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La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 4 luglio, ha intervistato Ignazio Abate. Ecco le dichiarazioni:"Lascio un Milan che può ambire a traguardi più importanti. Base solida e futuro roseo. Per competere servono 2-3 innesti mirati. Ok i giovani ma serve anche gente di esperienza. Basta scommesse. Il mio sogno era chiudere al Milan ma la via va avanti. Ho parlato con Leonardo ad ottobre e lui è stato molto chiaro. Sapevo la strada che mi aspettava. Poi ovvio lungo l'anno ho cercato di metterlo in difficoltà. Avrei voluto giocare di più perchè mi sento benissimo a livello mentale ma ho sempre privilegiato l'interesse del gruppo. Rino resta un amico e un modello. Mi spiace se ne sia andato ma a fine stagione l'ho visto davvero stremato. Ha dato il mille per mille e ci ha portato ad un passo dalla Champions. Tutti lo seguivano. Magari i programmi del club non rispettavano le sue idee. Tre cose belle che ho vissuto al Milan? Il saluto di SAn Siro, Scudetto del 2011 e la Supercoppa a Doha. I compagni più divertenti? Dinho, Pirlo e Inzaghi. Del passato porterei Ibra, Gattuso e Nesta. Con Leo sarò sempre in debito, mi lanciò lui. Uomo sopra la media moralmente e intellettualmente. Ha insegnato molto a Maldini che ora vedo pronto. Persona giusta al posto giusto. Ottimo mix con Boban. Il Milan cinese? Restai incredulo quando andò via Berlusconi. Galliani un secondo padre. La cosa brutta della gestione cinese era sentirsi estranei in casa propria. Pensai anche di andarmene. Era tutto stravolto. Non esisteva più nulla del Milan che conoscevo. Ritorno al Milan da dirigente? Solo un folle direbbe di no ma prima bisogna mangiarne di pagnotte. Mi vedo come DS, più che sul campo".