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Tuttosport: il mercato estivo del 2022 del Milan, campo alla mano, non ha dato i frutti che Paolo Maldini e Ricky Massara speravano. Ma non proprio tutte le scelte fatte sono da buttare al macero. Perché quella di puntare su Malick Thiaw si è rivelata azzeccata.
Il centrale tedesco, prelevato con un’operazione da 8,5 milioni complessivi dallo Schalke 04, era già stato trattato dai dirigenti rossoneri nella sessione di gennaio 2022, ma alla fine optarono per non fare nuovi inserimenti in rosa. Un anno fa, dopo aver mollato la presa su Sven Botman poi passato al Newcastle, ecco la ripresa del filo con Thiaw, fino alla definizione dell’operazione che ha portato Malick a Milanello sul finire di agosto. Il suo adattamento dentro il sistema calcio di Pioli e le richieste, completamente diverse rispetto a quelle che aveva in Germania, hanno comportato un periodo fisiologico d’assestamento, con i primi assaggi di Thiaw che si sono avuti a gara in corso come, ad esempio, sul campo del Verona dove risultò decisivo con due salvataggi nel finale di partita per preservare il 2-1 milanista. Poi la prima titolarità a Cremona dove non sfigurò. Durante il mese di gennaio, quando il Milan è crollato fisicamente e mentalmente, in molti invocavano Thiaw come la panacea a tutti i mali difensivi del Milan, ma Pioli e l’area sport sono stati bravi a capire il momento e che non era ancora arrivata l’ora di lanciarlo inprima linea. Perché inserirlo da titolare in quel contesto avrebbe potuto far sprofondare anche Thiaw, il quale in allenamento stava dando i primi segnali di miglioramento e di integrazione effettiva con le richieste dell’allenatore.
Il passaggio alla difesa a tre per un mese pieno ha permesso all’ex Schalke di prendersi le prime maglie da titolare e di venir inserito nella lista Champions. È in Europa che Thiaw ha fatto delle ottime partite, vedi quella a Londra in marcatura su Harry Kane che ha alimentato il fuoco della convinzione che quanto fatto nei mesi prima, senza forzare nessun passaggio, fosse stata la cosa giusta. Nel finale del campionato, poi, è arrivata la titolarità, comprese le semifinali di Champions League. Una serie di segnali di fiducia che stanno a testimoniare come, ad oggi, la difesa 2023-24 del Milan riparta dalla coppia formata da Thiaw e Tomori con il susseguente declassamento di Kalulu e Kjaer alle loro spalle.
Ma c’è anche un altro aspetto da considerare dentro la crescita di Thiaw: la sua rivalutazione sul mercato. La sua crescita dentro questa stagione ha giustificato l’investimento (non spesa, sono due concetti diversi) fatto sul suo cartellino e a voler veder bene, oggi non vale meno di 20-22 milioni tenendo conto che si tratta di un classe 2001 e che ha caratteristiche ben precise, oltre al fatto che la sua carta d’identità è ancora molto verde e il suo margine di crescita è certamente ampio. Non a caso ha vestito i gradi di capitano della nazionale Under 21 tedesca. È però altrettanto evidente che giocare in Bundesliga è un conto, giocare nel Milan che deve essere competitivo in Italia e In Europa, è decisamente un altro. Ma Thiaw ha dimostrato di poterci stare alla grande, scalando gerarchie che sembravano, inizialmente, non sovvertibili. Una nota positiva dentro un mercato - quello dell’estate scorsa - del quale i dirigenti si sono sempre assunti la piena responsabilità e al quale cercheranno di porre rimedio in questa sessione.
Il centrale tedesco, prelevato con un’operazione da 8,5 milioni complessivi dallo Schalke 04, era già stato trattato dai dirigenti rossoneri nella sessione di gennaio 2022, ma alla fine optarono per non fare nuovi inserimenti in rosa. Un anno fa, dopo aver mollato la presa su Sven Botman poi passato al Newcastle, ecco la ripresa del filo con Thiaw, fino alla definizione dell’operazione che ha portato Malick a Milanello sul finire di agosto. Il suo adattamento dentro il sistema calcio di Pioli e le richieste, completamente diverse rispetto a quelle che aveva in Germania, hanno comportato un periodo fisiologico d’assestamento, con i primi assaggi di Thiaw che si sono avuti a gara in corso come, ad esempio, sul campo del Verona dove risultò decisivo con due salvataggi nel finale di partita per preservare il 2-1 milanista. Poi la prima titolarità a Cremona dove non sfigurò. Durante il mese di gennaio, quando il Milan è crollato fisicamente e mentalmente, in molti invocavano Thiaw come la panacea a tutti i mali difensivi del Milan, ma Pioli e l’area sport sono stati bravi a capire il momento e che non era ancora arrivata l’ora di lanciarlo inprima linea. Perché inserirlo da titolare in quel contesto avrebbe potuto far sprofondare anche Thiaw, il quale in allenamento stava dando i primi segnali di miglioramento e di integrazione effettiva con le richieste dell’allenatore.
Il passaggio alla difesa a tre per un mese pieno ha permesso all’ex Schalke di prendersi le prime maglie da titolare e di venir inserito nella lista Champions. È in Europa che Thiaw ha fatto delle ottime partite, vedi quella a Londra in marcatura su Harry Kane che ha alimentato il fuoco della convinzione che quanto fatto nei mesi prima, senza forzare nessun passaggio, fosse stata la cosa giusta. Nel finale del campionato, poi, è arrivata la titolarità, comprese le semifinali di Champions League. Una serie di segnali di fiducia che stanno a testimoniare come, ad oggi, la difesa 2023-24 del Milan riparta dalla coppia formata da Thiaw e Tomori con il susseguente declassamento di Kalulu e Kjaer alle loro spalle.
Ma c’è anche un altro aspetto da considerare dentro la crescita di Thiaw: la sua rivalutazione sul mercato. La sua crescita dentro questa stagione ha giustificato l’investimento (non spesa, sono due concetti diversi) fatto sul suo cartellino e a voler veder bene, oggi non vale meno di 20-22 milioni tenendo conto che si tratta di un classe 2001 e che ha caratteristiche ben precise, oltre al fatto che la sua carta d’identità è ancora molto verde e il suo margine di crescita è certamente ampio. Non a caso ha vestito i gradi di capitano della nazionale Under 21 tedesca. È però altrettanto evidente che giocare in Bundesliga è un conto, giocare nel Milan che deve essere competitivo in Italia e In Europa, è decisamente un altro. Ma Thiaw ha dimostrato di poterci stare alla grande, scalando gerarchie che sembravano, inizialmente, non sovvertibili. Una nota positiva dentro un mercato - quello dell’estate scorsa - del quale i dirigenti si sono sempre assunti la piena responsabilità e al quale cercheranno di porre rimedio in questa sessione.