Pioli:"Ecco come alleno e come comunico. Ibra, Theo e Leao…”

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,719
Reaction score
28,417
Stefano Pioli intervistato da Balzaretti su DAZN: Ecco tutte le dichiarazioni del tecnico rossonero:

"Dopo l'allenamento mi trovo con lo staff e analizziamo quello che abbiamo fatto e che dobbiamo fare".

Sull'inizio da allenatore: "Mi era stato offerto un contratto da team manager di una prima squadra, ma non era quello che volevo. Io volevo stare sul campo, ho fatto tante esperienze che mi hanno aiutato tanto, sia quelle positive che quelle negative. Ho uno staff che mi aiuta nel quotidiano perchè mifjpwo tolgono un po' di lavoro nella preparazione del singolo allenamento così che io mi possa concentrare di più con i videoanalisti sulla preparazione della partita. Questa è una parte del mio lavoro che mi piace tantissimo. Mi piacciono anche questi periodi in cui si gioca tanto".

"Come gestisco il gruppo? Ci sono state esperienze che mi hanno aiutato tanto. Il primo anno a Salerno andai da un titolare prima del derby contro il Napoli, andai da lui poco prima della partita per dargli una pacca sulla spalla e lui mi disse che l'allenatore ero e potevo fare le scelte che volevo, ma allo stesso tempo che non dovevo andare a coccolarlo. E' stato un insegnamento, non vado mai a spiegare ai giocatori le mie scelte. Ovviamente la mia porta poi è sempre aperta, se un giocatore vuole delle spiegazioni basta che viene da me".

"La pressione? o passeggio con il cane o vado a fare un giro in bici nei boschi intorno a Milanello. Preferisco andare da solo che in compagnia in certi momenti. La pressione di dover vincere sentiamo, ma la viviamo settimanalmente. Non siamo partiti per vincere il campionato o la Champions, noi dobbiamo vincere sempre la prossima partita".

"IO Alleno il Milan che è uno dei club più prestigiosi al mondo, ora ho grande visibilità. Ho fatto tante esperienze nella mia vita, ho avuto bisogno di fare le mie tappe per arrivare a questo punto".

"Il lockdown? Dopo la sconfitta contro il Genoa, ci siamo trovati qui e la società ci ha detto che Milanello doveva chiudere. Con lo staff abbiamo deciso di lasciare in pace i giocatori per un paio di settimane, era una situazione particolare per tutti e quindi ognuno aveva bisogno di spazio e tempo. Poi abbiamo ripreso allenandoci a gruppi, i preparatori erano sempre presenti, mentre io e lo staff entravano per salutare i giocatori e poi uscivamo. I gruppi ruotavano così che tutti si potessero vedere. Oltre al lavoro, si parlava anche tanto. Credo che ci siamo conosciuti meglio in quel periodo lì in remoto".

"Come comunico? Ho avuto per due o tre anni che mi ha aiutato a conoscere alcune dinamiche. Io sono molto curioso, mi piace anche leggere le citazioni di allenatori di altri sport. Un allenatore deve essere bravo durante tutta la settimana e poi raccogliere quanto seminato quando arriva la partita".

"Il discorso prima dell'Atalanta e del ritorno in CL? Di ogni giocatore ho detto un gesto che ha aiutato la squadra ad arrivare fin lì: di Kessie erano i chilometri percorsi, di Tomori era quanto era saltato in occasione del gol contro la Juventus a Torino, di ognuno ho detto una cosa particolare. Dopo quel discorso ho capito di aver fatto colpo sui miei giocatori. Quel discorso l'ho fatto prima di partire dall'hotel per an 0
'dare allo stadio".

"Il momento più bello? Ho avuto tanti momenti belli e ricordi positivi. Credo che la prima esperienza professionale in una prima squadra chiusa con la salvezza della Salernativa è stata veramente importante. La più bella soddisfazione forse è stato però la vittoria del campionato con gli Allievi Nazionali del Bologna in finale contro la Roma. In quei due anni i ragazzi avevano fatto un percorso incredibile".

"Cosa dico alla squadra? Una delle cose più importanti è cosa dire prima e dopo le partite. Ora non dico più niente dopo le partite, da quando c'è Ibra entro anche meno nello spogliatoio (sorride, ndr). Dopo le partite può esserci poca lucidità, preferisco parlare il giorno dopo".

