Allarme Pioli. Cantiere Milan. Tecnico solo.

7AlePato7

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Avesse un minimo di dignità si dimetterebbe...

Comunque ragazzi qui si rischia seriamente la parte destra della classifica (speriamo non troppo in basso)...
Il tutto condito con le risate in tribuna dell'ologramma Furlano il Ciarlatano che sta liquidando il Milan per conto di Cardinale.
 
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Tuttosport in edicola: due settimane precise e il Milan, lunedì 10 luglio, si ritroverà per iniziare la preparazione per la stagione 2023-24. A quattordici giorni dal raduno a Milanello, però, non si respira una grande aria intorno all’ambiente rossonero. I tifosi sono spiazzati da quanto successo nell’ultimo mese, un’escalation di eventi che ha portato sconcerto e che al 26 giugno vedono la squadra come un cantiere ancora aperto. Prima l’allontanamento a inizio giugno di Paolo Maldini e Ricky Massara, garanti proprio verso i sostenitori del Diavolo di un progetto che avesse come fine quello di un Milan in lotta per grandi obiettivi; quindi la cessione di uno dei simboli della squadra e del milanismo, come Sandro Tonali; infine il sorpasso subito dall’Inter nelle ultime curve sullo svincolato Marcus Thuram. Tre colpi assestati - e incassati - in meno di venti giorni, che hanno provocato uno scossone e che hanno inevitabilmente creato ansia anche in Stefano Pioli, promosso dalla proprietà a un ruolo più manageriale nelle scelte di mercato al fianco dell’ad Furlani e del capo scout Moncada, ma comunque “spettatore” nelle vicende Tonali (impossibile opporsi alla sua cessione per una cifra del genere) e Thuram (che il tecnico aveva chiamato al telefono). Oggi è impossibile prevedere quale Milan si presenterà ai nastri di partenza, ma di certo è difficile pensare che in due settimane il club riesca a riempire tutte le caselle che serviranno per consegnare all’allenatore una rosa già vicina a quella che dovrà affrontare la prossima stagione.


MEDIANA... CORTA
Al momento sono due gli innesti per il Milan che verrà, entrambi progettati dalla coppia Maldini-Massara. Si tratta di due parametri zero, ovvero il portiere Sportiello (sarà il vice-Maignan al posto di Tatarusanu) e il jolly di centrocampo Kamada (di cui parliamo a parte). Per il resto è un Milan che può definirsi a posto e completo, al netto di eventuali uscite, solo nel reparto arretrato. I portieri ci sono, così come i difensori, con Tomori, Thiaw, Kjaer e Kalulu per i posti da centrale (c’è anche Gabbia, se non verrà lasciato andare a giocare), Calabria e Florenzi a destra; Theo Hernandez e Ballo-Touré a sinistra. I problemi si presentano sopra la cintura, in particolare a centrocampo, dove Pioli rischia seriamente di iniziare la preparazione con due, tre elementi al massimo, sulla carta nessuno titolare: Bennacer è infatti infortunato e tornerà a fine 2023; Tonali è stato ceduto, Vranckx e Bakayoko non sono stati riscattati; Adli non rientra nei programmi, così come De Ketelaere, al momento però impegnato all’Europeo Under 21 e dunque in vacanza quando inizierà il ritiro. Rimangono Krunic e Pobega, oltre al 23enne Brescianini di rientro dal prestito al Cosenza. Mancano almeno tre centrocampisti e fra questi probabilmente non ci sarà Frattesi, altro giocatore messo nel mirino, ma più vicino ad Appiano che a Milanello. Va un po’ meglio davanti, almeno numericamente parlando, considerando l’arrivo di Kamada per Brahim Diaz e il ritorno di Colombo (se resterà), ma i vari Messias, Saelemaekers, Rebic e Origi sono tutti col foglio di via.

AVANZA MORATA
Davanti le certezze rimangono Leao, fresco di rinnovo e maglia numero 10, e Giroud. Ma il francese, 37 anni a settembre, non potrà più essere il riferimento unico come accaduto nell'ultima annata, segnata da 18 gol, ma pure da 47 presenze, di cui 38 da titolare. Servirà un acquisto e non andrà sbagliato. Soprattutto, dopo aver perso Thuram, bisognerà riversare molti dei milioni incassati da Tonali sul centravanti. Da tempo piace Openda del Lens, ma costa molto (più di 45 milioni), a seguire le "vecchie" idee Scamacca (Roma permettendo) e Morata. In particolare lo spagnolo piace da tempo e, nonostante il rinnovo fino al 2027 con l'Atletico Madrid, spinge per tornare in Italia. La Juve oggi non sembra più un'ipotesi, il Milan sarebbe un approdo gradito.

