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Le proteste di questi giorni dopo l'amaro pareggio a Roma, soprattutto contro Pioli, mi hanno portato a fare una riflessione che volevo condividere con voi.
Io credo che l'atteggiamento medio della nostra tifoseria contro l'allenatore sia più che altro il riflesso del fatto che non ci va giù di non combinare quasi nulla sul mercato, nonostante le possibilità ci siano eccome.
Pioli per me riceve delle critiche "di riflesso" in quanto rappresentate di un Milan la cui proprietà, nonostante uno scudetto e una ripresa clamorosa, non riesce proprio ad entrare nelle grazie dei tifosi perchè fondamentalmente è tanto esperta in ristrutturazione conti, taglio dei costi e gestione virtuosa quanto incapace di comprendere cosa significa essere proprietari di una realtà come il milan.
Provo a spiegarmi meglio.
Vedere Inter e Juve che spendono/spendevano in lungo e in largo per anni mentre noi andavamo con il cappello della questua per molti ha fatto più male di anni fuori dalla zona CL.
Nel calcio il blasone conta e certe decisioni della proprietà saranno si business oriented e azzeccate, ma decidere di non spendere un euro Lazetic a parte a gennaio 2022 quando la Juventus compra Vlahovic e l'inter Gosens (che a prescindere dal risultato erano all'epoca due super colpi, soprattutto per una finestra invernale) è umiliante e deprime l'ambiente.
Poi chiaro che avranno ragione loro alla fine perchè creano valore, tagliano i costi e consolidano circoli virtuosi e bilanci in ordine, ma non puoi fare calcio moderno in un paese come l'italia e in una piazza come Milano e confidare che i tifosi capiscano improvvisamente che è arrivato il futuro.
Vero, abbiamo vinto lo scudetto, ma quanti grattacapi ci saremmo evitati con un paio di acquisti in più in quel momento cardine?
Se in estate il milan è stato abituato per 20 anni buoni (1986-2006) a prendere chiunque volesse il padrone, e per altri 5 circa a fare comunque signori mercati, per poi gravitare in un limbo in cui comunque quei 40-50 milioni di disavanzo di cartellini si tiravano fuori ogni estate (male, ma si tiravano fuori) nonostante i risultati ridicoli, per finire negli ultimi 2-3 anni ad un milan che è competitivo ma che per un motivo o per l'altro spende sul mercato molto meno anche dei milan dell'ultimo agonizzante Berlusconi, nonostante i conti decisamente piu in ordine di quelli disastrati dell'epoca, i tifosi si arrabbieranno.
Io sono dalla parte della proprietà finchè non mi accorgo che il milan diventa un bancomat, li non ci sto più.
Come mi infurio se a fine mercato vedo che noi spendiamo 30 con i conti in ordine e chi ha i conti in disordine e le procure alle calcagna spende 100.
O i falliti cartonati che fanno debiti su debiti per mantenere una squadra che non possono permettersi da 2 anni abbondanti.
Le regole, se ci sono,devono essere pari per tutti.
Se solo noi, l'Atalanta e forse il Napoli le rispettiamo e gli altri fanno la qualunque, non ha senso castrarsi inutilmente per partire sempre un passo indietro.
Il milan ha un payroll di 140 milioni scarsi, le altre sfondano i 200 e siamo pure sotto la Roma.
Con i conti più in ordine di tutti.
Questa situazione generale scoramento e frustrazione nella tifoseria, oltre a occasionali rovesci sul campo da gioco dovuti al fatto che questa politica ci ha portato a non avere una rosa profonda e tecnica a sufficienza per le ambizioni di scudetto, e la società non se ne cura.
Il fatto che abbiamo vinto lo scudetto lo scorso anno è un prodigio sportivo, molti non se ne rendono ancora conto.
Pioli è il capro espiatorio di una società che non sa entusiasmare, ma ha fatto i miracoli veramente coi fichi secchi.
Questa situazione in primis non va giù neanche alla dirigenza, con Moncada che sta facendo capire in tutti i modi che ci segnala quasi solo fenomeni o ottimi giocatori a due lire (Botman, Muani, Wahi, Enzo Fernandez... si potevano prendere tutti) ma che serve a poco se la società non recepisce e Maldini che è andato praticamente a tanto così da prendersi una denuncia e un licenziamento per giusta causa post scudetto quando ha scoperto gli altarini (e poi per me ha deciso di restare di fatto da parafulmine per orgoglio e troppo amore per questi colori, anche se molti non saranno d'accordo con questa ricostruzione).