"IL gioco del Milan? In fase difensiva lavoriamo sempre meno di reparto, vogliamo portare la parità numerica nella zona della palla. In fase di impostazione la cosa fondamentale è lo smarcamento, bisogna muoversi e coprire gli spazi. Più ti muovi e più metti in difficoltà gli avversari. Nel calcio moderno è fondamentale l'intelligenza dei giocatori in campo".

"I leader? Ho più giocatori che parlano prima della partita. Mi ricordo con grande piace le discussioni che quando giocavo alla Juve mister Trapattoni aveva con la squadra. Era un confronto utile a tutti".

"Ibra? Ha una mentalità e una forza interiore pazzesca, nonostante la sua carriera ha una grande voglia di giocare. Dentro di sè ha una motivazione incredibile che trasmette a tutti. Il suo arrivo ha aiutato tutti. Lui ha avuto una grande intelligenza e una sensibilità ad entrare in un gruppo non ancora formato. Lui pretende tanto da se stesso e per questo pretende tanto anche dagli altri. Può fare il regista offensivo? Sono cose che proviamo durante gli allenamenti. E' fondamentale avere i tempi giusti. Ibra è un campione che vede il calcio prima".

"LEao? E' un attaccante centro-sinistro. Ha una consapevolezza maggiore nei propri mezzi fisici e tecnici e in fascia, nell'uno contro uno, è un giocatore difficilmente controllabile".

"Theo? Ha imparato a smarcarsi anche dentro al campo, togliendo così punti di riferimento agli avversari. Muovendoci così tanto non diamo punti di riferimento agli avversari".

"Il club è sempre presente e ci dà grande supporto, questa è la forza della nostra squadra. Maldini, Massara e Gazidis sono sempre presenti. Donnarumma e Calhanoglu sono stati fantastici fino all'ultimo momento. Al centro di tutto c'è sempre il Milan".

"Cosa consiglierei al vecchio Pioli? A quello che iniziava a fare l'allenatore professionista, consiglierei di fare questo lavoro grande passione e consapevole di quello che uno può essere".
 
Ultima modifica:

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,719
Reaction score
28,417
Stefano Pioli intervistato da Balzaretti su DAZN: Ecco tutte le dichiarazioni del tecnico rossonero:

"Dopo l'allenamento mi trovo con lo staff e analizziamo quello che abbiamo fatto e che dobbiamo fare".

Sull'inizio da allenatore: "Mi era stato offerto un contratto da team manager di una prima squadra, ma non era quello che volevo. Io volevo stare sul campo, ho fatto tante esperienze che mi hanno aiutato tanto, sia quelle positive che quelle negative. Ho uno staff che mi aiuta nel quotidiano perchè mifjpwo tolgono un po' di lavoro nella preparazione del singolo allenamento così che io mi possa concentrare di più con i videoanalisti sulla preparazione della partita. Questa è una parte del mio lavoro che mi piace tantissimo. Mi piacciono anche questi periodi in cui si gioca tanto".

"Come gestisco il gruppo? Ci sono state esperienze che mi hanno aiutato tanto. Il primo anno a Salerno andai da un titolare prima del derby contro il Napoli, andai da lui poco prima della partita per dargli una pacca sulla spalla e lui mi disse che l'allenatore ero e potevo fare le scelte che volevo, ma allo stesso tempo che non dovevo andare a coccolarlo. E' stato un insegnamento, non vado mai a spiegare ai giocatori le mie scelte. Ovviamente la mia porta poi è sempre aperta, se un giocatore vuole delle spiegazioni basta che viene da me".

"La pressione? o passeggio con il cane o vado a fare un giro in bici nei boschi intorno a Milanello. Preferisco andare da solo che in compagnia in certi momenti. La pressione di dover vincere sentiamo, ma la viviamo settimanalmente. Non siamo partiti per vincere il campionato o la Champions, noi dobbiamo vincere sempre la prossima partita".

"IO Alleno il Milan che è uno dei club più prestigiosi al mondo, ora ho grande visibilità. Ho fatto tante esperienze nella mia vita, ho avuto bisogno di fare le mie tappe per arrivare a questo punto".

