Roback:"Ero vicino all'Arsenal. Al Milan per istinto".

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Roback neo acquisto del Milan, all’Expressen:"Ibra? Sa esattamente la mia situazione, ha vissuto tutto questo quando era giovane. Mi ha detto che all’inizio sarà difficile, ma che devo essere paziente. Certo che per me è una garanzia averlo qui al club, è svedese e sa come funziona tutto. Il Milan mi seguiva, ma continuavo a dirmi che non sarei andato in Italia perché allora ero pronto per il trasferimento in Inghilterra e all’Arsenal. Ho detto al mio agente che non volevo andare al Milan. Avevo capito che sia l’Arsenal e sia il Bayern Monaco erano interessati. Soprattutto gli inglesi volevano investire su di me".

"Alla fine ho scelto il Milan. Ho scelto con il mio istinto, anche se sapevo che l’Arsenal aveva già un accordo con Hammarby. Una volta arrivato a Milano è stato tutto fantastico. Ho visitato Milanello e la struttura è fantastica. Ho parlato un po’ con Zlatan. E’ una sicurezza averlo qui. E’ stata una scelta difficile, ma ho avuto un buon supporto dalla mia famiglia, dai miei amici e dai miei agenti Fredrick Stoor e per Jonsson".

Gli allenamenti:"Il primo allenamento è stato con la Primavera e ho provato una sensazione un po’ strana, un po’ spaventoso ma in senso positivo; poi il mio contratto è entrato in vigore il primo settembre e mi sono allenato con la Prima Squadra. E non ero nervoso, non tremavo, mi sentivo al sicuro e bene. Sono stato pagato una cifra abbastanza importante e quindi non possibile andare in giro e pensare “wow, mi alleno con la Prima Squadra”. E’ importante mostrare quanto vali e ciò che rappresentavo".
 

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Roback neo acquisto del Milan, all’Expressen:"Ibra? Sa esattamente la mia situazione, ha vissuto tutto questo quando era giovane. Mi ha detto che all’inizio sarà difficile, ma che devo essere paziente. Certo che per me è una garanzia averlo qui al club, è svedese e sa come funziona tutto. Il Milan mi seguiva, ma continuavo a dirmi che non sarei andato in Italia perché allora ero pronto per il trasferimento in Inghilterra e all’Arsenal. Ho detto al mio agente che non volevo andare al Milan. Avevo capito che sia l’Arsenal e sia il Bayern Monaco erano interessati. Soprattutto gli inglesi volevano investire su di me".

"Alla fine ho scelto il Milan. Ho scelto con il mio istinto, anche se sapevo che l’Arsenal aveva già un accordo con Hammarby. Una volta arrivato a Milano è stato tutto fantastico. Ho visitato Milanello e la struttura è fantastica. Ho parlato un po’ con Zlatan. E’ una sicurezza averlo qui. E’ stata una scelta difficile, ma ho avuto un buon supporto dalla mia famiglia, dai miei amici e dai miei agenti Fredrick Stoor e per Jonsson".

Gli allenamenti:"Il primo allenamento è stato con la Primavera e ho provato una sensazione un po’ strana, un po’ spaventoso ma in senso positivo; poi il mio contratto è entrato in vigore il primo settembre e mi sono allenato con la Prima Squadra. E non ero nervoso, non tremavo, mi sentivo al sicuro e bene. Sono stato pagato una cifra abbastanza importante e quindi non possibile andare in giro e pensare “wow, mi alleno con la Prima Squadra”. E’ importante mostrare quanto vali e ciò che rappresentavo".

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Non ho capito
ma non voleva venire? preferiva l'Arsenal ed è venuto perchè ha seguito il suo istinto?
 

Mika

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"Il Milan mi seguiva, ma continuavo a dirmi che non sarei andato in Italia perché allora ero pronto per il trasferimento in Inghilterra e all’Arsenal. Ho detto al mio agente che non volevo andare al Milan. Avevo capito che sia l’Arsenal e sia il Bayern Monaco erano interessati. Soprattutto gli inglesi volevano investire su di me".

"Alla fine ho scelto il Milan. Ho scelto con il mio istinto, anche se sapevo che l’Arsenal aveva già un accordo con Hammarby.".

La ho presa così come interpretazione, gradiva più il campionato inglese a quello nostro, ma il suo istinto diceva di venire in Italia da noi, alla fine come dice lui ha prevalso l'istinto. Ha avuto dei dubbi perché per un giovane crescere in club inglesi è più facile, anche per il tipo di calcio, veloce oltre dal punto meramente di immagine generale. Penso che ad oggi un diciassettenne svedese tra Serie A e Premier scelga tutta la vita la Premier. Stiam parlando dell'Arsenal, dove i giovani spesso vengono lanciati. Però d'istinto sapeva che il calcio Italiano è tatticamente più completo quindi difficile e alla fine ha scelto noi anche per mettersi in gioco, magari parlandone anche con il suo mito Ibra. Un giocatore che diventa grande in Italia difficilmente toppa altrove.

Non mi sembra che abbia detto una cosa sbagliata. E' stato sincero.
 

Lambro

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A me sembrano dichiarazioni di un ragazzo che sa quello che vuole.
Oggi speriamo faccia altri minuti.
 

Giangy

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Roback neo acquisto del Milan, all’Expressen:"Ibra? Sa esattamente la mia situazione, ha vissuto tutto questo quando era giovane. Mi ha detto che all’inizio sarà difficile, ma che devo essere paziente. Certo che per me è una garanzia averlo qui al club, è svedese e sa come funziona tutto. Il Milan mi seguiva, ma continuavo a dirmi che non sarei andato in Italia perché allora ero pronto per il trasferimento in Inghilterra e all’Arsenal. Ho detto al mio agente che non volevo andare al Milan. Avevo capito che sia l’Arsenal e sia il Bayern Monaco erano interessati. Soprattutto gli inglesi volevano investire su di me".

"Alla fine ho scelto il Milan. Ho scelto con il mio istinto, anche se sapevo che l’Arsenal aveva già un accordo con Hammarby. Una volta arrivato a Milano è stato tutto fantastico. Ho visitato Milanello e la struttura è fantastica. Ho parlato un po’ con Zlatan. E’ una sicurezza averlo qui. E’ stata una scelta difficile, ma ho avuto un buon supporto dalla mia famiglia, dai miei amici e dai miei agenti Fredrick Stoor e per Jonsson".

Gli allenamenti:"Il primo allenamento è stato con la Primavera e ho provato una sensazione un po’ strana, un po’ spaventoso ma in senso positivo; poi il mio contratto è entrato in vigore il primo settembre e mi sono allenato con la Prima Squadra. E non ero nervoso, non tremavo, mi sentivo al sicuro e bene. Sono stato pagato una cifra abbastanza importante e quindi non possibile andare in giro e pensare “wow, mi alleno con la Prima Squadra”. E’ importante mostrare quanto vali e ciò che rappresentavo".

Ha me il ragazzo piace molto, con il Novara la scorsa amichevole aveva fatto vedere qualcosa di molto interessante, certo è un 2003 non è ancora maggiorenne, giusto che venga inizialmente aggregato per ora alla primavera, spero tra un anno o due di vederlo in prima squadra, non credo sia escluso che il prossimo anno il ragazzo, andrà in prestito in qualche squadra di bassa serie A, o di B, per farsi le ossa, come hanno fatto Pobega e Brescianini.
 
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