Pioli voleva il difensore, chi l'ha visto. Il rientro degli infortunati...

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Tuttosport in edicola: cronaca di una richiesta - quella di Stefano Pioli - rimasta inascoltata... Nessun regalo per la difficilissima rincorsa in Serie A alla coppia Inter-Juventus, nessun regalo per provare la scalata all’Europa League. E il regalo aveva le sembianze di un difensore centrale. Perché è vero che Matteo Gabbia il 3 gennaio è rientrato dal prestito al Villarreal andando così a rimpolpare un reparto arretrato rimasto azzoppato dai tanti infortuni; ma se il Milan ha deciso di accelerare l’operazione Gabbia, è anche perché il 22 dicembre a Salerno si era fatto male Tomori. Già prima, però, dopo i lunghi stop rimediati da Kalulu e Thiaw, era emersa chiara la necessità, tecnica e numerica, di acquistare almeno un difensore centrale nel mercato di gennaio.

Il 21 dicembre, dunque, alla vigilia della trasferta in Campania, Pioli si esprimeva così in conferenza stampa: «Non c’è bisogno di convincere nessuno ad anticipare gli acquisti a inizio gennaio, la società sa quali sono le necessità, poi le tempistiche è difficile prevederle adesso». Dunque il tecnico rossonero parlava di mercato prima dell’infortunio di Tomori. Dopo, con tre difensori fuori causa, ovvero i due titolari e il primo ricambio, costretto a gestire la situazione nelle sette gare di gennaio con Kjaer, il giovane Simic, il rientrante Gabbia e l’adattato Theo Hernandez; Pioli non ha (quasi) mai smesso di invocare il mercato. Così l’allenatore emiliano parlava il 13 gennaio, alla vigilia della sfida casalinga con la Roma: «Se mi risulta abbandonata la pista che porterà a un nuovo difensore centrale? No, la società sta lavorando per colmare questa lacuna. Sono arrivati Gabbia e Terracciano, ma manca ancora un difensore». Il bis qualche giorno dopo, il 19 gennaio prima della trasferta a Udine: «Se il difensore serve sempre? Sì, non cambiano le scelte che vorremmo fare in questo mercato; la società sta lavorando. Che caratteristiche dovrà avere? Deve essere un difensore completo, nel Milan devi essere così, forte e solido, che sappia impostare e difendere». Il 26 gennaio, probabilmente “annusando” l’aria, Pioli aveva evitato di parlare di mercato prima della gara contro il Bologna. Piuttosto, il tema lo aveva poi toccato il giorno successivo l’ad Giorgio Furlani che pochi istanti prima del fischio d’inizio, si esprimeva così: «I calciatori che stanno giocando in difesa, stanno facendo bene, chi era già qui e lo stesso Gabbia, tornato da qualche settimana. Gli infortunati presto rientreranno, abbiamo un gruppo molto solido e non abbiamo quindi l’urgenza di fare qualcosa tanto per farla».

L’urgenza, a dire il vero, c’era già a dicembre, ma il Milan, dopo aver sondato tantissime strade - da Buongiorno, ritenuto incedibile da Cairo, a Kiwior, ai francesi Brassier, Lacroix, Lenglet e Nianzou Kouassi, passando per gli inglesi Chalobah, Kelly e Adarabioyo (gli ultimi due in scadenza e nel mirino anche per luglio), fino a Demiral - ha deciso di rimanere così. Lasciando Pioli senza regalo e probabilmente per un altro mese con i soliti quattro da gestire in difesa - Kjaer, Gabbia, Simic e l’adattato Theo -, visto che Thiaw tornerà ad allenarsi in gruppo, se andrà bene, nella seconda metà di questo mese con la prospettiva di tornare quindi in campo a fine febbraio-inizio marzo. Tomori e Kalulu? Nei prossimi giorni si capiranno meglio le tempistiche dei rientri, ma servirà ancora tempo.


—) Milan: tutte le news del 2 febbraio 2024. Riepilogo.


Milan: un 9 giovane tra Sesko, Zirkzee e Broja


Il mercato in estate. Con Conte o un altro tecnico.


Pioli voleva il difensore, chi l'ha visto. Il rientro degli infortunati...


Kelly: Milan pronto a chiudere, a zero.
 

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Tuttosport in edicola: cronaca di una richiesta - quella di Stefano Pioli - rimasta inascoltata... Nessun regalo per la difficilissima rincorsa in Serie A alla coppia Inter-Juventus, nessun regalo per provare la scalata all’Europa League. E il regalo aveva le sembianze di un difensore centrale. Perché è vero che Matteo Gabbia il 3 gennaio è rientrato dal prestito al Villarreal andando così a rimpolpare un reparto arretrato rimasto azzoppato dai tanti infortuni; ma se il Milan ha deciso di accelerare l’operazione Gabbia, è anche perché il 22 dicembre a Salerno si era fatto male Tomori. Già prima, però, dopo i lunghi stop rimediati da Kalulu e Thiaw, era emersa chiara la necessità, tecnica e numerica, di acquistare almeno un difensore centrale nel mercato di gennaio.