"Il lockdown? Dopo la sconfitta contro il Genoa, ci siamo trovati qui e la società ci ha detto che Milanello doveva chiudere. Con lo staff abbiamo deciso di lasciare in pace i giocatori per un paio di settimane, era una situazione particolare per tutti e quindi ognuno aveva bisogno di spazio e tempo. Poi abbiamo ripreso allenandoci a gruppi, i preparatori erano sempre presenti, mentre io e lo staff entravano per salutare i giocatori e poi uscivamo. I gruppi ruotavano così che tutti si potessero vedere. Oltre al lavoro, si parlava anche tanto. Credo che ci siamo conosciuti meglio in quel periodo lì in remoto".

"Come comunico? Ho avuto per due o tre anni che mi ha aiutato a conoscere alcune dinamiche. Io sono molto curioso, mi piace anche leggere le citazioni di allenatori di altri sport. Un allenatore deve essere bravo durante tutta la settimana e poi raccogliere quanto seminato quando arriva la partita".

"Il discorso prima dell'Atalanta e del ritorno in CL? Di ogni giocatore ho detto un gesto che ha aiutato la squadra ad arrivare fin lì: di Kessie erano i chilometri percorsi, di Tomori era quanto era saltato in occasione del gol contro la Juventus a Torino, di ognuno ho detto una cosa particolare. Dopo quel discorso ho capito di aver fatto colpo sui miei giocatori. Quel discorso l'ho fatto prima di partire dall'hotel per an 0
'dare allo stadio".

"Il momento più bello? Ho avuto tanti momenti belli e ricordi positivi. Credo che la prima esperienza professionale in una prima squadra chiusa con la salvezza della Salernativa è stata veramente importante. La più bella soddisfazione forse è stato però la vittoria del campionato con gli Allievi Nazionali del Bologna in finale contro la Roma. In quei due anni i ragazzi avevano fatto un percorso incredibile".

"Cosa dico alla squadra? Una delle cose più importanti è cosa dire prima e dopo le partite. Ora non dico più niente dopo le partite, da quando c'è Ibra entro anche meno nello spogliatoio (sorride, ndr). Dopo le partite può esserci poca lucidità, preferisco parlare il giorno dopo".

"IL gioco del Milan? In fase difensiva lavoriamo sempre meno di reparto, vogliamo portare la parità numerica nella zona della palla. In fase di impostazione la cosa fondamentale è lo smarcamento, bisogna muoversi e coprire gli spazi. Più ti muovi e più metti in difficoltà gli avversari. Nel calcio moderno è fondamentale l'intelligenza dei giocatori in campo".

"I leader? Ho più giocatori che parlano prima della partita. Mi ricordo con grande piace le discussioni che quando giocavo alla Juve mister Trapattoni aveva con la squadra. Era un confronto utile a tutti".

"Ibra? Ha una mentalità e una forza interiore pazzesca, nonostante la sua carriera ha una grande voglia di giocare. Dentro di sè ha una motivazione incredibile che trasmette a tutti. Il suo arrivo ha aiutato tutti. Lui ha avuto una grande intelligenza e una sensibilità ad entrare in un gruppo non ancora formato. Lui pretende tanto da se stesso e per questo pretende tanto anche dagli altri. Può fare il regista offensivo? Sono cose che proviamo durante gli allenamenti. E' fondamentale avere i tempi giusti. Ibra è un campione che vede il calcio prima".

"LEao? E' un attaccante centro-sinistro. Ha una consapevolezza maggiore nei propri mezzi fisici e tecnici e in fascia, nell'uno contro uno, è un giocatore difficilmente controllabile".

"Theo? Ha imparato a smarcarsi anche dentro al campo, togliendo così punti di riferimento agli avversari. Muovendoci così tanto non diamo punti di riferimento agli avversari".

"Il club è sempre presente e ci dà grande supporto, questa è la forza della nostra squadra. Maldini, Massara e Gazidis sono sempre presenti. Donnarumma e Calhanoglu sono stati fantastici fino all'ultimo momento. Al centro di tutto c'è sempre il Milan".

