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Premetto che la partita ieri sera non l'ho vista. Ho preferito uscire con la mia ragazza. Al rientro però a casa ho guardato in tv highlights e interviste e vorrei condividere con voi il mio stato d'animo. Ultima giornata di campionato, le immagini saltavano da torino a napoli, da reggio emilia a san siro con interviste , immagini e colori di 8 tifoserie. La torino bianconera festeggiava e incoronava una famelica juve che per il quinto anno di fila si conferma forza del campionato, la samp conferma il suo momento di confusione , i tifosi del sassuolo ebri di gioia portavano in trionfo i loro eroi, il san paolo inneggiava al suo fenomenale higuain che con una tripletta da sogno regala secondo posto alla squadra e gloria personale per se stesso. E poi noi, tristi stanchi, svuotati, irriconoscibili.
Mi è sembrato di rivedere e rivivere in tutto ciò una scena che tutti abbiamo vissuto : la pubblicazione dei voti scolastici coi relativi esiti e le conseguenti reazioni. Gioia e tristezza che si mescolano, soddisfazione e sensi di colpa che si fondono e si scontrano. La felicità che unisce e accomuna, la delusione che isola.
Ecco con quale stato d'animo ho vissuto ieri da milanista il mio ultimo giorno del campionato. Vedere la gioia degli juventini, il delirio del sassuolo e la passione sfrenata del san paolo non mi ha fatto provare invidia, non sarebbe il termine giusto per descrivere il mio stato d'animo, innanzitutto perchè non lo sono per natura invidioso, ancor meno in ambito calcistico perchè ho la FIEREZZA del tifoso milanista, però mi son sentito come il 'somarello' di turno che dopo aver buttato un anno in feste e giochi ed essersi impegnato pochissimo giustamente può esser solo spettatore della gioia altrui ma non poterla vivere e condividere. Con un pò di onestà intellettuale e con altrettanta lucidità è facile riconoscere che quella gloria non mi spetta perchè mentre gli altri sono stati laboriosi come formichine, io milanista sono stato la cicala di turno che ha preso e perso tempo. Sono pensieri che dovrebbero arrovellarsi nella mente dei nostri dirigenti innanzitutto ma dubito che questo possa mai accadere. L'onestà appartiene a noi tifosi come la lucidità. Galliani è lo scolaro di turno che va dal professore muso contro muso perchè incapace di riconoscere che è stato una cicala che ha cantato fino a notte fonda.
Ecco come mi sento, tirato in mezzo a un incubo da una società travestita da cicala che non sa minimamente programmare. E quando arriva il momento di gioire noi siamo ovviamente destinati a guardare. Maggio è il mese della raccolta. Un mese che ci vede nuovamente a mani vuote e spettatori coscienti delle gioie altrui.
Mi è sembrato di rivedere e rivivere in tutto ciò una scena che tutti abbiamo vissuto : la pubblicazione dei voti scolastici coi relativi esiti e le conseguenti reazioni. Gioia e tristezza che si mescolano, soddisfazione e sensi di colpa che si fondono e si scontrano. La felicità che unisce e accomuna, la delusione che isola.
Ecco con quale stato d'animo ho vissuto ieri da milanista il mio ultimo giorno del campionato. Vedere la gioia degli juventini, il delirio del sassuolo e la passione sfrenata del san paolo non mi ha fatto provare invidia, non sarebbe il termine giusto per descrivere il mio stato d'animo, innanzitutto perchè non lo sono per natura invidioso, ancor meno in ambito calcistico perchè ho la FIEREZZA del tifoso milanista, però mi son sentito come il 'somarello' di turno che dopo aver buttato un anno in feste e giochi ed essersi impegnato pochissimo giustamente può esser solo spettatore della gioia altrui ma non poterla vivere e condividere. Con un pò di onestà intellettuale e con altrettanta lucidità è facile riconoscere che quella gloria non mi spetta perchè mentre gli altri sono stati laboriosi come formichine, io milanista sono stato la cicala di turno che ha preso e perso tempo. Sono pensieri che dovrebbero arrovellarsi nella mente dei nostri dirigenti innanzitutto ma dubito che questo possa mai accadere. L'onestà appartiene a noi tifosi come la lucidità. Galliani è lo scolaro di turno che va dal professore muso contro muso perchè incapace di riconoscere che è stato una cicala che ha cantato fino a notte fonda.
Ecco come mi sento, tirato in mezzo a un incubo da una società travestita da cicala che non sa minimamente programmare. E quando arriva il momento di gioire noi siamo ovviamente destinati a guardare. Maggio è il mese della raccolta. Un mese che ci vede nuovamente a mani vuote e spettatori coscienti delle gioie altrui.