aspettiamo e vediamo. Non sapendo il tema centrale della discussione è perfettamente inutile lanciarsi in commenti euforici o pessimistici. Attendo gli sviluppi.
Si. Si tratta di un incontro peraltro annunciato da Leonardo nei giorni scorsi. Tra gli argomenti possibili, potrebbe esserci quello dell'eventuale trattamento sanzionatorio del deficit di bilancio nell'esercizio appena chiuso, il 2017-2018, i famosi 126 milioni di euro, che sono apparentemente esclusi sia dalla sanzione immediata applicata nel dispositivo appena impugnato dinanzi al Tas-Cas, che riguarda il periodo 2014-2017, che da quella futura, eventualmente prevista per il 2018-2021. Il Milan sarebbe interessato a sapere se il monitoraggio continuo su base triennale riparta effettivamente dal 2018 (azzerando di fatto i meno 126 dal conto aggregato dei meno 30, che sarebbe previsto per il triennio 2018-2021, soluzione preferibile per il club), o se quell'enorme deficit si innesti in ogni caso nel conto continuo triennale (per questa stagione, il periodo 2016-2019), comportando il rischio elevatissimo di nuove e più grave sanzioni in itinere, ancor prima del 2021. Ove la Uefa optasse per questa interpretazione, saremmo di fronte ad un dispositivo infinitamente più afflittivo di quello dello scorso giugno, già cancellato dal Tas-Cas nel luglio successivo. Le parti dialogano per evitare uno scontro totale, che Elliott potrebbe portare a livello giudiziario comunitario ed internazionale, denunciando la violazione dal FPF, e dai suoi provvedimenti inter partes, dei Trattati europei e della stessa CEDU in materia di libertà di impresa. Singer non è tipo da guerre al sistema, la sua storia parla di ingresso in un sistema regolato, e di lotta dura al suo interno per modificarlo, ovviamente per motivi di proprio interesse, ma denunciando eventuali violazioni di legge delle norme ad esso interne, tramite gli strumenti giurisdizionali disponibili, sia interni che esterni ad esso, che utilizza, o minaccia di utilizzare, in modo costante e sistematico. I suoi interlocutori lo sanno, e devono sempre valutare se scendere su questo insidiosissimo terreno (non si tratta solo della cassazione di un singolo provvedimento, ma di eventuali pregiudizi risarcibili che ne possano derivare, e di cui la Federazione potrebbe poi rispondere), ovvero negoziare prudentemente soluzioni diverse. Questa ipotesi è in ogni caso auspicabile, non si può sempre portare guerra, e pretendere poi di disputare le competizioni Uefa, che sono attualmente il volano delle future, programmate espansioni di ricavi, in condizioni garantite, ad esempio, da arbitraggi imparziali ed equi. Saggezza e pragmatismo, dunque, per risolvere i tanti problemi, del club e della Federazione.
