Milan al top. Ecco pechè si può per Serie A e coppa.

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Come riportato dalla GDS in edicola oggi, 12 dicembre, è uno scudetto... alla milanese con la sfida tra il Milan e l'Inter. Se da una parte Conte non ha più alibi e deve vincere, dall'altra c'è Pioli che colleziona primati con una squadra spensierata. E può vincere sia in Italia che in Europa. Ecco pechè:

1) Il gioco funziona, la squadra gioca a memoria. Quello del Milan è un marchio riconoscibilissimo. Ad oggi ad oggi, il Milan ha perso solo una volta, contro il Lille

2) Il Milan non ha obblighi di vittoria, niente proclami da parte della società e niente pressioni.

3) Grazie al turnover ed ai baby, Pioli può fare un largo turnover in modo da permettere alla squadra il doppio impegno in campionato e coppa. Il Milan ha un'età media verde, proprio per andare di corsa. E la rosa è ben costruita.

4) Il Milan ha dimostrato di saper fare a meno di Ibrahimovic. Juve e Inter invece dipendono da Ronaldo e Lukaku

5) Le tante stelle a sorpresa. Da Hauge (secondo solo a Ibra per media gol, uno ogni 92 minuti), al piccolo Diaz a Kjaer al top fino a Kessie.

Ecco quanto rientra Ibra QUI -) https://www.milanworld.net/ibra-niente-fretta-puo-tornare-col-genoa-o-col-sassuolo-vt97459.html
 

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Come riportato dalla GDS in edicola oggi, 12 dicembre, è uno scudetto... alla milanese con la sfida tra il Milan e l'Inter. Se da una parte Conte non ha più alibi e deve vincere, dall'altra c'è Pioli che colleziona primati con una squadra spensierata. E può vincere sia in Italia che in Europa. Ecco pechè:

1) Il gioco funziona, la squadra gioca a memoria. Quello del Milan è un marchio riconoscibilissimo. Ad oggi ad oggi, il Milan ha perso solo una volta, contro il Lille

2) Il Milan non ha obblighi di vittoria, niente proclami da parte della società e niente pressioni.

3) Grazie al turnover ed ai baby, Pioli può fare un largo turnover in modo da permettere alla squadra il doppio impegno in campionato e coppa. Il Milan ha un'età media verde, proprio per andare di corsa. E la rosa è ben costruita.

4) Il Milan ha dimostrato di saper fare a meno di Ibrahimovic. Juve e Inter invece dipendono da Ronaldo e Lukaku

5) Le tante stelle a sorpresa. Da Hauge (secondo solo a Ibra per media gol, uno ogni 92 minuti), al piccolo Diaz a Kjaer al top fino a Kessie.

Ecco quanto rientra Ibra QUI -) https://www.milanworld.net/ibra-niente-fretta-puo-tornare-col-genoa-o-col-sassuolo-vt97459.html
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Come riportato dalla GDS in edicola oggi, 12 dicembre, è uno scudetto... alla milanese con la sfida tra il Milan e l'Inter. Se da una parte Conte non ha più alibi e deve vincere, dall'altra c'è Pioli che colleziona primati con una squadra spensierata. E può vincere sia in Italia che in Europa. Ecco pechè:

1) Il gioco funziona, la squadra gioca a memoria. Quello del Milan è un marchio riconoscibilissimo. Ad oggi ad oggi, il Milan ha perso solo una volta, contro il Lille

2) Il Milan non ha obblighi di vittoria, niente proclami da parte della società e niente pressioni.

3) Grazie al turnover ed ai baby, Pioli può fare un largo turnover in modo da permettere alla squadra il doppio impegno in campionato e coppa. Il Milan ha un'età media verde, proprio per andare di corsa. E la rosa è ben costruita.

4) Il Milan ha dimostrato di saper fare a meno di Ibrahimovic. Juve e Inter invece dipendono da Ronaldo e Lukaku

5) Le tante stelle a sorpresa. Da Hauge (secondo solo a Ibra per media gol, uno ogni 92 minuti), al piccolo Diaz a Kjaer al top fino a Kessie.