"Cosa consiglierei al vecchio Pioli? A quello che iniziava a fare l'allenatore professionista, consiglierei di fare questo lavoro grande passione e consapevole di quello che uno può essere".
.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,719
Reaction score
28,417
Stefano Pioli intervistato da Balzaretti su DAZN: Ecco tutte le dichiarazioni del tecnico rossonero:

"Dopo l'allenamento mi trovo con lo staff e analizziamo quello che abbiamo fatto e che dobbiamo fare".

Sull'inizio da allenatore: "Mi era stato offerto un contratto da team manager di una prima squadra, ma non era quello che volevo. Io volevo stare sul campo, ho fatto tante esperienze che mi hanno aiutato tanto, sia quelle positive che quelle negative. Ho uno staff che mi aiuta nel quotidiano perchè mifjpwo tolgono un po' di lavoro nella preparazione del singolo allenamento così che io mi possa concentrare di più con i videoanalisti sulla preparazione della partita. Questa è una parte del mio lavoro che mi piace tantissimo. Mi piacciono anche questi periodi in cui si gioca tanto".

"Come gestisco il gruppo? Ci sono state esperienze che mi hanno aiutato tanto. Il primo anno a Salerno andai da un titolare prima del derby contro il Napoli, andai da lui poco prima della partita per dargli una pacca sulla spalla e lui mi disse che l'allenatore ero e potevo fare le scelte che volevo, ma allo stesso tempo che non dovevo andare a coccolarlo. E' stato un insegnamento, non vado mai a spiegare ai giocatori le mie scelte. Ovviamente la mia porta poi è sempre aperta, se un giocatore vuole delle spiegazioni basta che viene da me".

"La pressione? o passeggio con il cane o vado a fare un giro in bici nei boschi intorno a Milanello. Preferisco andare da solo che in compagnia in certi momenti. La pressione di dover vincere sentiamo, ma la viviamo settimanalmente. Non siamo partiti per vincere il campionato o la Champions, noi dobbiamo vincere sempre la prossima partita".

"IO Alleno il Milan che è uno dei club più prestigiosi al mondo, ora ho grande visibilità. Ho fatto tante esperienze nella mia vita, ho avuto bisogno di fare le mie tappe per arrivare a questo punto".

"Il lockdown? Dopo la sconfitta contro il Genoa, ci siamo trovati qui e la società ci ha detto che Milanello doveva chiudere. Con lo staff abbiamo deciso di lasciare in pace i giocatori per un paio di settimane, era una situazione particolare per tutti e quindi ognuno aveva bisogno di spazio e tempo. Poi abbiamo ripreso allenandoci a gruppi, i preparatori erano sempre presenti, mentre io e lo staff entravano per salutare i giocatori e poi uscivamo. I gruppi ruotavano così che tutti si potessero vedere. Oltre al lavoro, si parlava anche tanto. Credo che ci siamo conosciuti meglio in quel periodo lì in remoto".

"Come comunico? Ho avuto per due o tre anni che mi ha aiutato a conoscere alcune dinamiche. Io sono molto curioso, mi piace anche leggere le citazioni di allenatori di altri sport. Un allenatore deve essere bravo durante tutta la settimana e poi raccogliere quanto seminato quando arriva la partita".

"Il discorso prima dell'Atalanta e del ritorno in CL? Di ogni giocatore ho detto un gesto che ha aiutato la squadra ad arrivare fin lì: di Kessie erano i chilometri percorsi, di Tomori era quanto era saltato in occasione del gol contro la Juventus a Torino, di ognuno ho detto una cosa particolare. Dopo quel discorso ho capito di aver fatto colpo sui miei giocatori. Quel discorso l'ho fatto prima di partire dall'hotel per an 0
'dare allo stadio".

"Il momento più bello? Ho avuto tanti momenti belli e ricordi positivi. Credo che la prima esperienza professionale in una prima squadra chiusa con la salvezza della Salernativa è stata veramente importante. La più bella soddisfazione forse è stato però la vittoria del campionato con gli Allievi Nazionali del Bologna in finale contro la Roma. In quei due anni i ragazzi avevano fatto un percorso incredibile".

