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Tuttosport in edicola: ilSassuolo torna, nuovamente, dentro la linea temporale dell’esperienza di Stefano Pioli al Milan. La formazione neroverde, infatti, è stata protagonista di alcune delle tappe fondamentali dell’avventura rossonera di Pioli, con risolvi positivi in almeno due casi e uno clamorosamente pesante per le dimensioni del risultato. Ma andiamo con ordine. È l’estate 2020, il campionato è ripreso con gli stadi chiusi e le partite si giocano tra le 18:30 e le 21:45 per sfuggire alla morsa del caldo. Il Milan post lockdown vola, in senso letterale e fisico perché è una squadra che va il doppio degli altri e gioca un calcio spettacolare. Ma sulla testa di Pioli aleggia, da mesi, lo spettro di Ralf Rangnick, individuato inizialmente da buona parte della dirigenza milanista come l’uomo al quale affidare il progetto-Milan dopo il traghettamento di Pioli, che nel mentre aveva preso il posto di Marco Giampaolo. Ma con il passare dei giorni, la suggestione del santone tedesco va via via scemando e la sera del 21 luglio, nel pre partita, emerge la notizia che Rangnick non sarà l’allenatore del Milan per la stagione 2020-21 e che Stefano Pioli ha rinnovato il suo contratto fino al 30 giugno 2022, tra lo stupore anche di Zlatan Ibrahimovic che aveva appena deciso la partita con il Sassuolo con una doppietta. Stupore perché la decisione l’aveva appresa a bordocampo da Marco Nosotti di Sky che lo stava intervistando nella consueta intervista flash di fine gara. Un anno e mezzo dopo, sempre sul terreno del Mapei Stadium di Reggio Emilia, il Milan si presenta in casa del Sassuolo con due punti di vantaggio sull’Inter. È l’ultima giornata del campionato 2021-22 e i rossoneri demoliscono il Sassuolo con tre gol nel primo tempo che portano la firma di Olivier Giroud (doppietta) e di Franck Kessie. A fine partita, esplode la gioia dei 21.500 milanisti, che hanno trasformato lo stadio reggiano in un distaccamento di San Siro, per lo scudetto numero 19 della storia rossonera. Quello è stato il momento più alto di Pioli nella sua carriera da allenatore (a livello di risultati sportivi) e la sua fama nei tifosi milanisti raggiunse il diapason. Ma già pochi mesi dopo, nella seconda giornata di campionato, sempre sul campo del Mapei Stadium, arriva uno 0-0 scialbo con Maignan che para un rigore a Berardi e un Milan che ruota troppi uomini e perde la sua incisività. Ma è il 29 gennaio scorso che il Sassuolo si inserisce nella storia personale di Pioli al Milan con una batosta tremenda. I rossoneri sono demoliti fisicamente e la formazione di Dionisi passeggia a San Siro con un 2-5 finale che lascia sconvolta un’intera tifoseria. Il Milan cade sotto i colpi di Defrel, Frattesi, Berardi, Laurienté ed Henrique e i gol di Giroud e di Origi servono solo a rendere meno pesante il passivo. Quella partita, ad oggi, è probabilmente la peggior sconfitta interna subita da Pioli da quando è allenatore del Milan, per dimensioni e drammaticità della prestazione fornita.
CorSport: brividi Milan. A San Siro il vero tabù ha la maglia neroverde. Da tre anni il Sassuolo vince a Milano e la difesa rossonera nel 2023 è un flop: per Pioli e i suoi arriva l’esame più duro. All'interno di quest'anno solare il Milan ha incassato 64 gol in 54 partite: soltanto Salernitana, Fiorentina e lo stesso Sassuolo hanno fatto peggio. Con la specifica, però, sui toscani che sono scesi in campo nove volte più del Milan. Quindi esponendosi maggiormente al rischio di prendere gol. A scatola chiusa e con una squadra in equilibrio instabile come quella di Pioli - che vinse il tricolore proprio contro il Sassuolo, a maggio del 2022 - restano tutti gli interrogativi del caso. La partita da incubo di fine gennaio, era stato anche il punto più basso nella sua gestione rossonera. Cinque gol tutti insieme, come quella volta, il Milan li ha presi solo in un altro caso durante l'anno: nel derby di metà settembre. E per restare alla classifica di questo campionato, Pioli finora ha incassato quasi il doppio dei gol presi dalla Juve e quasi il triplo rispetto all'Inter capolista. Una voragine non solo nei punti, quindi. Le reti prese in campionato sono 48, finora, mentre il resto è confinato all'Europa (12) e al brevissimo cammino in Coppa Italia (eliminazione immediata in gennaio) aggiungendo il pesante 0-3 nel derby di Supercoppa. Roma, Lazio, Juventus, Inter e Bologna sono invece le squadre italiane capaci di mettere a bilancio meno gol subiti che partite giocate in questo 2023.
LE SCELTE DI FORMAZIONE QUI -) Milan: solito dubbio Simic - Theo. La formazione.
CorSport: brividi Milan. A San Siro il vero tabù ha la maglia neroverde. Da tre anni il Sassuolo vince a Milano e la difesa rossonera nel 2023 è un flop: per Pioli e i suoi arriva l’esame più duro. All'interno di quest'anno solare il Milan ha incassato 64 gol in 54 partite: soltanto Salernitana, Fiorentina e lo stesso Sassuolo hanno fatto peggio. Con la specifica, però, sui toscani che sono scesi in campo nove volte più del Milan. Quindi esponendosi maggiormente al rischio di prendere gol. A scatola chiusa e con una squadra in equilibrio instabile come quella di Pioli - che vinse il tricolore proprio contro il Sassuolo, a maggio del 2022 - restano tutti gli interrogativi del caso. La partita da incubo di fine gennaio, era stato anche il punto più basso nella sua gestione rossonera. Cinque gol tutti insieme, come quella volta, il Milan li ha presi solo in un altro caso durante l'anno: nel derby di metà settembre. E per restare alla classifica di questo campionato, Pioli finora ha incassato quasi il doppio dei gol presi dalla Juve e quasi il triplo rispetto all'Inter capolista. Una voragine non solo nei punti, quindi. Le reti prese in campionato sono 48, finora, mentre il resto è confinato all'Europa (12) e al brevissimo cammino in Coppa Italia (eliminazione immediata in gennaio) aggiungendo il pesante 0-3 nel derby di Supercoppa. Roma, Lazio, Juventus, Inter e Bologna sono invece le squadre italiane capaci di mettere a bilancio meno gol subiti che partite giocate in questo 2023.
LE SCELTE DI FORMAZIONE QUI -) Milan: solito dubbio Simic - Theo. La formazione.