Ecco quanto rientra Ibra QUI -) https://www.milanworld.net/ibra-niente-fretta-puo-tornare-col-genoa-o-col-sassuolo-vt97459.html

Dai sedicesimi in poi non credo potremo mandare in campo i bambini e sarà dura gestire il doppio impegno.
Non fisicamente, perchè questa squadra è giovane e recupera subito, ma mentalmente.
Il mio sogno sarebbe da qua ai sedicesimi allungare in classifica.
E' difficile ma non impossibile.
Non ho paura però di eventuali crisi perchè quando arriveranno ricorreremo alla ricetta più antica del calcio : palla sul centravanti e si sale tutti.
Se il centravanti poi è ibra la palla è in cassaforte.
 

A.C Milan 1899

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Dai sedicesimi in poi non credo potremo mandare in campo i bambini e sarà dura gestire il doppio impegno.
Non fisicamente, perchè questa squadra è giovane e recupera subito, ma mentalmente.
Il mio sogno sarebbe da qua ai sedicesimi allungare in classifica.
E' difficile ma non impossibile.
Non ho paura però di eventuali crisi perchè quando arriveranno ricorreremo alla ricetta più antica del calcio : palla sul centravanti e si sale tutti.
Se il centravanti poi è ibra la palla è in cassaforte.

Eppure per anni, anni ed anni e ancora anni siamo andati avanti, noi tifosi milanisti, con l’idea che il centravanti fosse quasi un orpello, un pulsante on/off che toccava agli altri accendere e che altrimenti era quasi “normale”che fosse del tutto inutile.

Diciamoci la verità, ma quante boiate abbiamo detto al riguardo? Ora che, dopo otto anni, abbiamo di nuovo un vero centravanti, ci rendiamo di nuovo conto di quanto sia importante avere un attaccante top, anzi, di quanto sia imprescindibile.

Perché hai voglia a migliorare il centrocampo, se come attaccanti hai gente senza tecnica, senza fisico e senza visione di gioco che appena il “gioco corale” si inceppa un attimo non segna manco a porta vuota, non otterrai MAI risultati degni di nota. Mai. Ne è dimostrazione la media punti di Pioli prima che arrivasse, appunto, il centravanti top, una media punti di 1,18 punti a partita https://www.milanworld.net/pioli-media-punti-1-18-partita-vt84537.html .

L’unica eccezione a questa regola è data da competizioni come i mondiali e gli europei, dove puoi vincere anche con attaccanti scarsi, ma questo è dovuto al format della competizione, e basta. In una competizione dove puoi passare la fase a gironi anche con 4 punti (addirittura con 3, agli europei, grazie al ripescaggio delle migliori terze), e dagli ottavi in poi c’è un solo turno ad eliminazione diretta, senza andata né ritorno (quindi in caso di pari si vai supplementari e poi ai rigori), è possibile anche vedere vincere squadre senza veri centravanti schierati titolari, come la Francia del ‘98, che agli ottavi di finale vinse col golden goal di Blanc, ai quarti ai rigori contro di noi, in semifinale con doppietta di Lillian Thuram e, nella finale contro il Brasile del Ronaldo fantasma, vinse con una doppietta di Zidane e un goal a tempo scaduto di Petit. Si potrebbe prendere anche la stessa Italia del 2006, come esempio, un’Italia che vinse nonostante un flop quasi totale del reparto offensivo ; con Totti che fece la sua peggior rassegna iridata di sempre, Del Piero che a parte il goal inutile contro i crucchi è stato il solito Del Piero visto con la Nazionale, Toni in stato di (dis)grazie, Gilardino che era Gilardino e Inzaghi mai schierato tranne che contro la Repubblica Ceca).


Ma a parte queste particolarissime competizioni, il centravanti rimane il perno attorno al quale costruire la squadra. Sempre.
 
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Eppure per anni, anni ed anni e ancora anni siamo andati avanti, noi tifosi milanisti, con l’idea che il centravanti fosse quasi un orpello, un pulsante on/off che toccava agli altri accendere e che altrimenti era quasi “normale”che fosse del tutto inutile.

