Resta il fatto che Bonucci ha prima di tutto sbagliato approccio emotivo, per colpe sue e non sue, e questo suo fomentarsi per il discorso fuori dal campo si riflette nella sua perdita di focus in campo.
E' un effetto boomerang che parte prima di tutto dalla testa, perché a me sembra chiaro che si sia di colpo caricato sulle spalle responsabilità che in qualche modo aveva sempre delegato o che sono sempre state di alcuni suoi compagni con più esperienza, più vittorie, più gradi gerarchici, più anni e più carisma (mi riferisco in primis a Buffon, Pirlo, Barzagli, Marchisio, Chiellini, in nazionale e non).
Sento tanti discorsi sul "sistema" Juve che proteggeva Bonucci rispetto al "sistema" Milan che invece ne evidenzia i difetti, ma a me pare evidente che ancora lui non riesca a trovare l'equilibrio personale tra le aspettative che quella fascia ed il clamore del suo trasferimento comportano e la necessità di dare un senso a tutto ciò in campo.
Vorrebbe fare il leader, ma al tempo stesso non vuole eccedere e non sa ancora bene come si fa o addirittura non è detto che lo sia, ovvero l'esatto contrario di quello che emerge da quell'articolo. Ed in questo ibrido sembra quasi più concentrato nel farsi vedere presente a protestare dopo un rigore o dopo un gol subito piuttosto che nelle scalate e nelle chiusure in anticipo.