SPOGLIATOIO DA RIFARE
Pioli poi non potrà più contare su Ibrahimovic. Perdita tecnica relativa, visto l’apporto dello svedese nell’ultima stagione, ma enorme a livello di carisma e guida del gruppo. Il tecnico dovrà cominciare la stagione con equilibri nuovi da trovare all’interno dello spogliatoio, orfano di una figura come Maldini - per lui oggi un compleanno amaro, festeggerà 55 anni senza poter lavorare per migliorare il "suo" Milan col figlio Daniel destinato pure lui all'addio -, punto di riferimento per tutti, rispettato e temuto dai giocatori. Ma, appunto, anche di Ibra e di Tonali, una sorta di capitan futuro. Non sarà semplice disegnare le nuove linee da seguire, bisognerà pure rinnovare il “senato” interno, affiancando nuovi leader a Calabria, Maignan, Kjaer, Theo Hernandez e Giroud.

stefano-pioli_1186985Photogallery.jpg


Stefano ti voglio bene, genuinamente.
Però non potrai dire di essere sorpreso dal momento che hanno allontanato Paolo Maldini e Ricky Massara.
Del tuo Milan non è rimasto nulla.

Se vuoi rimanere e affondare al timone della tua barca quantomeno fatti sentire. Sei un uomo intelligente e sai che ad oggi siamo allo sbaraglio più totale e rischiamo grosso la prossima stagione.

Sentitamente, un tifoso che ti vuole comunque bene e che non crede che tu sia il responsabile del disastro che sta avvenendo.
 
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Concordo con te ma due piccole differenze:

a) RedBird nella sua infinita arroganza non pensa ad un Milan da quarto posto. Loro davvero ritengono che con algoritmi e scouting possano ottenere grandi risultati senza spendere grandi cifre e imponendo un nuovo modello culturale
Dal punto di vista dei risultati economici sicuramente si aspettano grandi risultati, da quello sportivo penso proprio di no. Voglio dire, se io decido di avviare un’attività di ristorazione sull’autostrada proponendo solo fish&chips perché convinto che in quella zona la gente che transita senta il bisogno irrefrenabile di sfondarsi di fish&chips, posso aspettarmi di ottenere un grande ritorno economico ma non posso aspettarmi di ottenere una o più stelle Michelin. Se fossi convinto di poterci riuscire, beh… Diciamo che non passerei alla Storia come il miglior imprenditore-ristoratore degli ultimi 150 anni.
 

Lineker10

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Dal punto di vista dei risultati economici sicuramente si aspettano grandi risultati, da quello sportivo penso proprio di no. Voglio dire, se io decido di avviare un’attività di ristorazione sull’autostrada proponendo solo fish&chips perché convinto che in quella zona la gente che transita senta il bisogno irrefrenabile di sfondarsi di fish&chips, posso aspettarmi di ottenere un grande ritorno economico ma non posso aspettarmi di ottenere una o più stelle Michelin. Se fossi convinto di poterci riuscire, beh… Diciamo che non passerei alla Storia come il miglior imprenditore-ristoratore degli ultimi 150 anni.
Forte come paragone. Rende l'idea.

Che poi è l'opposto o quasi di quello che abbiamo fatto negli ultimi anni.
 

7AlePato7

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Dal punto di vista dei risultati economici sicuramente si aspettano grandi risultati, da quello sportivo penso proprio di no. Voglio dire, se io decido di avviare un’attività di ristorazione sull’autostrada proponendo solo fish&chips perché convinto che in quella zona la gente che transita senta il bisogno irrefrenabile di sfondarsi di fish&chips, posso aspettarmi di ottenere un grande ritorno economico ma non posso aspettarmi di ottenere una o più stelle Michelin. Se fossi convinto di poterci riuscire, beh… Diciamo che non passerei alla Storia come il miglior imprenditore-ristoratore degli ultimi 150 anni.
Riagganciandomi al tuo paragone però è come se un ristorante che per anni è stato 3 stelle michelin si mettesse a vendere fish and chips.
 

Lineker10

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Riagganciandomi al tuo paragone però è come se un ristorante che per anni è stato 3 stelle michelin si mettesse a vendere fish and chips.
Si pensavo lo stesso, pero diciamo non certo 3 stelle michelin ma uno che sputando sangue era riuscito con capacità e fatica ad ottenere la stella michelin dopo dieci anni.... e di punto in bianco si mette a vendere hamburger perchè rendono di piu.
 

