Stagione dolce amara

Raryof

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Pioli è un allenatore che dal punto di vista umano è eccezzionale, assolutamente da Milan, ha la personalità per gestire perfettamente un gruppo di giocatori senza campioni affermati, per mangiarsi a colazione tutto ciò che fa da contorno alle cose di campo, è pacato, composto, ironico al punto giusto, ha una certa classe e sa sempre trovare parole e verbi giusti, caratteristiche che nel corso degli anni nessuno dei mezzi allenatori o approfittatori che si sono susseguiti sulla nostra panchina è riuscito ad avere, nemmeno un 1%, questo scudo e questa forza nella gestione del gruppo se l'è costruita vivendosi a 360° il Milan di Ibra, il periodo peggiore e poi la rinascita gentile, in una situazione pandemica, in un calcio da ritmi blandi, per allenatori che cercano di giocarsi il classico jolly mentre sanno di doversene andare entro pochi mesi, lui ha fatto tutto questo alla perfezione e si è appoggiato moltissimo su Ibra che gli ha fatto da scudo quando le cose non giravano a livello di gioco e serviva quel doping della personalità di un leader vero per mostrare la via in un campionato di livello molto basso e con squadre che non vedevano l'ora di finire la stagione (quando la Lazio è in testa alla classifica vuol dire che ci sono grossi problemi a livello strutturale e il sistema affonda).
Il Pioli confermato dal punto di vista umano è un Pioli che però non si è evoluto a livello di gioco, ha ancora in testa il 4231 pandemico ma senza Ibra e Calha, non evolvendosi non è riuscito a trovare delle contromisure nell'eventualità che Ibra potesse rivelarsi per quello che è già da un po', un giocatore finito, non ha saputo gestire il dopo Calha e si è fatto abbagliare da un giocatore senza arte né parte che gioca nel ruolo chiave di questo modulo, non dico che avrebbe dovuto chiedere grossi nomi ma se uno è una chiavica non ci costruisci attorno, ti salta tutto il sistema di gioco e visti alcuni vuoti che abbiamo a destra è chiaro che il 4231 con una trequarti indegna sia un modulo rischiosissimo da fare e il fallimento, per certi versi, è stato decretato quando un mediano già ex ha preso il posto di un 10 che fa pena.
Il Milan è primo perché arriva da 2 anni spinti a livello di emozioni, è primo perché Pioli fuori dal campo si fa voler bene (ha costruito un gruppo sano) e in questa Serie A basta questo più 5-6 giocatori di livello che camuffano le pecche di altri, Theo, Tomori, Isma, Leao, Mike, ad oggi pure Kalulu, prima Ibra e forse Rebic, ma c'è sempre quel grosso problemone di dover dimostrare di essere da Milan pure a livello di gioco, nel fare delle scelte forti, non scontate, di sapersi adattare alle magagne che compaiono di tanto in tanto, di saper trasformare il proprio sistema di gioco senza cambiare il proprio sistema di gioco, quindi intuizioni, passare attorno a qualcosa che funzionava ma poi si è logorato col tempo dopo tante guerre, quel Milan pandemico kessissonico e ibronico non esiste più, questo vediamo oggi, l'accettazione di un Milan che dopo 2 anni va in pensione e sta cercando di forzare delle situazioni di gioco non costruite principalmente attorno a giocatori limitati come Diaz, Messias, Calabria (difensivamente e atleticamente è limitato e non è meglio di Florenzi ad oggi), questi vanno al tiro e giocano tanti palloni.. puoi aspettarti di non segnare, logico, nella battaglia con le altre ci sono due situazioni ben distinte, dal cc in giù siamo solidi e comprensibili, dalla trqrt in su il Milan, per quello che servirebbe nel sistema di gioco pandemico su cui ci basiamo ancora, non è all'altezza di un Milan che vuole essere competitivo e vuole rimanere in testa senza tanti fronzoli, dove interviene Pioli è lì ma senza troppa convinzione, dando fiducia, difendendosi come può, il non essere all'altezza può avere tante sfaccettature, una è che se ti stai preparando per una grande stagione a Diaz non dai la 10 e nemmeno le chiavi dell'attacco, due è che Ibra non valeva la candela e lo abbiamo tenuto in vita ancora precludendoci la possibilità di inserire uno utile e arruolabile davanti, il progetto Milan vincente termina già lì, dove si è sbagliato troppo e si è cercato di mettere altre toppettine come Messias quando Florenzi è più credibile anche come ala, questo è il Milan del pirata Leao che va fuori giri quando non trova troppo oro in avanti, troppa poca qualità nel servirlo o nell'aspettarlo, Leao cerca molto Giroud ma gli altri? possibile che sia Calabria a dover andare al tiro ogni volta?
Io non so se Pioli ce la farà, non credo, ne abbiamo 6-7 di livello e il campionato italiano è penoso, la rosa era stata assortita per arrivare quarta senza patemi e lo ha fatto, con ampio margine, il successo di Pioli è questo, arrivare quarto senza patemi, è il miglior allenatore possibile per questo Milan a cui viene rischiesto il quarto posto, ma non sembra essere il migliore di tutti per un Milan che dovrà evitare di pensare solamente al quarto posto o a lanciare dei giovani, in quel caso però ci dovrà essere convinzione da parte della società, servono giocatori, qualità, pochi dubbi, tanto lavoro, prendi giocatori forti e responsabilizza Pioli, se ci credi, purtroppo gli è capitato di essere in testa senza avere una squadra all'altezza, ancora troppo giovane e soprattutto a fine ciclo, adesso c'è tanta sana confusione mentale, ci si capisce poco, non sappiamo dove guardare o cosa fare, è una meravigliosa stagione che potevamo aspettarci, ma ci eravamo detti quarto posto e quello è arrivato, per raggiungere traguardi superiori serve il coraggio di capire cosa voler fare, se dare grande squadra a Pioli o dirgli: "sei fortissimo se blocchi il quarto posto a marzo".
 
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