Un senso logico ce l'ha eccome, fratello... anche l'altra maglia di off-white, quella rossoverde con inserti gialli, è un evidente richiamo alla (meravigliosa, per carità) Africa, sempre nella politica di questa ossessiva ostentazione dell'antirazzismo e dell'inclusione a tutti i costi.... Per carità, tutte campagne condivisibili, ma il dubbio a questo punto è lecito, vista la ricerca del guadagno sempre e comunque da parte della dirigenza: sono davvero iniziative portate avanti per sensibilizzare oppure per marketing, dato che il buonismo e il woke imperanti di questi tempi a livello di mercato "tirano" da paura? Già, perchè la maglia dello scorso anno stile big-babol, poi la divisa grigia in champions di questa stagione con gli inserti rosa e i calzettoni pure rosa (!!!)... oltretutto presentata in maniera pomposa creando giochi di parole imbarazzanti: "in un modo che è sia nuovo che distintamente rossonero anche in assenza del rosso o del nero", sono davvero concepite per sensibilizzare su certi temi oppure in alto sanno molto bene che "fa figo" per una bella fetta di benpensanti e radical-chic (che siano milanisti o meno sembra irrilevante) indossare un prodotto del genere? Il prezzo sullo store (anche 190 euro per una maglietta, alla faccia della sensibilizzazione) mi fa propendere per la seconda ipotesi. Lato anti-razzismo (o presunto tale): già la scelta di un brand come off-white... per carità, italiano (anzi, addirittura milanese), di successo, ma dal nome un pò sinistro (si può dire? Vorrei vedere se un'azienda scegliesse come ragione sociale "Off-Black" il putiferio che verrebbe fuori), i continui richiami ai colori giallo-verde-rosso, la scelta dei testimonial... Stamani sono andato a vedere la descrizione delle due maglie sullo store e ho notato che all'interno del colletto campeggia il numero 63, perchè - a detta del club e della casa produttrice - simboleggia il primo trofeo internazionale del club e (te pareva) il celebre discorso di Martin Luther King, da qui spiegata anche la clip di presentazione "Dreamland". Per carità, tutto bello, tutto giusto, tutto condivisibile, ma - si può dire - alla lunga un pò nauseabondo? Non sarebbe il caso di ricordarsi che il primo obbiettivo di una società di calcio è quello di vincere (che poi se vinci, l'indotto del merchandising viene da solo)? Sarebbe il caso di ricordarsi quali sono i colori del Milan? Eppure DA SEMPRE il nostro merchandising, limitandosi all'utilizzo dei colori sociali, ha prodotto maglie e accessori stupendi, senza bisogno di partorire i patacconi che vediamo sotto questa dirigenza di inetti. Spero di aver reso l'idea, chi mi dovesse dare del razzista od omofobo non ha capito - scusate la sincerità - una beata m...ia.