Daniele87

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Sarà da solo per l'intera stagione, se avesse avuto un po' di dignità avrebbe rassegnato le dimissioni insieme a Maldini e Massara che lo hanno sostenuto e protetto per tutta la sua esperienza al Milan (Ragnik dice qualcosa? - Senza Paolo sarebbe già al Parma di turno senza tattoo dello scudo). Onestamente, ha perso anche il mio appoggio.

OFF TOPIC Vi consiglio di vedere l'ultimo post di Paolo su IG al concerto dei Coldplay... quello sguardo quando ammira San Siro è una pugnalata al cuore per quanto trasuda amore e compensa ogni mazzata che stiamo prendendo in questo periodo tra notizie di mercato e deliri societari.
 

gabri65

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Tuttosport in edicola: due settimane precise e il Milan, lunedì 10 luglio, si ritroverà per iniziare la preparazione per la stagione 2023-24. A quattordici giorni dal raduno a Milanello, però, non si respira una grande aria intorno all’ambiente rossonero. I tifosi sono spiazzati da quanto successo nell’ultimo mese, un’escalation di eventi che ha portato sconcerto e che al 26 giugno vedono la squadra come un cantiere ancora aperto. Prima l’allontanamento a inizio giugno di Paolo Maldini e Ricky Massara, garanti proprio verso i sostenitori del Diavolo di un progetto che avesse come fine quello di un Milan in lotta per grandi obiettivi; quindi la cessione di uno dei simboli della squadra e del milanismo, come Sandro Tonali; infine il sorpasso subito dall’Inter nelle ultime curve sullo svincolato Marcus Thuram. Tre colpi assestati - e incassati - in meno di venti giorni, che hanno provocato uno scossone e che hanno inevitabilmente creato ansia anche in Stefano Pioli, promosso dalla proprietà a un ruolo più manageriale nelle scelte di mercato al fianco dell’ad Furlani e del capo scout Moncada, ma comunque “spettatore” nelle vicende Tonali (impossibile opporsi alla sua cessione per una cifra del genere) e Thuram (che il tecnico aveva chiamato al telefono). Oggi è impossibile prevedere quale Milan si presenterà ai nastri di partenza, ma di certo è difficile pensare che in due settimane il club riesca a riempire tutte le caselle che serviranno per consegnare all’allenatore una rosa già vicina a quella che dovrà affrontare la prossima stagione.


MEDIANA... CORTA
Al momento sono due gli innesti per il Milan che verrà, entrambi progettati dalla coppia Maldini-Massara. Si tratta di due parametri zero, ovvero il portiere Sportiello (sarà il vice-Maignan al posto di Tatarusanu) e il jolly di centrocampo Kamada (di cui parliamo a parte). Per il resto è un Milan che può definirsi a posto e completo, al netto di eventuali uscite, solo nel reparto arretrato. I portieri ci sono, così come i difensori, con Tomori, Thiaw, Kjaer e Kalulu per i posti da centrale (c’è anche Gabbia, se non verrà lasciato andare a giocare), Calabria e Florenzi a destra; Theo Hernandez e Ballo-Touré a sinistra. I problemi si presentano sopra la cintura, in particolare a centrocampo, dove Pioli rischia seriamente di iniziare la preparazione con due, tre elementi al massimo, sulla carta nessuno titolare: Bennacer è infatti infortunato e tornerà a fine 2023; Tonali è stato ceduto, Vranckx e Bakayoko non sono stati riscattati; Adli non rientra nei programmi, così come De Ketelaere, al momento però impegnato all’Europeo Under 21 e dunque in vacanza quando inizierà il ritiro. Rimangono Krunic e Pobega, oltre al 23enne Brescianini di rientro dal prestito al Cosenza. Mancano almeno tre centrocampisti e fra questi probabilmente non ci sarà Frattesi, altro giocatore messo nel mirino, ma più vicino ad Appiano che a Milanello. Va un po’ meglio davanti, almeno numericamente parlando, considerando l’arrivo di Kamada per Brahim Diaz e il ritorno di Colombo (se resterà), ma i vari Messias, Saelemaekers, Rebic e Origi sono tutti col foglio di via.

AVANZA MORATA
Davanti le certezze rimangono Leao, fresco di rinnovo e maglia numero 10, e Giroud. Ma il francese, 37 anni a settembre, non potrà più essere il riferimento unico come accaduto nell'ultima annata, segnata da 18 gol, ma pure da 47 presenze, di cui 38 da titolare. Servirà un acquisto e non andrà sbagliato. Soprattutto, dopo aver perso Thuram, bisognerà riversare molti dei milioni incassati da Tonali sul centravanti. Da tempo piace Openda del Lens, ma costa molto (più di 45 milioni), a seguire le "vecchie" idee Scamacca (Roma permettendo) e Morata. In particolare lo spagnolo piace da tempo e, nonostante il rinnovo fino al 2027 con l'Atletico Madrid, spinge per tornare in Italia. La Juve oggi non sembra più un'ipotesi, il Milan sarebbe un approdo gradito.

