Pioli: possibile conferma. Cardinale ci pensa sul serio.

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Anche calciomercato.it conferma le news della mattinata (di seguito NDR). Stanno cambiando gli scenari sul futuro della panchina del Milan. Cardinale sta pensando seriamente alla conferma di Pioli, il quale è pronto a tutto per tenersi il posto. Pioli può restare centrando la qualificazione alla Champions e facendo un buon percorso in Europa League.

—) Milan: tutte le news del 6 febbraio 2024

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Tuttosport in edicola: il palmares è diverso e Stefano Pioli difficilmente - mai direi mai... - lo potrà eguagliare. Domenica sera a San Siro contro il Napoli, però, l’attuale tecnico del Milan raggiungerà le 220 panchine da allenatore rossonero affiancando alla stessa quota un mito della storia del Diavolo come Arrigo Sacchi. Un traguardo importante, una spilla - un’altra - da appuntarsi sul petto. Chiaramente non sarà qualcosa da festeggiare, Pioli ha in mente altri obiettivi, come la rincorsa in campionato dove il Milan ha guadagnato 3 punti sulla Juventus, portandosi a meno 4 dal secondo posto con la zona Champions, (quasi) blindata; o cercare di andare il più avanti possibile in Europa League con Calabria e compagni che inizieranno fra dieci giorni il loro percorso nella coppa con i sedicesimi contro il Rennes. Ma, sotto sotto, il pensiero di Pioli è un altro: quello di tenersi il Milan, al di là di un contratto che di per sé già lo certificherebbe fino al 2025. Come noto, da tempo i rumori attorno alla sua panchina si susseguono. La proprietà e il club gli hanno sempre ribadito grande fiducia, in fondo l’estate scorsa fu scelto lui nel “gioco della torre” con Maldini, ma i risultati dell’ultimo anno e mezzo, in particolare la discontinuità mostrata dalla squadra in diversi periodi, non ha pienamente soddisfatto, così come non è piaciuta la gestione fisica con tanti, troppi infortunati. I tifosi da tempo sono meno schierati dalla parte del partito “pro Pioli”, ma è ovvio che la scelta del club andrà oltre questi ragionamenti. Thiago Motta e Farioli sono in cima al pensiero di chi vorrebbe un tecnico emergente per rilanciare il progetto, Conte un’idea difficile che rimane però sullo sfondo. Chi lotta per tenersi il Milan però è proprio Pioli e da quanto filtra a livello societario, la partita non sembra ancora chiusa. Certo, ci vorrà un finale di stagione “da Milan”, ma guai a dare per finito il ciclo di Pioli.


SCALATA CONTINUA
Ciclo iniziato il 9 ottobre 2019 che lo vedrà, come detto, toccare le 220 panchine come Sacchi domenica sera a San Siro. I due, seppur lontani per trofei vinti - Arrigo ha vinto uno scudetto come Stefano, ma pure due Coppe dei Campioni e altrettante Supercoppe europee e Coppe Intercontinentali, oltre a una Supercoppa italiana -, sono idealmente legati. Innanzitutto entrambi sono nati in Emilia Romagna, anche se Pioli è emiliano, Sacchi romagnolo. Pioli di Parma, città dove Sacchi allenava quando fu scelto da Silvio Berlusconi per il suo primo vero Milan. E poi Arrigo conquistò il suo scudetto nell’annata ’87-88 vincendo una partita decisiva contro il Napoli di Maradona; Napoli che sarà l’avversario per la partita 220 da tecnico del Milan di Pioli. Stefano domenica diventerà così il sesto allenatore della storia rossonera per numero di presenze. Contro il Rennes giovedì 15 febbraio, sempre a San Siro, staccherà Sacchi e potrà iniziare l’inseguimento a Liedholm, quinto a 280. È evidente che per provare la scalata, Pioli dovrà rimanere. A completare l’Olimpo dei grandi allenatori del Milan, ci sono poi Capello a quota 300, Viani a 376, Ancelotti a 420 e Rocco a 459. Pioli, però, nelle sue cinque stagioni in rossonero ha saputo far meglio di molti di loro per quanto concerne la percentuale di vittoria. Solo Ancelotti, per ora, gli è davanti con il 56,67%; Pioli segue a 54,79%. Tutti gli altri seguono a distanza (Viani 53,99%, Capello 53,67%, Rocco 52,94%, Sacchi 51,36% e Liedholm 45,71%).
Quindi il ragionamento che fanno in dirigenza è il seguente: usciti dal girone di CL solo perché era il più difficile; siamo in piena zona piazzamento CL; viaggiamo più o meno allo stesso ritmo del 2022; sono inda e rube stanno facendo un campionato super. Ok, Pioli confirmed.

PD.
 

kipstar

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il ciclo è finito. serve altro. mi spiace ma è così. poi .... dipende sempre cosa si vuole fare e che risultati si vuole ottenere.


imho.
 

UDG

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Quindi il ragionamento che fanno in dirigenza è il seguente: usciti dal girone di CL solo perché era il più difficile; siamo in piena zona piazzamento CL; viaggiamo più o meno allo stesso ritmo del 2022; sono inda e rube stanno facendo un campionato super. Ok, Pioli confirmed.

PD.
Il loro ragionamento è che fino a quando si qualifica per la champions league tutto va bene. Per loro l'importante è il progetto stadio (per quello ci hanno preso), del lato sportivo non frega niente
 
Ultima modifica:

hiei87

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Scontatissimo. È bastata una vittoria al novantesimo col frosinone, dopo essere stato preso a pallonate per guadagnarsi la conferma, e magari un bel rinnovo.
Per il bene del Milan c'è da sperare in un crollo drastico da qui a fine stagione.
 