Il 21 dicembre, dunque, alla vigilia della trasferta in Campania, Pioli si esprimeva così in conferenza stampa: «Non c’è bisogno di convincere nessuno ad anticipare gli acquisti a inizio gennaio, la società sa quali sono le necessità, poi le tempistiche è difficile prevederle adesso». Dunque il tecnico rossonero parlava di mercato prima dell’infortunio di Tomori. Dopo, con tre difensori fuori causa, ovvero i due titolari e il primo ricambio, costretto a gestire la situazione nelle sette gare di gennaio con Kjaer, il giovane Simic, il rientrante Gabbia e l’adattato Theo Hernandez; Pioli non ha (quasi) mai smesso di invocare il mercato. Così l’allenatore emiliano parlava il 13 gennaio, alla vigilia della sfida casalinga con la Roma: «Se mi risulta abbandonata la pista che porterà a un nuovo difensore centrale? No, la società sta lavorando per colmare questa lacuna. Sono arrivati Gabbia e Terracciano, ma manca ancora un difensore». Il bis qualche giorno dopo, il 19 gennaio prima della trasferta a Udine: «Se il difensore serve sempre? Sì, non cambiano le scelte che vorremmo fare in questo mercato; la società sta lavorando. Che caratteristiche dovrà avere? Deve essere un difensore completo, nel Milan devi essere così, forte e solido, che sappia impostare e difendere». Il 26 gennaio, probabilmente “annusando” l’aria, Pioli aveva evitato di parlare di mercato prima della gara contro il Bologna. Piuttosto, il tema lo aveva poi toccato il giorno successivo l’ad Giorgio Furlani che pochi istanti prima del fischio d’inizio, si esprimeva così: «I calciatori che stanno giocando in difesa, stanno facendo bene, chi era già qui e lo stesso Gabbia, tornato da qualche settimana. Gli infortunati presto rientreranno, abbiamo un gruppo molto solido e non abbiamo quindi l’urgenza di fare qualcosa tanto per farla».

L’urgenza, a dire il vero, c’era già a dicembre, ma il Milan, dopo aver sondato tantissime strade - da Buongiorno, ritenuto incedibile da Cairo, a Kiwior, ai francesi Brassier, Lacroix, Lenglet e Nianzou Kouassi, passando per gli inglesi Chalobah, Kelly e Adarabioyo (gli ultimi due in scadenza e nel mirino anche per luglio), fino a Demiral - ha deciso di rimanere così. Lasciando Pioli senza regalo e probabilmente per un altro mese con i soliti quattro da gestire in difesa - Kjaer, Gabbia, Simic e l’adattato Theo -, visto che Thiaw tornerà ad allenarsi in gruppo, se andrà bene, nella seconda metà di questo mese con la prospettiva di tornare quindi in campo a fine febbraio-inizio marzo. Tomori e Kalulu? Nei prossimi giorni si capiranno meglio le tempistiche dei rientri, ma servirà ancora tempo.

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Bene così, tempo due partite e lo avrebbe macellato.
 

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Il 21 dicembre, dunque, alla vigilia della trasferta in Campania, Pioli si esprimeva così in conferenza stampa: «Non c’è bisogno di convincere nessuno ad anticipare gli acquisti a inizio gennaio, la società sa quali sono le necessità, poi le tempistiche è difficile prevederle adesso». Dunque il tecnico rossonero parlava di mercato prima dell’infortunio di Tomori. Dopo, con tre difensori fuori causa, ovvero i due titolari e il primo ricambio, costretto a gestire la situazione nelle sette gare di gennaio con Kjaer, il giovane Simic, il rientrante Gabbia e l’adattato Theo Hernandez; Pioli non ha (quasi) mai smesso di invocare il mercato. Così l’allenatore emiliano parlava il 13 gennaio, alla vigilia della sfida casalinga con la Roma: «Se mi risulta abbandonata la pista che porterà a un nuovo difensore centrale? No, la società sta lavorando per colmare questa lacuna. Sono arrivati Gabbia e Terracciano, ma manca ancora un difensore». Il bis qualche giorno dopo, il 19 gennaio prima della trasferta a Udine: «Se il difensore serve sempre? Sì, non cambiano le scelte che vorremmo fare in questo mercato; la società sta lavorando. Che caratteristiche dovrà avere? Deve essere un difensore completo, nel Milan devi essere così, forte e solido, che sappia impostare e difendere». Il 26 gennaio, probabilmente “annusando” l’aria, Pioli aveva evitato di parlare di mercato prima della gara contro il Bologna. Piuttosto, il tema lo aveva poi toccato il giorno successivo l’ad Giorgio Furlani che pochi istanti prima del fischio d’inizio, si esprimeva così: «I calciatori che stanno giocando in difesa, stanno facendo bene, chi era già qui e lo stesso Gabbia, tornato da qualche settimana. Gli infortunati presto rientreranno, abbiamo un gruppo molto solido e non abbiamo quindi l’urgenza di fare qualcosa tanto per farla».

