Perché vi è stata un'assoluta assenza di programmazione. C'è però da dire che la differenza tra Milan ed Inter è stata nella proprietà. I nerazzurri hanno avuto un presidente che non si è mai disinteressato della squadra ed ha sempre investito, amato, gioito e sofferto con il proprio club. Non mi sovvengono, al momento, presidenti più innamorati della propria squadra di quanto lo sia stato Moratti. Ma come nella vita, talvolta l'amore e le azioni fatte per esso fanno molti danni. E quindi l'Inter ne esce tramortita e mortificata da tale morboso amore. Lo stiamo vedendo nella sua situazione economica. Ma preferisco un epilogo del genere, che sottolinea gli sforzi e i sacrifici fatti da un grande presidente, piuttosto che ritrovarmi ora al loro pari, ma per via dell'indifferenza, del menefreghismo e della presunzione di un ben altro patron.
Quanto alle Genovesi, il loro è solo un momento sporadico destinato a spegnersi in modo effimero, dovuto alla mediocrità della Serie A attuale. Caso differente invece per la Roma, che, piaccia o meno, è da considerarsi a tutti gli effetti una Big. Come? Per via della programmazione. Grande proprietà, buon presidente, grande DS, allenatore perfetto e rosa eccezionale. La coesione di questi parametri perfetti rende la Roma una corazzata destinata a grandi cose. Gli manca, forse, solo la mentalità vincente e il cinismo di non sprecare occasioni. Ma lì sono molto ambiziosi e l'ambizione nel calcio alla lunga paga.