- Registrato
- 16 Luglio 2018
- Messaggi
- 3,428
- Reaction score
- 4,231
Io dubitavo e dubito tuttora del "progetto" di Elliot, che in realtà non c'è mai stato.
Sia chiaro, anch'io sono stato un tifoso ragioniere, ed è anche giusto. Ma fino ad un certo punto.
Azzerare i costi senza investire va bene fino a che c'è un passivo da recuperare. Però non può durare per sempre, anche perché la storia del player trading lascia il tempo che trova.
Puoi campare solo di player trading se il tuo obbiettivo è rimanere come sei, tipo l'Atalanta. Ma se devi alzare il livello, ogni anno anche solo un minimo devi investire, perché alzando l'asticella devi anche alzare la posta in gioco per avere il giocatore migliore.
In USA questo sistema funziona bene, perché hanno il salary cap che permette alle società di essere più o meno eque, e quindi di poter bilanciare meglio i costi dei giocatori. Oltretutto in USA non hanno il concetto di promozione/retrocessione, ma di lega chiusa, quindi i risultati sportivi passano in secondo piano. Un giocatore può unirsi ad una squadra arrivata ultima in classifica con la stessa facilità con cui si unisce a quella vincitrice, poiché tanto non cambia niente.
Ma nel calcio europeo questa cosa non c'è; ergo se fai player trading con un valore di 20 milioni difficilmente tratterai un Lionel Messi. Anzi, quand'anche riuscissi a scovarlo in qualche favela, ti verrebbe portato via subito da club più potenti. E voglio vedere poi con il mero player trading a rimpiazzarlo senza rimetterci in qualità.
Possiamo parlare di media company, di entertainment e di soubrette quanto vogliamo, ed è anche giusto perché il calcio ormai è anche questo. Ma attenzione: in campo non ci va Penelope Cruz o chi per lei, ma i Theo Hernandez. Quindi va bene la parte "social", ma bisogna curare bene anche quella sportiva, se l'obbiettivo è vincere.
Sia chiaro, anch'io sono stato un tifoso ragioniere, ed è anche giusto. Ma fino ad un certo punto.
Azzerare i costi senza investire va bene fino a che c'è un passivo da recuperare. Però non può durare per sempre, anche perché la storia del player trading lascia il tempo che trova.
Puoi campare solo di player trading se il tuo obbiettivo è rimanere come sei, tipo l'Atalanta. Ma se devi alzare il livello, ogni anno anche solo un minimo devi investire, perché alzando l'asticella devi anche alzare la posta in gioco per avere il giocatore migliore.
In USA questo sistema funziona bene, perché hanno il salary cap che permette alle società di essere più o meno eque, e quindi di poter bilanciare meglio i costi dei giocatori. Oltretutto in USA non hanno il concetto di promozione/retrocessione, ma di lega chiusa, quindi i risultati sportivi passano in secondo piano. Un giocatore può unirsi ad una squadra arrivata ultima in classifica con la stessa facilità con cui si unisce a quella vincitrice, poiché tanto non cambia niente.
Ma nel calcio europeo questa cosa non c'è; ergo se fai player trading con un valore di 20 milioni difficilmente tratterai un Lionel Messi. Anzi, quand'anche riuscissi a scovarlo in qualche favela, ti verrebbe portato via subito da club più potenti. E voglio vedere poi con il mero player trading a rimpiazzarlo senza rimetterci in qualità.
Possiamo parlare di media company, di entertainment e di soubrette quanto vogliamo, ed è anche giusto perché il calcio ormai è anche questo. Ma attenzione: in campo non ci va Penelope Cruz o chi per lei, ma i Theo Hernandez. Quindi va bene la parte "social", ma bisogna curare bene anche quella sportiva, se l'obbiettivo è vincere.