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due italiani reclusi nel carcere: Gaetano Mirabella e Fernando Artese
Tajani monitora per rimpatriarli
Mirabella è nato a Taormina ma ha vissuto negli Stati Uniti fino al 3 gennaio 2025, data del suo arresto per possesso clandestino di farmaci e aggressione verso un anziano
dal 9 luglio è nel nuovo carcere e ha denunciato condizioni disumane
"Siamo letteralmente in gabbia, come in un pollaio. Fateci uscire da questo incubo
Non ho la possibilità di parlare con un avvocato e nemmeno con un giudice
Siamo in 32 in una gabbia, i bagni sono aperti, tutti ti vedono"
Artese, nato a Buenos Aires e cittadino anche italiano per legami di emigrati, ha vissuto per dieci anni negli Stati Uniti finchè in un controllo è emerso un mandato di arresto per non essersi presentato dinanzi a un giudice per guida senza patente
Il 3 luglio ICE l'ha portato ad Alligator Alcatraz, pur non avendo precedenti penali rilevanti
denuncia mancati pasti regolari e assenza di assistenza medica
"Si cerca di umiliare i migranti, trattandoli come criminali
Siamo tutti lavoratori e persone che lottano per le nostre famiglie"
Tajani monitora per rimpatriarli
Mirabella è nato a Taormina ma ha vissuto negli Stati Uniti fino al 3 gennaio 2025, data del suo arresto per possesso clandestino di farmaci e aggressione verso un anziano
dal 9 luglio è nel nuovo carcere e ha denunciato condizioni disumane
"Siamo letteralmente in gabbia, come in un pollaio. Fateci uscire da questo incubo
Non ho la possibilità di parlare con un avvocato e nemmeno con un giudice
Siamo in 32 in una gabbia, i bagni sono aperti, tutti ti vedono"
Artese, nato a Buenos Aires e cittadino anche italiano per legami di emigrati, ha vissuto per dieci anni negli Stati Uniti finchè in un controllo è emerso un mandato di arresto per non essersi presentato dinanzi a un giudice per guida senza patente
Il 3 luglio ICE l'ha portato ad Alligator Alcatraz, pur non avendo precedenti penali rilevanti
denuncia mancati pasti regolari e assenza di assistenza medica
"Si cerca di umiliare i migranti, trattandoli come criminali
Siamo tutti lavoratori e persone che lottano per le nostre famiglie"