Intendiamoci: io sono il primo dei tifosi ragionieri, il primo tifoso "evoluto" con la calcolatrice in mano, il primo dei supporter della società finchè si comporta come deve, ovvero crea valore con investimenti intelligenti contenendo i costi.
Il problema sorge quando i costi sono stati ormai iper contenuti ma non si spende una fava ugualmente: abbiamo un costo rosa annuo di 139 milioni da cui il prossimo anno toglieremo con ogni probabilità Bakayoko, Ballo Tourè, Caldara, Tatarusanu, Mirante, Dest, Diaz e Ibra. Qualcosa come 30+ milioni di costo rosa tagliati.
Mettendo in conto i rinnovi di Leao e Bennacer (volesse iddio), saremmo comunque sotto i 120 milioni.
4 anni fa (non 50 eh, 4) eravamo a 225, ovvero 100 in più di come saremo messi la prossima estate.
Dal post mercato estivo 2019, fatti salvi gli investimenti per riscattare Tonali e Tomori, l'acquisto di Maignan e quello di CDK quest'estate, non abbiamo speso UNA FAVA in cartellini, perdendo anzi a zero il poker Kessie Donnarumma Calha e Romagnoli che valevano in 4 MINIMO 120 milioni.
Si è passati dal comprare talenti giovani in rampa di lancio a fare occasionali investimenti (Tonali e CDK), riscattare chi ha fatto bene (Tomori), puntare ogni tanto su un giocatore pronto (Maignan) e basta.
Capisco i conti, capisco tutto ma qualcosa si è inceppato e molto deve cambiare la prossima estate, altrimenti il malumore diventerà incontrollabile e la piazza crollerà sotto la pressione a prescindere dai risultati.
Cardinale o chi per lui devono capire che una squadra come il Milan è bene gestirla con la calcolatrice per il calcio moderno, ma serve inevitabilmente anche altro perchè siamo il Milan, non una qualunque franchigia americana.
Le possibilità le abbiamo, dobbiamo solo sfruttarle.
Un grande mercato 2023 non è solo possibile, ma è doveroso.
Chiudo con un piccolo riassunto per dare qualche numero dal gennaio 2020 ad oggi sulle spese per i cartellini:
Gennaio 2020: spesi 0 per i cartellini, incassati 27 milioni da Piatek:
Saldo: +27 milioni
Luglio 2020: spesi 28 mln per i cartellini (prestito Tonali, Hauge, Kalulu, Rebic, Kjaer, Saele, Tata), incassati 53 milioni (Suso, Paqueta, Silva, Gomez, Rodriguez)
Saldo: +25 milioni
Gennaio 2021: spesi 0 mln, incassati 0 mln
Saldo: 0
Luglio 2021: spesi 73,5 mln (riscatto Tomori e Tonali, Maignan, Ballo, etc), incassati 3,5 mln (Laxalt)
Saldo: - 70 mln
Gennaio 2022: spesi 4 mln (Lazetic), incassati 2 mln (Kerkez)
Saldo: -2 mln
Luglio 2022: spesi 48 mln (CDK, riscatti Florenzi e Messias, Thiaw, prestito Vranckx), incassati 13 mln (Duarte, Hauge)
Saldo: - 35 mln
Saldo totale ultime 6 finestre di mercato: -55 mln
Negli ultimi 3 anni il milan ha investito la bellezza di 55 milioni di euro in disavanzo cartellini, una media di circa 18 milioni annui.
Dal mercato estivo sfavillante 2019 (che infatti ha costruito l'impalcatura della squadra di oggi), quando abbiamo speso 112 milioni a fronte di appena 30 di entrate, non investiamo più quasi nulla in cartellini.
E andare avanti di riscatti mediocri, giovani a due lire sperando nel Kalulu bis e cessi senza appello ci porta a guardare in panchina e accorgerci che è vuota.
Poi arrivano i pareggi con la Roma e tutti perdono la brocca...
Esagerato, si, ma le basi per essere infuriati ci sono.
Mercato 2023, ultima chiamata.
È proprio così, se Pioli invece di Gabbia/Vrancks/CDK avesse potuto far entrare Botman/Enzo Fernandes/Nkunku staremmo parlando di altro.
Sul belga dal bel faccino pesa comunque una errata valutazione in sede di mercato, ad oggi è palese.
Penso però sia altrettanto pacifico che se invece di 30 milioni il budget fosse stato di 50-60, i profili sarebbero stati più pronti e ci avrebbero evitato di dirgli ad ogni partita "caccia le pa.lle"