"Cosa dico alla squadra? Una delle cose più importanti è cosa dire prima e dopo le partite. Ora non dico più niente dopo le partite, da quando c'è Ibra entro anche meno nello spogliatoio (sorride, ndr). Dopo le partite può esserci poca lucidità, preferisco parlare il giorno dopo".

"IL gioco del Milan? In fase difensiva lavoriamo sempre meno di reparto, vogliamo portare la parità numerica nella zona della palla. In fase di impostazione la cosa fondamentale è lo smarcamento, bisogna muoversi e coprire gli spazi. Più ti muovi e più metti in difficoltà gli avversari. Nel calcio moderno è fondamentale l'intelligenza dei giocatori in campo".

"I leader? Ho più giocatori che parlano prima della partita. Mi ricordo con grande piace le discussioni che quando giocavo alla Juve mister Trapattoni aveva con la squadra. Era un confronto utile a tutti".

"Ibra? Ha una mentalità e una forza interiore pazzesca, nonostante la sua carriera ha una grande voglia di giocare. Dentro di sè ha una motivazione incredibile che trasmette a tutti. Il suo arrivo ha aiutato tutti. Lui ha avuto una grande intelligenza e una sensibilità ad entrare in un gruppo non ancora formato. Lui pretende tanto da se stesso e per questo pretende tanto anche dagli altri. Può fare il regista offensivo? Sono cose che proviamo durante gli allenamenti. E' fondamentale avere i tempi giusti. Ibra è un campione che vede il calcio prima".

"LEao? E' un attaccante centro-sinistro. Ha una consapevolezza maggiore nei propri mezzi fisici e tecnici e in fascia, nell'uno contro uno, è un giocatore difficilmente controllabile".

"Theo? Ha imparato a smarcarsi anche dentro al campo, togliendo così punti di riferimento agli avversari. Muovendoci così tanto non diamo punti di riferimento agli avversari".

"Il club è sempre presente e ci dà grande supporto, questa è la forza della nostra squadra. Maldini, Massara e Gazidis sono sempre presenti. Donnarumma e Calhanoglu sono stati fantastici fino all'ultimo momento. Al centro di tutto c'è sempre il Milan".

"Cosa consiglierei al vecchio Pioli? A quello che iniziava a fare l'allenatore professionista, consiglierei di fare questo lavoro grande passione e consapevole di quello che uno può essere".
.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,719
Reaction score
28,417
Stefano Pioli intervistato da Balzaretti su DAZN: Ecco tutte le dichiarazioni del tecnico rossonero:

"Dopo l'allenamento mi trovo con lo staff e analizziamo quello che abbiamo fatto e che dobbiamo fare".

Sull'inizio da allenatore: "Mi era stato offerto un contratto da team manager di una prima squadra, ma non era quello che volevo. Io volevo stare sul campo, ho fatto tante esperienze che mi hanno aiutato tanto, sia quelle positive che quelle negative. Ho uno staff che mi aiuta nel quotidiano perchè mifjpwo tolgono un po' di lavoro nella preparazione del singolo allenamento così che io mi possa concentrare di più con i videoanalisti sulla preparazione della partita. Questa è una parte del mio lavoro che mi piace tantissimo. Mi piacciono anche questi periodi in cui si gioca tanto".

"Come gestisco il gruppo? Ci sono state esperienze che mi hanno aiutato tanto. Il primo anno a Salerno andai da un titolare prima del derby contro il Napoli, andai da lui poco prima della partita per dargli una pacca sulla spalla e lui mi disse che l'allenatore ero e potevo fare le scelte che volevo, ma allo stesso tempo che non dovevo andare a coccolarlo. E' stato un insegnamento, non vado mai a spiegare ai giocatori le mie scelte. Ovviamente la mia porta poi è sempre aperta, se un giocatore vuole delle spiegazioni basta che viene da me".

"La pressione? o passeggio con il cane o vado a fare un giro in bici nei boschi intorno a Milanello. Preferisco andare da solo che in compagnia in certi momenti. La pressione di dover vincere sentiamo, ma la viviamo settimanalmente. Non siamo partiti per vincere il campionato o la Champions, noi dobbiamo vincere sempre la prossima partita".

"IO Alleno il Milan che è uno dei club più prestigiosi al mondo, ora ho grande visibilità. Ho fatto tante esperienze nella mia vita, ho avuto bisogno di fare le mie tappe per arrivare a questo punto".