Diciamoci la verità, ma quante boiate abbiamo detto al riguardo? Ora che, dopo otto anni, abbiamo di nuovo un vero centravanti, ci rendiamo di nuovo conto di quanto sia importante avere un attaccante top, anzi, di quanto sia imprescindibile.

Perché hai voglia a migliorare il centrocampo, se come attaccanti hai gente senza tecnica, senza fisico e senza visione di gioco che appena il “gioco corale” si inceppa un attimo non segna manco a porta vuota, non otterrai MAI risultati degni di nota. Mai. Ne è dimostrazione la media punti di Pioli prima che arrivasse, appunto, il centravanti top, una media punti di 1,18 punti a partita https://www.milanworld.net/pioli-media-punti-1-18-partita-vt84537.html .

L’unica eccezione a questa regola è data da competizioni come i mondiali e gli europei, dove puoi vincere anche con attaccanti scarsi, ma questo è dovuto al format della competizione, e basta. In una competizione dove puoi passare la fase a gironi anche con 4 punti (addirittura con 3, agli europei, grazie al ripescaggio delle migliori terze), e dagli ottavi in poi c’è un solo turno ad eliminazione diretta, senza andata né ritorno (quindi in caso di pari si vai supplementari e poi ai rigori), è possibile anche vedere vincere squadre senza veri centravanti schierati titolari, come la Francia del ‘98, che agli ottavi di finale vinse col golden goal di Blanc, ai quarti ai rigori contro di noi, in semifinale con doppietta di Lillian Thuram e, nella finale contro il Brasile del Ronaldo fantasma, vinse con una doppietta di Zidane e un goal a tempo scaduto di Petit. Si potrebbe prendere anche la stessa Italia del 2006, come esempio, un’Italia che vinse nonostante un flop quasi totale del reparto offensivo ; con Totti che fece la sua peggior rassegna iridata di sempre, Del Piero che a parte il goal inutile contro i crucchi è stato il solito Del Piero visto con la Nazionale, Toni in stato di (dis)grazie, Gilardino che era Gilardino e Inzaghi mai schierato tranne che contro la Repubblica Ceca).


Ma a parte queste particolarissime competizioni, il centravanti rimane il perno attorno al quale costruire la squadra. Sempre.

Siamo stati fin troppo buoni e pazienti facendoci andare bene anche i bidoni.
Che ci serva da esperienza : coi bacca, kalinic, destro, ecc ecc non vale la pena nemmeno di perderci tempo e cercare soluzioni tattiche alternative che possano servire a sopperire ad eventuali mancanze negli sviluppi del gioco e della manovra.
Se uno è scarso è scarso... e non c'è santo che tenga.

Ma pure su suso del resto ci abbiamo perso anni alla ricerca del modulo e dei compagni di catena che potessero servire a sopperire alle mancanze conclamate dello spagnolo.
Delle volte la migliore funzione è quella 'cestino' , da svuotare immediatamente un attimo dopo.
 

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Siamo stati fin troppo buoni e pazienti facendoci andare bene anche i bidoni.
Che ci serva da esperienza : coi bacca, kalinic, destro, ecc ecc non vale la pena nemmeno di perderci tempo e cercare soluzioni tattiche alternative che possano servire a sopperire ad eventuali mancanze negli sviluppi del gioco e della manovra.
Se uno è scarso è scarso... e non c'è santo che tenga.

Ma pure su suso del resto ci abbiamo perso anni alla ricerca del modulo e dei compagni di catena che potessero servire a sopperire alle mancanze conclamate dello spagnolo.
Delle volte la migliore funzione è quella 'cestino' , da svuotare immediatamente un attimo dopo.

Esatto. E non è un caso che con Suso e Piatek (la versione scarsa del già scarso Bacca) anche Pioli avesse una media punti di 1,18 punti a partita, nonostante le migliorie evidentissime sul piano del gioco che aveva portato. Le idee le aveva, infatti poi appena avuto il “materiale umano” per farle fruttare, e smaltite le scorie, i risultati si sono visti. Ma con l’attacco che avevamo prima anche il Sacchi dell’87 si sarebbe bruciato.
 
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