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Ambro:"Milan non inferiore allo United. Ma serve convizione".
Massimo Ambrosini alla GDS in edicola oggi:"Milan, io ci sono passato. Così puoi battere il Manchester United. I rossoneri non sono inferiori. Devono essere convinti di passare il turno"
Ambro alla GDS:"Il primo flash che mi viene in mente del 3-0 del 2007? Quando siamo usciti per il riscaldamento, San Siro era stracolmo, sono riuscito a godermi lo spettacolo degli spalti e a emozionarmi realmente mettendo da parte per qualche minuto lo stress della partita. Un’alchimia speciale anche perché continuo a pensare che il 3-2 preso all’ultimo secondo all’andata fu la miccia per fare esplodere ciò che è successo al ritorno. Senza quel gol non saremmo arrivati così carichi".
"Perchè la partita perfetta? Perché ci eravamo presentati nelle migliori condizioni possibili. Abbiamo vinto ogni duello, come squadra non c’è stata partita e quando a livello tecnico indovini un paio di scelte che indirizzano la parti- ta, tutto va in discesa. E poi, il pubblico. Ragazzi, giocare a San Siro in quelle condizioni non è facile. Per gli altri..."
"Kakà? Era al top. Aveva la percezione della sua forza, una condizione tecnica straripante e una squadra che lo sorreggeva. Unisci tutto ciò e viene fuori il Pallone d’oro"
"Il mio 8,5 in pagella da capitano? Mi vengono i brividi a risentire queste cose. Ci sono momenti nella carriera in cui devi saper cogliere l’attimo, quelle sono state partite magari più adatte alle mie caratteristiche. All’andata giocai una gara tosta, al ritorno fu impreziosita dall’assist a Gilardino"
"Lo United di oggi? Il Manchester è cambiato da quando è arrivato Bruno Fernandes. È una squadra pratica, che come il Milan ha trovato compattezza e permette ai giocatori di qualità di esprimersi. Occhio anche a Martial e Greenwood, un talento. E poi Rashford: ha grande qualità ma si è fatto male nel derby vinto con il City"
"Le armi del Milan? Lo United accetta partite di sacrificio, non vuole dominare per forza. Il Milan non deve concedere campo ai loro uomini di qualità. Deve riuscire a mantenere il controllo della situazione consapevole di non essere inferiore dal punto di vista tecnico e del palleggio"
"Possibilità di arrivare ai quarti? Dare una percentuale è difficile. Però, ripeto, il Milan non è inferiore: se la può giocare a prescindere dai tanti infortunati"
"Cosa stupisce del Milan? La prima parte di stagione è stata segnata da coraggio, volontà, spensieratezza. Un gioco di qualità che il Milan ha saputo imporre ovunque e con chiunque. Ma metto l’accento sulla partita di Verona perché un allenatore a un certo punto della stagione deve avere risposte diverse da quelle dei mesi precedenti. Prima vincevano giocando bene, a Verona hanno vinto con umiltà e spirito"
"Kessie? Dominante nella tranquillità. Sembra che non faccia fatica. Credo abbia sbagliato tre tempi. Un’evoluzione notevole, che parte dallo strapotere fisico, al quale ha abbinato un’ottima gestione del pallone. È l’anima alla quale tutti si aggrappano quando non c’è Ibra"
"I rinnovi? Il rinnovo di Donnarumma è imprescindibile, è la priorità. Gigio ha portato svariati punti al Milan, la sua eventuale sostituzione sarebbe un grosso problema perché in giro ragazzi così non ce ne sono. Calha l’ho sempre difeso anche quando non andava bene, nel mio pro- getto c’è. Ma per Gigio farei di tutto"
"La corsa alla Champions? Alcune cose dipendono da te, le prestazioni, ma altre no, ovvero la crescita delle altre squadre. A Verona il Milan ha dimostrato di poter fare affidamento su altre qualità che in un finale di stagione non sono da sotto- valutare. Quindi non può non guardare con ottimismo al fu- turo in ottica Champions. Il piede però deve sempre restare premuto sull’acceleratore, perché dietro corrono"
Massimo Ambrosini alla GDS in edicola oggi:"Milan, io ci sono passato. Così puoi battere il Manchester United. I rossoneri non sono inferiori. Devono essere convinti di passare il turno"
Ambro alla GDS:"Il primo flash che mi viene in mente del 3-0 del 2007? Quando siamo usciti per il riscaldamento, San Siro era stracolmo, sono riuscito a godermi lo spettacolo degli spalti e a emozionarmi realmente mettendo da parte per qualche minuto lo stress della partita. Un’alchimia speciale anche perché continuo a pensare che il 3-2 preso all’ultimo secondo all’andata fu la miccia per fare esplodere ciò che è successo al ritorno. Senza quel gol non saremmo arrivati così carichi".