"Il lockdown? Dopo la sconfitta contro il Genoa, ci siamo trovati qui e la società ci ha detto che Milanello doveva chiudere. Con lo staff abbiamo deciso di lasciare in pace i giocatori per un paio di settimane, era una situazione particolare per tutti e quindi ognuno aveva bisogno di spazio e tempo. Poi abbiamo ripreso allenandoci a gruppi, i preparatori erano sempre presenti, mentre io e lo staff entravano per salutare i giocatori e poi uscivamo. I gruppi ruotavano così che tutti si potessero vedere. Oltre al lavoro, si parlava anche tanto. Credo che ci siamo conosciuti meglio in quel periodo lì in remoto".

"Come comunico? Ho avuto per due o tre anni che mi ha aiutato a conoscere alcune dinamiche. Io sono molto curioso, mi piace anche leggere le citazioni di allenatori di altri sport. Un allenatore deve essere bravo durante tutta la settimana e poi raccogliere quanto seminato quando arriva la partita".

"Il discorso prima dell'Atalanta e del ritorno in CL? Di ogni giocatore ho detto un gesto che ha aiutato la squadra ad arrivare fin lì: di Kessie erano i chilometri percorsi, di Tomori era quanto era saltato in occasione del gol contro la Juventus a Torino, di ognuno ho detto una cosa particolare. Dopo quel discorso ho capito di aver fatto colpo sui miei giocatori. Quel discorso l'ho fatto prima di partire dall'hotel per an 0
'dare allo stadio".

"Il momento più bello? Ho avuto tanti momenti belli e ricordi positivi. Credo che la prima esperienza professionale in una prima squadra chiusa con la salvezza della Salernativa è stata veramente importante. La più bella soddisfazione forse è stato però la vittoria del campionato con gli Allievi Nazionali del Bologna in finale contro la Roma. In quei due anni i ragazzi avevano fatto un percorso incredibile".

"Cosa dico alla squadra? Una delle cose più importanti è cosa dire prima e dopo le partite. Ora non dico più niente dopo le partite, da quando c'è Ibra entro anche meno nello spogliatoio (sorride, ndr). Dopo le partite può esserci poca lucidità, preferisco parlare il giorno dopo".

"IL gioco del Milan? In fase difensiva lavoriamo sempre meno di reparto, vogliamo portare la parità numerica nella zona della palla. In fase di impostazione la cosa fondamentale è lo smarcamento, bisogna muoversi e coprire gli spazi. Più ti muovi e più metti in difficoltà gli avversari. Nel calcio moderno è fondamentale l'intelligenza dei giocatori in campo".

"I leader? Ho più giocatori che parlano prima della partita. Mi ricordo con grande piace le discussioni che quando giocavo alla Juve mister Trapattoni aveva con la squadra. Era un confronto utile a tutti".

"Ibra? Ha una mentalità e una forza interiore pazzesca, nonostante la sua carriera ha una grande voglia di giocare. Dentro di sè ha una motivazione incredibile che trasmette a tutti. Il suo arrivo ha aiutato tutti. Lui ha avuto una grande intelligenza e una sensibilità ad entrare in un gruppo non ancora formato. Lui pretende tanto da se stesso e per questo pretende tanto anche dagli altri. Può fare il regista offensivo? Sono cose che proviamo durante gli allenamenti. E' fondamentale avere i tempi giusti. Ibra è un campione che vede il calcio prima".

"LEao? E' un attaccante centro-sinistro. Ha una consapevolezza maggiore nei propri mezzi fisici e tecnici e in fascia, nell'uno contro uno, è un giocatore difficilmente controllabile".

"Theo? Ha imparato a smarcarsi anche dentro al campo, togliendo così punti di riferimento agli avversari. Muovendoci così tanto non diamo punti di riferimento agli avversari".

"Il club è sempre presente e ci dà grande supporto, questa è la forza della nostra squadra. Maldini, Massara e Gazidis sono sempre presenti. Donnarumma e Calhanoglu sono stati fantastici fino all'ultimo momento. Al centro di tutto c'è sempre il Milan".

