrampicato fino allo scudetto 2022 è stata sostituita dall’autonomia dell’area tecnica, del d.t. Maldini e del d.s. Massara. È stato lo snodo da cui è passato di fatto il rinnovo dei due dirigenti e oggi i risultati sono deludenti. Ma a fine campionato verranno tirate le somme: un Milan fuori dalla Champions cambierebbe struttura. È logico aspettarsi un confronto a tre fra Cardinale, Maldini e l’a.d. Furlani dopo settimane di lontananza: il momento sarà importante per capire gli equilibri e le gerarchie interne.
Leao: Non è Cardinale a occuparsi direttamente dell’affare Leao. Ma Rafa è il primo patrimonio tecnico da tutelare. RedBird aveva autorizzato la super offerta di rinnovo: oltre 6 milioni all’anno fino all’estate 2027, una ricca proposta a cui Leao sembrava inizialmente poter cedere. Poi lo stop nella trattativa,ammesso pubblicamente anche dal d.t. Maldini. Se Rafa non firmerà, come sembra ormai di capire, questi saranno gli ultimi tre mesi in rossonero. In estate andrà allora monetizzata la cessione, il più possibile considerato il con- tratto in scadenza nel 2024. Il mercato inglese chiama, la parte dell’entourage che più spinge per l’addio è già al lavoro per far arrivare sul tavolo del Milan offerte consistenti dall’estero.
Stadio: sul nuovo impianto di proprietà il focus è condiviso con il presidente Scaroni, che quotidianamente segue gli sviluppi dell’iter. Cardinale è un esperto del settore e sarà sua la scelta finale: aspettare che il Comune di Milano detti i tempi sull’area di San Siro o spostarsi fuori città, in un perimetro privato. Sesto San Giovanni come prima ipotesi, Rozzano come eventuale outsider. Entro aprile la scelta finale, che comporterà anche la possibile separazione dall’Inter e la realizzazione in autonomia. Nei prossimi giorni sono previsti una serie di vertici interni al club, non ancora fissati appuntamenti con le istituzioni. Ma l’agenda è flessibile
La spinta commerciale: Dai nuovi accordi commerciali come quello con Off White, marchio di moda popolare tra i giovani che firma le divise sociali della squadra, alla sinergia con i New York Yankees di baseball, marchio sportivo più conosciuto al mondo. Randy Levine, presidente degli Yankees, da gennaio è nel CdA del Milan, mentre rossoneri e Yankees vendono l’una il merchandising dell’altra nei rispettivi stadi e in futuro Calabria e compagni giocheranno una partita allo Yankee Stadium. E siamo solo all’inizio.
Futuro Maldini: quando Elliott ha passato la mano a Red- Bird qualcosa è cambiato negli equilibri. E nella gestione del mercato: la collegialità del Milan che si è arrampicato fino allo scudetto 2022 è stata sostituita dall’autonomia dell’area tecnica, del d.t. Maldini e del d.s. Massara. È stato lo snodo da cui è passato di fatto il rinnovo dei due dirigenti e oggi i risultati sono deludenti. Ma a fine campionato verranno tirate le somme: un Milan fuori dalla Champions cambierebbe struttura. È logico aspettarsi un confronto a tre fra Cardinale, Maldini e l’a.d. Furlani dopo settimane di lontananza: il momento sarà importante per capire gli equilibri e le gerarchie interne.
Leao: Non è Cardinale a occuparsi direttamente dell’affare Leao. Ma Rafa è il primo patrimonio tecnico da tutelare. RedBird aveva autorizzato la super offerta di rinnovo: oltre 6 milioni all’anno fino all’estate 2027, una ricca proposta a cui Leao sembrava inizialmente poter cedere. Poi lo stop nella trattativa,ammesso pubblicamente anche dal d.t. Maldini. Se Rafa non firmerà, come sembra ormai di capire, questi saranno gli ultimi tre mesi in rossonero. In estate andrà allora monetizzata la cessione, il più possibile considerato il con- tratto in scadenza nel 2024. Il mercato inglese chiama, la parte dell’entourage che più spinge per l’addio è già al lavoro per far arrivare sul tavolo del Milan offerte consistenti dall’estero.
Stadio: sul nuovo impianto di proprietà il focus è condiviso con il presidente Scaroni, che quotidianamente segue gli sviluppi dell’iter. Cardinale è un esperto del settore e sarà sua la scelta finale: aspettare che il Comune di Milano detti i tempi sull’area di San Siro o spostarsi fuori città, in un perimetro privato. Sesto San Giovanni come prima ipotesi, Rozzano come eventuale outsider. Entro aprile la scelta finale, che comporterà anche la possibile separazione dall’Inter e la realizzazione in autonomia. Nei prossimi giorni sono previsti una serie di vertici interni al club, non ancora fissati appuntamenti con le istituzioni. Ma l’agenda è flessibile
La spinta commerciale: Dai nuovi accordi commerciali come quello con Off White, marchio di moda popolare tra i giovani che firma le divise sociali della squadra, alla sinergia con i New York Yankees di baseball, marchio sportivo più conosciuto al mondo. Randy Levine, presidente degli Yankees, da gennaio è nel CdA del Milan, mentre rossoneri e Yankees vendono l’una il merchandising dell’altra nei rispettivi stadi e in futuro Calabria e compagni giocheranno una partita allo Yankee Stadium. E siamo solo all’inizio.
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