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Il neo "Don Matteo" Raoul Bova andrà a processo per aver evaso ben 417.000 euro nel 2012. Il reato della procura è "dichiarazione fraudolenta mediante artifici" ed ha aggiunto che l'attore ha effettuato "il versamento di canoni per un milione di euro alla Sanmarco srl, società di cui Bova è stato socio all’80%". Proprio l'accordo con la Sanmarco, a cui Bova ha ceduto nel 1996 i diritti economici, in via esclusiva, dell'utilizzo della sua immagine, è stato secondo la procura il trucco attraverso cui ha tentato di ingannare il fisco nell'accertazione delle tasse da pagare.
L'attore è anche a processo per violenza privata nei confronti di un automobilista, che era stato aggredito nel 2019 perché accusato di aver quasi investito la moglie Rocio Munoz Morales.
Non è la prima volta che "Don Massimo" ha guai con il fisco. Nel 2017 è stato condannato ad un anno e sei mesi per lo stesso reato ("dichiarazione fraudolenta mediante artifici"), per aver evaso 600.000 euro tra il 2005 ed il 2010. Dopo la condanna, Raoul Bova si sfogò con un messaggio all'ormai noto Luca Palamara, all'epoca consigliere del CSM. Bova gli disse "Ti prego di indagare ...Tutti assolti tranne me" con il destinatario che gli ha risposto "Non bisogna mollare ora".
L'attore è anche a processo per violenza privata nei confronti di un automobilista, che era stato aggredito nel 2019 perché accusato di aver quasi investito la moglie Rocio Munoz Morales.
Non è la prima volta che "Don Massimo" ha guai con il fisco. Nel 2017 è stato condannato ad un anno e sei mesi per lo stesso reato ("dichiarazione fraudolenta mediante artifici"), per aver evaso 600.000 euro tra il 2005 ed il 2010. Dopo la condanna, Raoul Bova si sfogò con un messaggio all'ormai noto Luca Palamara, all'epoca consigliere del CSM. Bova gli disse "Ti prego di indagare ...Tutti assolti tranne me" con il destinatario che gli ha risposto "Non bisogna mollare ora".