"Cosa consiglierei al vecchio Pioli? A quello che iniziava a fare l'allenatore professionista, consiglierei di fare questo lavoro grande passione e consapevole di quello che uno può essere".
.
 

Lineker10

Senior Member
Registrato
20 Giugno 2017
Messaggi
27,445
Reaction score
11,729
Stefano Pioli intervistato da Balzaretti su DAZN: Ecco tutte le dichiarazioni del tecnico rossonero:

"Dopo l'allenamento mi trovo con lo staff e analizziamo quello che abbiamo fatto e che dobbiamo fare".

Sull'inizio da allenatore: "Mi era stato offerto un contratto da team manager di una prima squadra, ma non era quello che volevo. Io volevo stare sul campo, ho fatto tante esperienze che mi hanno aiutato tanto, sia quelle positive che quelle negative. Ho uno staff che mi aiuta nel quotidiano perchè mifjpwo tolgono un po' di lavoro nella preparazione del singolo allenamento così che io mi possa concentrare di più con i videoanalisti sulla preparazione della partita. Questa è una parte del mio lavoro che mi piace tantissimo. Mi piacciono anche questi periodi in cui si gioca tanto".

"Come gestisco il gruppo? Ci sono state esperienze che mi hanno aiutato tanto. Il primo anno a Salerno andai da un titolare prima del derby contro il Napoli, andai da lui poco prima della partita per dargli una pacca sulla spalla e lui mi disse che l'allenatore ero e potevo fare le scelte che volevo, ma allo stesso tempo che non dovevo andare a coccolarlo. E' stato un insegnamento, non vado mai a spiegare ai giocatori le mie scelte. Ovviamente la mia porta poi è sempre aperta, se un giocatore vuole delle spiegazioni basta che viene da me".

"La pressione? o passeggio con il cane o vado a fare un giro in bici nei boschi intorno a Milanello. Preferisco andare da solo che in compagnia in certi momenti. La pressione di dover vincere sentiamo, ma la viviamo settimanalmente. Non siamo partiti per vincere il campionato o la Champions, noi dobbiamo vincere sempre la prossima partita".

"IO Alleno il Milan che è uno dei club più prestigiosi al mondo, ora ho grande visibilità. Ho fatto tante esperienze nella mia vita, ho avuto bisogno di fare le mie tappe per arrivare a questo punto".

"Il lockdown? Dopo la sconfitta contro il Genoa, ci siamo trovati qui e la società ci ha detto che Milanello doveva chiudere. Con lo staff abbiamo deciso di lasciare in pace i giocatori per un paio di settimane, era una situazione particolare per tutti e quindi ognuno aveva bisogno di spazio e tempo. Poi abbiamo ripreso allenandoci a gruppi, i preparatori erano sempre presenti, mentre io e lo staff entravano per salutare i giocatori e poi uscivamo. I gruppi ruotavano così che tutti si potessero vedere. Oltre al lavoro, si parlava anche tanto. Credo che ci siamo conosciuti meglio in quel periodo lì in remoto".

"Come comunico? Ho avuto per due o tre anni che mi ha aiutato a conoscere alcune dinamiche. Io sono molto curioso, mi piace anche leggere le citazioni di allenatori di altri sport. Un allenatore deve essere bravo durante tutta la settimana e poi raccogliere quanto seminato quando arriva la partita".

"Il discorso prima dell'Atalanta e del ritorno in CL? Di ogni giocatore ho detto un gesto che ha aiutato la squadra ad arrivare fin lì: di Kessie erano i chilometri percorsi, di Tomori era quanto era saltato in occasione del gol contro la Juventus a Torino, di ognuno ho detto una cosa particolare. Dopo quel discorso ho capito di aver fatto colpo sui miei giocatori. Quel discorso l'ho fatto prima di partire dall'hotel per an 0
'dare allo stadio".

"Il momento più bello? Ho avuto tanti momenti belli e ricordi positivi. Credo che la prima esperienza professionale in una prima squadra chiusa con la salvezza della Salernativa è stata veramente importante. La più bella soddisfazione forse è stato però la vittoria del campionato con gli Allievi Nazionali del Bologna in finale contro la Roma. In quei due anni i ragazzi avevano fatto un percorso incredibile".