L’urgenza, a dire il vero, c’era già a dicembre, ma il Milan, dopo aver sondato tantissime strade - da Buongiorno, ritenuto incedibile da Cairo, a Kiwior, ai francesi Brassier, Lacroix, Lenglet e Nianzou Kouassi, passando per gli inglesi Chalobah, Kelly e Adarabioyo (gli ultimi due in scadenza e nel mirino anche per luglio), fino a Demiral - ha deciso di rimanere così. Lasciando Pioli senza regalo e probabilmente per un altro mese con i soliti quattro da gestire in difesa - Kjaer, Gabbia, Simic e l’adattato Theo -, visto che Thiaw tornerà ad allenarsi in gruppo, se andrà bene, nella seconda metà di questo mese con la prospettiva di tornare quindi in campo a fine febbraio-inizio marzo. Tomori e Kalulu? Nei prossimi giorni si capiranno meglio le tempistiche dei rientri, ma servirà ancora tempo.

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Tuttosport in edicola: cronaca di una richiesta - quella di Stefano Pioli - rimasta inascoltata... Nessun regalo per la difficilissima rincorsa in Serie A alla coppia Inter-Juventus, nessun regalo per provare la scalata all’Europa League. E il regalo aveva le sembianze di un difensore centrale. Perché è vero che Matteo Gabbia il 3 gennaio è rientrato dal prestito al Villarreal andando così a rimpolpare un reparto arretrato rimasto azzoppato dai tanti infortuni; ma se il Milan ha deciso di accelerare l’operazione Gabbia, è anche perché il 22 dicembre a Salerno si era fatto male Tomori. Già prima, però, dopo i lunghi stop rimediati da Kalulu e Thiaw, era emersa chiara la necessità, tecnica e numerica, di acquistare almeno un difensore centrale nel mercato di gennaio.

Il 21 dicembre, dunque, alla vigilia della trasferta in Campania, Pioli si esprimeva così in conferenza stampa: «Non c’è bisogno di convincere nessuno ad anticipare gli acquisti a inizio gennaio, la società sa quali sono le necessità, poi le tempistiche è difficile prevederle adesso». Dunque il tecnico rossonero parlava di mercato prima dell’infortunio di Tomori. Dopo, con tre difensori fuori causa, ovvero i due titolari e il primo ricambio, costretto a gestire la situazione nelle sette gare di gennaio con Kjaer, il giovane Simic, il rientrante Gabbia e l’adattato Theo Hernandez; Pioli non ha (quasi) mai smesso di invocare il mercato. Così l’allenatore emiliano parlava il 13 gennaio, alla vigilia della sfida casalinga con la Roma: «Se mi risulta abbandonata la pista che porterà a un nuovo difensore centrale? No, la società sta lavorando per colmare questa lacuna. Sono arrivati Gabbia e Terracciano, ma manca ancora un difensore». Il bis qualche giorno dopo, il 19 gennaio prima della trasferta a Udine: «Se il difensore serve sempre? Sì, non cambiano le scelte che vorremmo fare in questo mercato; la società sta lavorando. Che caratteristiche dovrà avere? Deve essere un difensore completo, nel Milan devi essere così, forte e solido, che sappia impostare e difendere». Il 26 gennaio, probabilmente “annusando” l’aria, Pioli aveva evitato di parlare di mercato prima della gara contro il Bologna. Piuttosto, il tema lo aveva poi toccato il giorno successivo l’ad Giorgio Furlani che pochi istanti prima del fischio d’inizio, si esprimeva così: «I calciatori che stanno giocando in difesa, stanno facendo bene, chi era già qui e lo stesso Gabbia, tornato da qualche settimana. Gli infortunati presto rientreranno, abbiamo un gruppo molto solido e non abbiamo quindi l’urgenza di fare qualcosa tanto per farla».

