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Come già riportato più volte negli scorsi mesi il vaccino italiano non gode di alcun supporto, anzi ormai pare nel dimenticatoio politico specie dopo la sentenza della Corte dei Conti che ha negato il finanziamento pubblico.
Eppure lo scorso anno si parlava di questo vaccino con entusiasmo e speranza, per non dipendere sempre da colossi esteri che possono tagliare le dosi in qualsiasi momento con i contratti che non puniscono questo comportamento.
Il vaccino Reithera ha ultimato la fase due con risultati in linea con gli altri e si basa sulla stessa tecnologia degli adenovirus, come Astrazeneca e Johnson.
La fase tre dovrebbe avere da cinque a diecimila volontari e servono 60 milioni di euro per finanziarla prima della produzione industriale.
Il governo del Messico si è fatto avanti ufficialmente, come ha fatto anche con Sanofi che non ha ricevuto altresì supporto in Francia, ed ha garantito seimila volontari.
L'Italia dunque rischia la beffa di non essere autonoma con un vaccino nato a Roma.
Il Post
Eppure lo scorso anno si parlava di questo vaccino con entusiasmo e speranza, per non dipendere sempre da colossi esteri che possono tagliare le dosi in qualsiasi momento con i contratti che non puniscono questo comportamento.
Il vaccino Reithera ha ultimato la fase due con risultati in linea con gli altri e si basa sulla stessa tecnologia degli adenovirus, come Astrazeneca e Johnson.
La fase tre dovrebbe avere da cinque a diecimila volontari e servono 60 milioni di euro per finanziarla prima della produzione industriale.
Il governo del Messico si è fatto avanti ufficialmente, come ha fatto anche con Sanofi che non ha ricevuto altresì supporto in Francia, ed ha garantito seimila volontari.
L'Italia dunque rischia la beffa di non essere autonoma con un vaccino nato a Roma.
Il Post
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