SPOGLIATOIO DA RIFARE
Pioli poi non potrà più contare su Ibrahimovic. Perdita tecnica relativa, visto l’apporto dello svedese nell’ultima stagione, ma enorme a livello di carisma e guida del gruppo. Il tecnico dovrà cominciare la stagione con equilibri nuovi da trovare all’interno dello spogliatoio, orfano di una figura come Maldini - per lui oggi un compleanno amaro, festeggerà 55 anni senza poter lavorare per migliorare il "suo" Milan col figlio Daniel destinato pure lui all'addio -, punto di riferimento per tutti, rispettato e temuto dai giocatori. Ma, appunto, anche di Ibra e di Tonali, una sorta di capitan futuro. Non sarà semplice disegnare le nuove linee da seguire, bisognerà pure rinnovare il “senato” interno, affiancando nuovi leader a Calabria, Maignan, Kjaer, Theo Hernandez e Giroud.

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Come sempre, "calma".
 

-Lionard-

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Dal punto di vista dei risultati economici sicuramente si aspettano grandi risultati, da quello sportivo penso proprio di no. Voglio dire, se io decido di avviare un’attività di ristorazione sull’autostrada proponendo solo fish&chips perché convinto che in quella zona la gente che transita senta il bisogno irrefrenabile di sfondarsi di fish&chips, posso aspettarmi di ottenere un grande ritorno economico ma non posso aspettarmi di ottenere una o più stelle Michelin. Se fossi convinto di poterci riuscire, beh… Diciamo che non passerei alla Storia come il miglior imprenditore-ristoratore degli ultimi 150 anni.
Ho capito il tuo paragone ma non lo vedo azzeccato con la situazione. Loro pensano fondamentalmente che i club calcistici europei siano mal gestiti e che sia ridicolo alimentare la bolla finanziaria del calciomercato solo per vincere uno scudetto in più. La loro convinzione è che con l'uso degli algoritmi e delle statistiche tu andrai ad individuare giocatori assolutamente funzionali ma poco mediatici a prezzi contenuti. Noi che seguiamo il calcio da anni e sappiamo come funziona in Italia siamo consci che sia un pensiero delirante ma ti assicuro che loro sono davvero convinti di competere al top almeno scovando i Reijnders della situazione.

Questo comunque è positivo perchè se tra 2 anni non avranno ancora ottenuto l'autorizzazione per lo stadio e i risultati sul campo non ci saranno (vedi esclusione dalla prossima Champions con ricavi raddoppiati) allora è molto probabile che non ripagheranno il vendor load a Elliott e che ritorneremo nella mani della famiglia Singer.
 
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Attenzione, io sto dicendo una cosa diversa. Pioli e Maldini avranno sicuramente un ottimo rapporto ma penso sia innegabile al tempo stesso che l'allenatore non abbia apprezzato il mercato della scorsa estate. Può essere che a partire da questi presupposti Furlani and Co. lo abbiano "fidelizzato" al nuovo progetto promettendogli un maggior coinvolgimento. Non credo che Cardinale sia così interessato a distruggere il ricordo di certi personaggi connessi ai recenti trionfi.

Mi viene in mente una scena appunto del film "Moneyball". Quando Beane/Pitt sta vendendo uno dei giocatori più forti della squadra per far spazio ad uno dei nuovi preso con l'algoritmo, il personaggio interpretato da Jonah Hill gli dice: "Non puoi venderlo, cosa diremo ai tifosi e alla stampa?" e Beane risponde:"Perchè? Dobbiamo spiegazioni a qualcuno?". Ecco, RedBird secondo me ragiona proprio così.
Penso anch'io, anzi ne sono convinto, che a Cardinale, di cosa ne pensano i tifosi dell'operato della società, importi zero.
Purtroppo sta giocando con il fuoco, perché l'unico punto di forza del Milan rimasto inquesto momento, sono proprio i tifosi.
Se gira male, e la maggioranza dei tifosi si allontana dalla squadra, sono uccelli per diabetici.

E ripenso alle parole di Furlani a seguito del licenziamento di Maldini, dove chiedeva ai tifosi di essere vicino alla squadra.
Se pensano di trattare i tifosi del Milan come se fossimo il Tolosa, evidentemente non hanno capito nulla della nostra storia, e del nostro DNA. Questi si stanno scavando la fossa da soli.
 
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