"Perchè la partita perfetta? Perché ci eravamo presentati nelle migliori condizioni possibili. Abbiamo vinto ogni duello, come squadra non c’è stata partita e quando a livello tecnico indovini un paio di scelte che indirizzano la parti- ta, tutto va in discesa. E poi, il pubblico. Ragazzi, giocare a San Siro in quelle condizioni non è facile. Per gli altri..."
"Kakà? Era al top. Aveva la percezione della sua forza, una condizione tecnica straripante e una squadra che lo sorreggeva. Unisci tutto ciò e viene fuori il Pallone d’oro"
"Il mio 8,5 in pagella da capitano? Mi vengono i brividi a risentire queste cose. Ci sono momenti nella carriera in cui devi saper cogliere l’attimo, quelle sono state partite magari più adatte alle mie caratteristiche. All’andata giocai una gara tosta, al ritorno fu impreziosita dall’assist a Gilardino"
"Lo United di oggi? Il Manchester è cambiato da quando è arrivato Bruno Fernandes. È una squadra pratica, che come il Milan ha trovato compattezza e permette ai giocatori di qualità di esprimersi. Occhio anche a Martial e Greenwood, un talento. E poi Rashford: ha grande qualità ma si è fatto male nel derby vinto con il City"
"Le armi del Milan? Lo United accetta partite di sacrificio, non vuole dominare per forza. Il Milan non deve concedere campo ai loro uomini di qualità. Deve riuscire a mantenere il controllo della situazione consapevole di non essere inferiore dal punto di vista tecnico e del palleggio"
"Possibilità di arrivare ai quarti? Dare una percentuale è difficile. Però, ripeto, il Milan non è inferiore: se la può giocare a prescindere dai tanti infortunati"
"Cosa stupisce del Milan? La prima parte di stagione è stata segnata da coraggio, volontà, spensieratezza. Un gioco di qualità che il Milan ha saputo imporre ovunque e con chiunque. Ma metto l’accento sulla partita di Verona perché un allenatore a un certo punto della stagione deve avere risposte diverse da quelle dei mesi precedenti. Prima vincevano giocando bene, a Verona hanno vinto con umiltà e spirito"
"Kessie? Dominante nella tranquillità. Sembra che non faccia fatica. Credo abbia sbagliato tre tempi. Un’evoluzione notevole, che parte dallo strapotere fisico, al quale ha abbinato un’ottima gestione del pallone. È l’anima alla quale tutti si aggrappano quando non c’è Ibra"
"I rinnovi? Il rinnovo di Donnarumma è imprescindibile, è la priorità. Gigio ha portato svariati punti al Milan, la sua eventuale sostituzione sarebbe un grosso problema perché in giro ragazzi così non ce ne sono. Calha l’ho sempre difeso anche quando non andava bene, nel mio pro- getto c’è. Ma per Gigio farei di tutto"
"La corsa alla Champions? Alcune cose dipendono da te, le prestazioni, ma altre no, ovvero la crescita delle altre squadre. A Verona il Milan ha dimostrato di poter fare affidamento su altre qualità che in un finale di stagione non sono da sotto- valutare. Quindi non può non guardare con ottimismo al fu- turo in ottica Champions. Il piede però deve sempre restare premuto sull’acceleratore, perché dietro corrono"