Innanzitutto chiedo venia a tutti per la pochezza della domanda antecedente a tutto questo. Anche se dovrebbe far riflettere come una semplice domanda possa scatenare quanto stiamo leggendo adesso. Ciò detto, il mio quesito si basava su un fronte puramente religioso e quindi si relazionava ad un Dio facente parte della stessa e non come starter della nostra formazione biologica.
Il risultato, comunque, non è affatto una sorpresa vista la generazione in cui viviamo oggi. Il mio ateismo è netto e tagliente verso ogni forma di religione, i cui testi scritti ritengo opere poetiche e romantiche, seppur in determinati passaggi vi sia del fiabesco e dell'esoterico. Ma nulla più. Materiali scritti dall'uomo, che da sempre deve fare i conti con ciò che non si spiega e con una solitudine vivente e pressante nel suo io interiore. Trovo, con tutto il rispetto possibile, alquanto difficile credere in un Dio artefice, quanto lo trovo credere in un Dio bonario che chiede cieca obbedienza e venerazione. Un Dio, che se andiamo a rivangare i pezzi chiave dell'antico testamento, si presenta come minaccioso, punitivo, egoista. Formato da una violenza forse senza eguali. Responsabile di cataclismi, morti, sciagure. Un bel paradosso, come lo è l'umanità stessa. Senza contare l'ilare scenario secondo quando qualcosa va male sia colpa dell'uomo mentre quando qualcosa va bene i meriti del divino siano innumerevoli. Come per un operazione riuscita... ''Un miracolo! Ringrazia Dio che sia vivo!''. E magari invece i meriti sono di un chirurgo che per anni ha gettato sudore e tempo su dei banchi universitari, con dei libri davanti, in dei laboratori, a dei corsi...
Quanto ai discorsi più possibilisti e al ramo agnostico, che io ho omesso per sfociare in posizioni più nette e meno diplomatiche, ritengo che sia esageratamente stupido fornire sé stessi di convinzioni astratte. Anch'io, in quanto ateo, devo affrontare le mie domande. Anch'io devo chiedermi cosa abbia dato origine a tutto questo. Pur essendo un fermo sostenitore della scienza, talvolta è impossibile non andare oltre. E dunque, da qui forse il discorso di [MENTION=939]Aldo[/MENTION] assume un senso. Le sue parole sono state dure. ''Gli atei mentono sapendo di mentire''. Ma parafrasando le stesse privi di rancore e alcuna remora, io ne colgo il senso, perché è un meccanismo chiave, subdolo se vogliamo, ma esistente. Un essere umano privo di dubbio non può essere definito razionale. E per quanto atei, talvolta, bisogna dubitare. Mi sento più aperto ad un concetto di Dio meramente biologico e scientifico; un Dio come processo d'inizio, come fenomeno scientifico. Ma aborro le teorie secondo le quali sia un'entità astratta che tutto vede e tutto controlla.
In ogni caso chi crede e chi non crede non possono essere messi sullo stesso piano, come è già stato detto. Ad ogni modo Dio non è altro che un concetto dall'incredibile potenza, risonanza e intriso di una catarsi che può portare oltre qualunque visione. Tuttavia questo Topic è prova di come esso, la sua esistenza o la sua semplice menzione sia indice di contrapposizione, veemenza, rancore e, se vogliamo, odio. Se nel mondo non fossero mai esistite le religioni, forse ci sarebbero state meno divisioni, ma senza dubbio più solitudine.
Detto questo, resto delle mie posizioni ed invito tutti a non accanirsi sulle proprie, sfociando nello scherno verbale. Io rispetto ognuno di voi, qualunque sia la vostra credenza, qualunque sia la vostra filosofia di pensiero. Siete esseri umani con una mente, una razionalità e, probabilmente, un'anima. Ed in quanto tali io vi rispetto. Provare a scavalcare l'altro solo per il concetto di Dio è tremendamente puerile.