Non capisco se tu fai risalire il problema della disoccupazione dei laureati al fatto che ce ne siano troppi in generale o troppi impreparati, perchè a seconda del caso il discorso cambia parecchio. Detto ciò il tuo esempio può essere facilmente ribaltato: chi ti dice che un ragazzo respinto al primo tentativo non entri in un'altra scuola e si ripresenti l'anno dopo? Magari per poi ristagnare al liceo qualche anno e successivamente iscriversi all'università.
A mio avviso sarebbe molto più utile e mooolto più efficace come "deterrente" nei confronti di chi vivacchia all'università ritornare alle lauree a ciclo unico, piuttosto che sbarrare la strada ad un ragazzino già in giovane età.
A tutte e due le cose. Se il mercato chiede "100" medici e dalle università italiane ne escono 500, di riffa o di raffa almeno 300 fan la fame, sia che siano bravi che no. Poi, allo stesso tempo, ce ne sono anche di scarsi. La questione però non cambia molto: una volta la soglia di competenza era talmente alta che se ne servivano 100 in realtà ce n'erano 90.
Certo che è possibile che accada anche come dici tu, ma realisticamente parliamo di casi limite, non di normalità: a 13/14 anni non è come a 19/20, è poco credibile prendere un ragazzino e parcheggiarlo da qualche parte un anno per poi fargli ritentare un test. COmunque certo, ci mancherebbe, alla follia umana non c'è mai fine...
Sulle lauree a ciclo unico con me sfondi una porta aperta.
Ma poi, siamo qui a scandalizzarci per questi test di ingresso: se la scuola fosse "unica" (mi pare che i francesi una volta usassero questa tipologia, ma può essere che stia prendendo un abbaglio) il problema non esisterebbe neanche, perchè parleremmo semplicemente di ammissione alla classe successiva, mica niente di epocale...
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Ma perchè tutta sta voglia di Liceo?
Ci sono tanti Istituti Tecnici molto cazzuti, che ti insegnano anche a lavorare, oltre che a darti anche solide basi matematiche e culturali (che ci crediate o no è così).
Per colpa di una cultura SBAGLIATISSIMA che è andata avanti per decenni. Ora siam pieni di avvocati e architetti che fanno la fame ma non vogliono (per certi versi, ma non per tutti) fare lavori "più umili", mentre elettricisti ed idraulici fatturano (va beh, diciamo guadagnano) il doppio di loro.
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Perché dovrebbero valere per i privati? Le scuole private sono di fatto aziende e più studenti hanno più guadagnano.
Non è così, perchè vogliono mantenere uno "status". Tanto per dire, la Bocconi è a numero chiuso.