L’urgenza, a dire il vero, c’era già a dicembre, ma il Milan, dopo aver sondato tantissime strade - da Buongiorno, ritenuto incedibile da Cairo, a Kiwior, ai francesi Brassier, Lacroix, Lenglet e Nianzou Kouassi, passando per gli inglesi Chalobah, Kelly e Adarabioyo (gli ultimi due in scadenza e nel mirino anche per luglio), fino a Demiral - ha deciso di rimanere così. Lasciando Pioli senza regalo e probabilmente per un altro mese con i soliti quattro da gestire in difesa - Kjaer, Gabbia, Simic e l’adattato Theo -, visto che Thiaw tornerà ad allenarsi in gruppo, se andrà bene, nella seconda metà di questo mese con la prospettiva di tornare quindi in campo a fine febbraio-inizio marzo. Tomori e Kalulu? Nei prossimi giorni si capiranno meglio le tempistiche dei rientri, ma servirà ancora tempo.

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A voler essere ottimisti hanno preso nessuno perchè a giugno ci saranno porte girevoli in quel di casa milan e non solo per il lato tecnico.
 

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Il 21 dicembre, dunque, alla vigilia della trasferta in Campania, Pioli si esprimeva così in conferenza stampa: «Non c’è bisogno di convincere nessuno ad anticipare gli acquisti a inizio gennaio, la società sa quali sono le necessità, poi le tempistiche è difficile prevederle adesso». Dunque il tecnico rossonero parlava di mercato prima dell’infortunio di Tomori. Dopo, con tre difensori fuori causa, ovvero i due titolari e il primo ricambio, costretto a gestire la situazione nelle sette gare di gennaio con Kjaer, il giovane Simic, il rientrante Gabbia e l’adattato Theo Hernandez; Pioli non ha (quasi) mai smesso di invocare il mercato. Così l’allenatore emiliano parlava il 13 gennaio, alla vigilia della sfida casalinga con la Roma: «Se mi risulta abbandonata la pista che porterà a un nuovo difensore centrale? No, la società sta lavorando per colmare questa lacuna. Sono arrivati Gabbia e Terracciano, ma manca ancora un difensore». Il bis qualche giorno dopo, il 19 gennaio prima della trasferta a Udine: «Se il difensore serve sempre? Sì, non cambiano le scelte che vorremmo fare in questo mercato; la società sta lavorando. Che caratteristiche dovrà avere? Deve essere un difensore completo, nel Milan devi essere così, forte e solido, che sappia impostare e difendere». Il 26 gennaio, probabilmente “annusando” l’aria, Pioli aveva evitato di parlare di mercato prima della gara contro il Bologna. Piuttosto, il tema lo aveva poi toccato il giorno successivo l’ad Giorgio Furlani che pochi istanti prima del fischio d’inizio, si esprimeva così: «I calciatori che stanno giocando in difesa, stanno facendo bene, chi era già qui e lo stesso Gabbia, tornato da qualche settimana. Gli infortunati presto rientreranno, abbiamo un gruppo molto solido e non abbiamo quindi l’urgenza di fare qualcosa tanto per farla».

L’urgenza, a dire il vero, c’era già a dicembre, ma il Milan, dopo aver sondato tantissime strade - da Buongiorno, ritenuto incedibile da Cairo, a Kiwior, ai francesi Brassier, Lacroix, Lenglet e Nianzou Kouassi, passando per gli inglesi Chalobah, Kelly e Adarabioyo (gli ultimi due in scadenza e nel mirino anche per luglio), fino a Demiral - ha deciso di rimanere così. Lasciando Pioli senza regalo e probabilmente per un altro mese con i soliti quattro da gestire in difesa - Kjaer, Gabbia, Simic e l’adattato Theo -, visto che Thiaw tornerà ad allenarsi in gruppo, se andrà bene, nella seconda metà di questo mese con la prospettiva di tornare quindi in campo a fine febbraio-inizio marzo. Tomori e Kalulu? Nei prossimi giorni si capiranno meglio le tempistiche dei rientri, ma servirà ancora tempo.


—) Milan: tutte le news del 2 febbraio 2024. Riepilogo.


Milan: un 9 giovane tra Sesko, Zirkzee e Broja


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abbiamo oggi 6/7 (con Caldara) centrali se Pioli ne rompe uno al mese non è che ci si possa fare molto.
 

nybreath

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abbiamo oggi 6/7 (con Caldara) centrali se Pioli ne rompe uno al mese non è che ci si possa fare molto.

la stessa cosa che pensavo, hai gabbia thiaw tomori kjaer simic kalulu, ma tu puoi spaccarne 4 e chiederne ancora, ma poi quando tornano cosa fai te ne trovi 7, vabbe che in prospettiva kjaer se ne andra simic non è pronto e kalulu fa anche il terzino, ma cmq non era quella la priorità...vabbeh cmq speriamo sia un messaggio di silurata per pioli e stop
 
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ma quanta gente dovremmo comprare? Abbiamo già una rosa lunghissima, se li macella tutti non è colpa di nessuno. Comunque sono arrivati due difensori, Gabbia e Terraciano (esterno, braccetto, terzino o quello che volete). Tra poche giornate rientrano Tomori e Thiaw
 
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