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Dobbiamo fare un pò di ordine mentale tutti insieme, lamentiamo fenomeni che alimentiamo quotidianamente e se non vediamo l'ipocrisia intrinseca in tutto ciò non risolveremo niente.No, in realtà la rivolta nasce proprio dalla prospettiva ideologica di questa rivoluzione green, contro la PAC cui ci si è abituati e crogiolati da decenni.
Negativissima la situazione che descrivi.
Però, uno se ama il Carnaroli, mica lo scambia con un riso Basmati o Thai.
E non è che la produzione di Carnaroli soffre anche delle siccità di questi anni?
Il discorso globale sull'allevamento, quanto inquinamento produce e quanta acqua consuma, se lo si affronta con gradualità non mi sembra da buttare via.
Non sono un talebano naturomaniaco né un veggie, né un animalista.
Però se a fronte di una popolazione mondiale che esplode e risorse che si prosciugano si introduce la carne coltivata, mica mi sembra una stupidata.
Poi che la UE abbia degli eccessi regolatori è pacifico. Ecco perché servivano gli inglesi dentro a stemperare gli eccessi con il loro pragmatismo e common sense (sempre che ne abbiano ancora).
Ma allo stesso tempo noi da sempre siamo un concentrato di frodi, ma ci inkazziamo se qualcuno commercializza prodotti italian sounding.
Ci vuole equilibrio in tutto.
Ai paesi extra UE si concede l'ingresso dei loro prodotti in UE, come parte di una pari apertura dei loro paesi nei nostri confronti ed anche per bloccare i flussi migratori. Aiutiamoli a casa loro è una frase fatta e vuota o ha dei contenuti?
E non mi sembra che la produzione UE abbia problemi di trovare mercati.
E contro le frodi estere perché non si fa una bella denuncia circostanziata ai vari nuclei anti sofisticazione? Se i controlli non si fanno adesso con il governo sovranista ed il Ministero e gli istituti secondari del Made in Italy, quando si fanno? Col PD aperturista?
Se mi stacco da tutto questo casino io vedo che:
1- Siamo numericamente il doppio di pochi decenni fa
2- Mangiamo quantitativamente il triplo di pochi decenni fa
3- Consumiamo carne quotidianamente cosa che pochi decenni fa accadeva solo nei "giorni di festa"
4- Odiamo la grande distribuzione ma andiamo tutti nelle grandi catene a far la spesa perchè c'è tutto, è più comodo, si spende meno e risparmia tempo.. cosa si compra è ormai secondario.
5- A causa del punto 4 è necessario sostenere economicamente il comparto agroalimentare in quanto non competitivo con la robaccia che entra nella grande distribuzione
Finchè il modello alimentare inteso come consumo in quantità e non in qualità, ed il modello economico inteso come modalità di commercializzazione dei prodotti rimane invariato non riusciremo a mio avviso a riequilibrare le cose.
Meno quantià più qualità, se tutti mangiassimo carne 3 volte al mese sarebbe sufficiente quella allevata in Italia e potremmo pagarla 3 volte tanto... mangiarne tutti i giorni ai costi nostrani è impossibile oltre che dannoso per la salute.
In questo contesto la politica europea deve sovvenzionare il comparto per evitare che scompaia pur nella sua non sostenibilità. Bel casino da gestire.