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Una nuova startup di San Francisco, Preventive, sostenuta da figure di spicco della Silicon Valley come Sam Altman (insieme al marito) e Brian Armstrong, mira a creare il primo bambino geneticamente modificato per prevenire malattie ereditarie.
Il progetto, inizialmente tenuto segreto, ha raccolto 30 milioni di dollari e si concentra sullo screening poligenico, analizzando il DNA degli embrioni per prevedere una vasta gamma di tratti e malattie.
Sebbene l'obiettivo dichiarato sia la prevenzione di patologie, emergono preoccupazioni riguardo alla possibilità di selezionare embrioni per caratteristiche desiderate come l'intelligenza o l'altezza, sollevando timori di eugenetica.
La comunità scientifica è divisa, con critiche verso gli obiettivi di "miglioramento del bambino" e avvertimenti sui benefici clinici non provati dello screening poligenico, mentre la modifica genetica degli embrioni è vietata in molti paesi.
Il caso ricorda quello dello scienziato cinese He Jiankui, che creò bambini resistenti all'HIV, evidenziando i rischi etici e scientifici e il timore che aziende private stiano accelerando un futuro distopico senza un dibattito pubblico adeguato.
Il progetto, inizialmente tenuto segreto, ha raccolto 30 milioni di dollari e si concentra sullo screening poligenico, analizzando il DNA degli embrioni per prevedere una vasta gamma di tratti e malattie.
Sebbene l'obiettivo dichiarato sia la prevenzione di patologie, emergono preoccupazioni riguardo alla possibilità di selezionare embrioni per caratteristiche desiderate come l'intelligenza o l'altezza, sollevando timori di eugenetica.
La comunità scientifica è divisa, con critiche verso gli obiettivi di "miglioramento del bambino" e avvertimenti sui benefici clinici non provati dello screening poligenico, mentre la modifica genetica degli embrioni è vietata in molti paesi.
Il caso ricorda quello dello scienziato cinese He Jiankui, che creò bambini resistenti all'HIV, evidenziando i rischi etici e scientifici e il timore che aziende private stiano accelerando un futuro distopico senza un dibattito pubblico adeguato.