a parte che io ho detto che l' 80% del problema e come al solito tu estrapoli solo quello che ti pare per tirare l' acqua al tuo mulino...
secondariamente ci sono dei problemi di competitività molto grossi e della concorrenza sleale (se pensi solo a tutte le aziende di cinesi a prato illegali che producono a basso costo in Italia)
io dico solo che tutti gli stati che erano in difficoltà di liquidità hanno stampato e creato dei nuovi circuiti di crescita economica che li hanno tirati fuori dalla crisi
io lavoro in un' azienda che fa qualità e i miei clienti sono in tutto il Mondo (o quasi) e pagano quello che dico io perchè siamo Italiani che sanno lavorare
io non so bene che parametri guardi, ma senza soldi non si fa nulla e per tenere attivo un circuito economico devono esserci i soldi se no non funziona nulla (sia ciò che è competitivo sia ciò che non lo è)
Nessun mulino, tranquillo.
Semplicemente, il tuo 80% è strainflazionato. Ma STRAinfalzionato.
Io ti dico quello che vedo ogni giorno (oggi ho chiuso una proposta di concordato preventivo di una società che fa mobili da cucina, e ne ho cominciata una che realizza infissi per finestre): tutti i prodotti a basso contenuto economico sono fatti IN oriente e costano la metà della metà della metà. Euro, o non Euro.
Non parlo di contraffazioni fatte da quattro cinesi a Prato, parlo di società che in Cina hanno capannoni da 50.000 metri quadri come ridere, che fatturano, come ridere, 90/100 milioni l'anno, e sono considerate "pulci", come dimensioni globali.
Parlo di sanitari, di tessile, di attrezzi da giardino, di imballaggi, di prodotti per l'edilizia, posate, scegli tu un settore qualsiasi che non sia altamente condizionato dalla tecnologia interna.
Un prodotto qualsiasi facilmente replicabile, là, NON E' una replica. Se usi materie prime scadenti, assembli male i pezzi, usi progetti scadenti, sì, fai una replica.
Se realizzi un prodotto UGUALE in tutto e per tutto, tranne che nel prezzo, non è una replica. La "qualità" italiana può esserci in alcuni settori, ma in tutti quelli low tech sostanzialmente non esiste.
Poi, se vuoi, continuiamo a dire che il problema è la liquidità, ma è come dire che, se ti entra un ladro in casa e per sbaglio la incendia, il problema è il ladro.
Ho visto anche società che han chiuso semplicemente perché le banche non hanno più fornito respiro, ma il problema è a monte: tutte hanno un calo di fatturato. Ma TUTTE quelle che chiudono. Perché? Talvolta, il settore è in crisi (le librerie familiari non ce la fanno a competere, se uno vuole un libro oggi lo prende su internet, o va in mondadori/feltrinelli. Oppure i piccoli supermercati, non reggono più il confronto con Coop o Esselunga), ma il problema è sempre lo stesso: se il prodotto è valido, ma altrove costa meno, il consumatore lo cerca altrove. E se tu qui non puoi andare sotto un certo prezzo, se no vai in perdita, hai chiuso.
Delle ultime sette aziende che ho seguito personalmente nelle procedure concorsuali, 1 è fallita, 1 si è trasformata in una commerciale pura, e 4 sono in procinto di spostare la produzione in bulgaria/romania/est europa. Stessi prodotti, meno spese.
La fiat fa le auto in polonia e in italia, c'è differenza? Nessuna. Se non nel costo.