Casnop
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Il modello Arsenal sia di esempio. Stan Kronke è socio maggioritario, ma il club per lo stadio di Ashburton Groves ha utilizzato finanziamenti infruttiferi elargiti da Alysher Usmanov, socio minoritario del club. Ma il russo non se ne cura: tra sindacati di blocco, patti di consultazione ed altre forme di condivisione è dentro alle decisioni strategiche del club senza esserne il principale responsabile ed obbligato. Ed ha ampiamente lucrato sulla successiva cessione di quote, sull'onda dell'apprezzamento di valore generato dalla nuova opera. È su queste forme di condivisione manageriale che dovrebbe puntare Mr. Bee per conseguire gli obiettivi che più gli interessano, la lucrosita' del capitale sociale in fase di collocamento, più che quelli prettamente sportivi.Faccio una premessa: io all'inizio non ero per nulla convinto di Mr. Bee. I dubbi erano legati alla sua condizione economica (non è un magnate), ai suoi legami con la Doyen, alla sua passione per selfie ed idiozie simili ed al fatto che non si riuscisse a capire da chi fosse composta la cordata che rappresentava. Tifavo spudoratamente per i cinesi dell'articolo in esclusiva di Milan World perché avrebbero apportato i loro capitali e l'idea di essere collegati direttamente al governo cinese dava più garanzie. Il problema è che, come perfettamente spiegato da Forchielli, dopo gli inziali abboccamenti tramite APECF e Richard Lee non c'è stato un seguito concreto. Io rimango dell'idea che il governo cinese volesse investire nel calcio, ed in particolare nel Milan, ma non si siano trovati gli imprenditori disposti a farlo.
Ora l'alternativa era rimanere con Berlusconi al 100% e proseguire con i parametri zero e gli scarti degli altri in campo o tentare la via, comunque rischiosa, di Mister Bee per rilanciarsi. Francamente non ho dubbi o rimorsi nel scegliere la seconda ipotesi e dello stesso avviso deve essere Fininvest. Tutto questo ci porta alla fatidica domanda: perché Bee ha accettato di acquistare solo il 48%? La risposta è semplice: perché altrimenti non avrebbe concluso l'affare. Sappiamo che Bee fin dall'inizio ha lottato come un leone per ottenere fin da subito la maggioranza ma se non c'è riuscito è perché Berlusconi non vuole cederla. A quanto pare non lo avrebbe fatto subito neanche con i cinesi. Possiamo discutere sul perché Berlusconi si impunti ma rimane il dato di fatto. Quindi o Bee accettava il 48% o saltava tutto l'affare. Se gli investitori avevano deciso di spendere tanto per acquistare il Milan evidentemente lo hanno fatto ipotizzando importanti ricavi futuri. Ed allora perché rinunciare a tutto questo solo per 3 punti percentuali? Noi non sappiamo quali accordi taciti abbiano preso i due protagonisti. Può essere che nel giro di tre anni Fininvest si faccia da parte ed allora tutto avrebbe più senso. Inoltre non capisco chi sostiene che Bee paghi così tanto per non contare. E' vero che il mercato sarà ancora in mano a Galliani ma 6 membri su 13 del CDA saranno scelti da lui e tutta la parte riguardante l'espansione commerciale in Asia sarà totalmente sotto la sua gestione. Al di là dei ruoli di facciata Berlusconi sa che una volta firmati i contratti Bee sarà di fatto socio alla pari e non avrebbe senso ostacolarlo dal momento che eventuali trionfi saranno addebitati a lui e non al thailandese. Ripeto che è lo stesso identico piano dei cinesi di cui si parlava nel famoso articolo. Ingresso con quote di minoranza (30%), dirigenza confermata, lancio di operazioni commerciali in Cina ed in 3 o 5 anni la maggioranza al 75%. Mi sembra che Bee stia andando in quella direzione e se riuscirà a migliorare i ricavi del club anche con "solo" il 48% delle quote otterrà i suoi profitti.