Davidoff

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Siamo in un incubo senza uscita, se non arriva quarto svenderanno altri big, se centra il quarto posto rimane sto inetto, mamma mia che strazio, ma possibile che non riusciamo mai ad aprire un ciclo come si deve nel patetico campionato italiano? Nemmeno quando gli altri hanno le pezze al c**o e noi no, assurdo, sempre a spararci nei piedi da soli.
 

nybreath

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io penso che pioli quasi sicuramente rimarrà, io non ci credo che pagano un anno di Pioli e lo mandano, spero di sbagliarmi ma questa è la linea solita della società quindi io me l aspetto
il giorno stesso in cui Maldini fece questo rinnovo mi sentivo che sarebbe stato un giorno da ricordare con grande tristezza...vabbe aspettiamo sto giugno 2025 per tornare a sperare in qualcosa...
 

iceman.

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Anche calciomercato.it conferma le news della mattinata (di seguito NDR). Stanno cambiando gli scenari sul futuro della panchina del Milan. Cardinale sta pensando seriamente alla conferma di Pioli, il quale è pronto a tutto per tenersi il posto. Pioli può restare centrando la qualificazione alla Champions e facendo un buon percorso in Europa League.

—) Milan: tutte le news del 6 febbraio 2024

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Tuttosport in edicola: il palmares è diverso e Stefano Pioli difficilmente - mai direi mai... - lo potrà eguagliare. Domenica sera a San Siro contro il Napoli, però, l’attuale tecnico del Milan raggiungerà le 220 panchine da allenatore rossonero affiancando alla stessa quota un mito della storia del Diavolo come Arrigo Sacchi. Un traguardo importante, una spilla - un’altra - da appuntarsi sul petto. Chiaramente non sarà qualcosa da festeggiare, Pioli ha in mente altri obiettivi, come la rincorsa in campionato dove il Milan ha guadagnato 3 punti sulla Juventus, portandosi a meno 4 dal secondo posto con la zona Champions, (quasi) blindata; o cercare di andare il più avanti possibile in Europa League con Calabria e compagni che inizieranno fra dieci giorni il loro percorso nella coppa con i sedicesimi contro il Rennes. Ma, sotto sotto, il pensiero di Pioli è un altro: quello di tenersi il Milan, al di là di un contratto che di per sé già lo certificherebbe fino al 2025. Come noto, da tempo i rumori attorno alla sua panchina si susseguono. La proprietà e il club gli hanno sempre ribadito grande fiducia, in fondo l’estate scorsa fu scelto lui nel “gioco della torre” con Maldini, ma i risultati dell’ultimo anno e mezzo, in particolare la discontinuità mostrata dalla squadra in diversi periodi, non ha pienamente soddisfatto, così come non è piaciuta la gestione fisica con tanti, troppi infortunati. I tifosi da tempo sono meno schierati dalla parte del partito “pro Pioli”, ma è ovvio che la scelta del club andrà oltre questi ragionamenti. Thiago Motta e Farioli sono in cima al pensiero di chi vorrebbe un tecnico emergente per rilanciare il progetto, Conte un’idea difficile che rimane però sullo sfondo. Chi lotta per tenersi il Milan però è proprio Pioli e da quanto filtra a livello societario, la partita non sembra ancora chiusa. Certo, ci vorrà un finale di stagione “da Milan”, ma guai a dare per finito il ciclo di Pioli.


SCALATA CONTINUA
Ciclo iniziato il 9 ottobre 2019 che lo vedrà, come detto, toccare le 220 panchine come Sacchi domenica sera a San Siro. I due, seppur lontani per trofei vinti - Arrigo ha vinto uno scudetto come Stefano, ma pure due Coppe dei Campioni e altrettante Supercoppe europee e Coppe Intercontinentali, oltre a una Supercoppa italiana -, sono idealmente legati. Innanzitutto entrambi sono nati in Emilia Romagna, anche se Pioli è emiliano, Sacchi romagnolo. Pioli di Parma, città dove Sacchi allenava quando fu scelto da Silvio Berlusconi per il suo primo vero Milan. E poi Arrigo conquistò il suo scudetto nell’annata ’87-88 vincendo una partita decisiva contro il Napoli di Maradona; Napoli che sarà l’avversario per la partita 220 da tecnico del Milan di Pioli. Stefano domenica diventerà così il sesto allenatore della storia rossonera per numero di presenze. Contro il Rennes giovedì 15 febbraio, sempre a San Siro, staccherà Sacchi e potrà iniziare l’inseguimento a Liedholm, quinto a 280. È evidente che per provare la scalata, Pioli dovrà rimanere. A completare l’Olimpo dei grandi allenatori del Milan, ci sono poi Capello a quota 300, Viani a 376, Ancelotti a 420 e Rocco a 459. Pioli, però, nelle sue cinque stagioni in rossonero ha saputo far meglio di molti di loro per quanto concerne la percentuale di vittoria. Solo Ancelotti, per ora, gli è davanti con il 56,67%; Pioli segue a 54,79%. Tutti gli altri seguono a distanza (Viani 53,99%, Capello 53,67%, Rocco 52,94%, Sacchi 51,36% e Liedholm 45,71%).
Rinnovatelo per quanto vi pare, tutti soldi risparmiati per me.
 
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