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Abbiati:"Donnarumma batta il mio record e non protesti più".
Christian Abbiati, intervistato dalla GDS in edicola oggi, 25 febbraio, ha parlato di Donnarumma. Ecco le dichiarazioni:"Come lo trovo? E come potrei trovarlo: benissimo. Maturato e più consapevole, e anche meno agitato. Nel senso che ha il vizio di protestare troppo con gli arbitri. È qualcosa che fa parte del suo carattere, ma da fuori non è una cosa bellissima da vedere. E poi non ce n’è bisogno. Se non erro l’anno scorso ha preso un paio di gialli per questo motivo. Era una cosa che gli facevo già notare io. Ci sentiamo ancora? Non c’è bisogno di telefonarsi perché a me capita di fare qualche visita in totale segretezza a Milanello (ride). E quindi ci vediamo lì. L’ultima volta è stato prima della Spal: ovviamente non vado solo per lui, ma ho approfittato dell’occasione per fargli i complimenti perché sta facendo una stagione alla grande. Differenze nel cambio di preparatore? Fiori rispetto a Magni ha una metodologia quasi del tutto diversa: carichi più pesanti, meno palestra e lavoro differente sulla postura. Vorrei precisare che io non ho nulla contro Magni, lui è molto bravo a impostare i ragazzi dai 15 16 anni in su, ma poi si arriva a un punto in cui occorre lavorare su altri aspetti. Cosa che adesso sta avvenendo. Gigio ha ripreso a migliorare, progredendo in quegli aspetti su cui era indietro. Anche il gioco coi piedi? E' proprio una di quelle cose in cui ha fatto progressi. A volte rischia, ma vede la giocata e ha coraggio. E' molto importante. Quanto gli manca per arrivare al cento per cento? Non molto direi. Per riuscirci, dirò una banalità, occorre prendere spunto da giocatori come Ronaldo, che curano la testa come curano il campo. Il grado di professionalità dev’essere totale, occorre pensare che il proprio corpo è la propria azienda. Ha molta personalità e non ho problemi a definirlo già ora un campione. Ha superato alla grande tutte le difficoltà dentro e fuori dal campo e giustamente adesso a Milanello viene trattato come un adulto. Prima se faceva un errore c’era la gara per prenderne le difese, ora è giusto che si prenda le responsabilità. In questo ha la grande fortuna di essere allenato da Gattuso, uno che di fronte al mondo difende i suoi fino alla morte, ma se in spogliatoio deve dirti qualcosa in faccia, te la dice. Giusto che sia rimasto al Milan? È stata la scelta più giusta e gli auguro di vivere in rossonero tutta la carriera. C’è un bel progetto, una bella squadra e lui ha bisogno di giocare in Champions, palcoscenico che gli farebbe un gran bene. Caro Gigio, resta al Milan e batti il mio record di presenze".
Christian Abbiati, intervistato dalla GDS in edicola oggi, 25 febbraio, ha parlato di Donnarumma. Ecco le dichiarazioni:"Come lo trovo? E come potrei trovarlo: benissimo. Maturato e più consapevole, e anche meno agitato. Nel senso che ha il vizio di protestare troppo con gli arbitri. È qualcosa che fa parte del suo carattere, ma da fuori non è una cosa bellissima da vedere. E poi non ce n’è bisogno. Se non erro l’anno scorso ha preso un paio di gialli per questo motivo. Era una cosa che gli facevo già notare io. Ci sentiamo ancora? Non c’è bisogno di telefonarsi perché a me capita di fare qualche visita in totale segretezza a Milanello (ride). E quindi ci vediamo lì. L’ultima volta è stato prima della Spal: ovviamente non vado solo per lui, ma ho approfittato dell’occasione per fargli i complimenti perché sta facendo una stagione alla grande. Differenze nel cambio di preparatore? Fiori rispetto a Magni ha una metodologia quasi del tutto diversa: carichi più pesanti, meno palestra e lavoro differente sulla postura. Vorrei precisare che io non ho nulla contro Magni, lui è molto bravo a impostare i ragazzi dai 15 16 anni in su, ma poi si arriva a un punto in cui occorre lavorare su altri aspetti. Cosa che adesso sta avvenendo. Gigio ha ripreso a migliorare, progredendo in quegli aspetti su cui era indietro. Anche il gioco coi piedi? E' proprio una di quelle cose in cui ha fatto progressi. A volte rischia, ma vede la giocata e ha coraggio. E' molto importante. Quanto gli manca per arrivare al cento per cento? Non molto direi. Per riuscirci, dirò una banalità, occorre prendere spunto da giocatori come Ronaldo, che curano la testa come curano il campo. Il grado di professionalità dev’essere totale, occorre pensare che il proprio corpo è la propria azienda. Ha molta personalità e non ho problemi a definirlo già ora un campione. Ha superato alla grande tutte le difficoltà dentro e fuori dal campo e giustamente adesso a Milanello viene trattato come un adulto. Prima se faceva un errore c’era la gara per prenderne le difese, ora è giusto che si prenda le responsabilità. In questo ha la grande fortuna di essere allenato da Gattuso, uno che di fronte al mondo difende i suoi fino alla morte, ma se in spogliatoio deve dirti qualcosa in faccia, te la dice. Giusto che sia rimasto al Milan? È stata la scelta più giusta e gli auguro di vivere in rossonero tutta la carriera. C’è un bel progetto, una bella squadra e lui ha bisogno di giocare in Champions, palcoscenico che gli farebbe un gran bene. Caro Gigio, resta al Milan e batti il mio record di presenze".