Albertini:"Milan, così non va. Serve stabilità".

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Demetrio Albertini, intervistato da Tuttosport in edicola oggi, 19 marzo, sulla situazione del Milan:"Aria di nuova rivoluzione? Il Milan ha bisogno di stabilità, ha bisogno di un progetto che possa essere portato a termine. E’ sempre difficile cambiare ogni anno. Ci vuole stabilità e saper recepire delle critiche perché quando inizi qualcosa di nuovo il risultato non è a mai a breve termine. La gestione della critica per una grande società è fondamentale. Se credi in quel progetto devi gestire i momenti no, quando non arrivano i risultati. Se credi in quel che fai puoi gestire l'errore ma se ogni vol- ta cambi non sai mai quale è l’errore. Se tutti gli anni ricominci da zero perché credi di aver sbagliato tutto diventa più difficile. Guardiamo l’Inter. E’ partita con un progetto, può aver sbagliato qualcosa, ma va in fondo. Quest’anno arriverà in Champions League poi, l’anno prossimo, migliorerà ancora per vincere sulla base di quello che ha costruito. in questa stagione Se tutte le volte cambi è difficile riuscirci. Quest’anno al Milan sono sembrati tutti tentativi: prima cambi l’allenatore dopo 7 giornate, poi va via Boban...".

"L'addio di Boban? Zvone ha dimostrato di essere un dirigente vero e competente con il plus di possedere un'esperienza che arriva direttamente dal- la sua esperienza di giocatore. Il Milan perde qualcosa perché Boban è un uomo di campo".

"Il possibile addio di Maldini? Per ora non voglio parlare di cose che potrebbero succedere. Per Paolo il Milan è casa sua e so che darà il massimo fino alla fine del campionato per questa società".

"Ibra anche nella prossima stagione? Ibra è un valore aggiunto, io l’ho detto sin dall'inizio, è la mia convinzione, secondo me una squadra fatta esclusivamente di giovani non può competere per grandi obiettivi, ci deve essere un giusto mix per crescere i giovani. Qualche anziano che possa togliere un po' di responsabilità a qualche giovane che magari sta crescendo ci vuole sempre...".

"Chi sarà il prossimo allenatore? Io da tifoso confermerei Pioli. Ma la scelta non è mia. Il progetto parte dall'alto e bisogna vedere quale sia l’idea di Gazidis e degli altri dirigenti perché poi saran- no loro a dover sorreggere l’operato dell’allenatore davanti a un’eventuale difficoltà... Ci deve essere una linea guida e che vada seguita. Io questa esperienza l’ho vissuta con la Nazionale e so cosa vuol dire".

"Su quale giovane scommetto? Bennacer è un giocatore che mi piace e che voglio difendere. Voglio salvare la categoria del centrocampista centrale e a chi lo critica chiedo: “E’ lui che non dà il passaggio gol o sono i suoi compagni che non fanno il movimento giusto?”. Da quando è arrivato Ibra è cresciuto molto".
 

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