"Cosa dico alla squadra? Una delle cose più importanti è cosa dire prima e dopo le partite. Ora non dico più niente dopo le partite, da quando c'è Ibra entro anche meno nello spogliatoio (sorride, ndr). Dopo le partite può esserci poca lucidità, preferisco parlare il giorno dopo".

"IL gioco del Milan? In fase difensiva lavoriamo sempre meno di reparto, vogliamo portare la parità numerica nella zona della palla. In fase di impostazione la cosa fondamentale è lo smarcamento, bisogna muoversi e coprire gli spazi. Più ti muovi e più metti in difficoltà gli avversari. Nel calcio moderno è fondamentale l'intelligenza dei giocatori in campo".

"I leader? Ho più giocatori che parlano prima della partita. Mi ricordo con grande piace le discussioni che quando giocavo alla Juve mister Trapattoni aveva con la squadra. Era un confronto utile a tutti".

"Ibra? Ha una mentalità e una forza interiore pazzesca, nonostante la sua carriera ha una grande voglia di giocare. Dentro di sè ha una motivazione incredibile che trasmette a tutti. Il suo arrivo ha aiutato tutti. Lui ha avuto una grande intelligenza e una sensibilità ad entrare in un gruppo non ancora formato. Lui pretende tanto da se stesso e per questo pretende tanto anche dagli altri. Può fare il regista offensivo? Sono cose che proviamo durante gli allenamenti. E' fondamentale avere i tempi giusti. Ibra è un campione che vede il calcio prima".

"LEao? E' un attaccante centro-sinistro. Ha una consapevolezza maggiore nei propri mezzi fisici e tecnici e in fascia, nell'uno contro uno, è un giocatore difficilmente controllabile".

"Theo? Ha imparato a smarcarsi anche dentro al campo, togliendo così punti di riferimento agli avversari. Muovendoci così tanto non diamo punti di riferimento agli avversari".

"Il club è sempre presente e ci dà grande supporto, questa è la forza della nostra squadra. Maldini, Massara e Gazidis sono sempre presenti. Donnarumma e Calhanoglu sono stati fantastici fino all'ultimo momento. Al centro di tutto c'è sempre il Milan".

"Cosa consiglierei al vecchio Pioli? A quello che iniziava a fare l'allenatore professionista, consiglierei di fare questo lavoro grande passione e consapevole di quello che uno può essere".
Grande Pioli, l'allenatore piu sottovalutato del mondo :)

Per quanto mi riguarda ha meritato tutta la mia fiducia coi fatti. Per cui lo stimo parecchio.

Inoltre ha proprio lo stile Milan. Molto competente, umile, intelligente, ricorda l'indimenticabile Carletto in tante cose, ma addirittura è forse piu bravo a tenere alta la tensione.

PS: assurdo pero che questo thread non abbia commenti... boh pare si commenti Pioli per sminuirlo, spesso. Per elogiarlo, raramente.
 

-Lionard-

Junior Member
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
1,971
Reaction score
1,726
Grande Pioli, l'allenatore piu sottovalutato del mondo :)

Per quanto mi riguarda ha meritato tutta la mia fiducia coi fatti. Per cui lo stimo parecchio.

Inoltre ha proprio lo stile Milan. Molto competente, umile, intelligente, ricorda l'indimenticabile Carletto in tante cose, ma addirittura è forse piu bravo a tenere alta la tensione.

PS: assurdo pero che questo thread non abbia commenti... boh pare si commenti Pioli per sminuirlo, spesso. Per elogiarlo, raramente.
Totalmente d'accordo. Ha avuto un inizio di campionato pazzesco, con numeri da record, con una rosa che a detta di molti era deficitaria dopo il mercato e sta ottenendo risultati nonostante infortuni gravi e numerosi ma c'è sempre un però. La cosa migliore è leggere la profezia (o l'augurio, sinceramente non l'ho ancora capito) di sventura"Eh ma sicuro che poi caliamo come lo scorso anno, le perderemo tutte a febbraio". Che poi lo scorso nel suo terribile calo del girone di ritorno ha comunque fatto 79 punti, solo 3 in meno del Milan che ha vinto l'ultimo scudetto ma che in rosa aveva Ibrahimovic (quello vero però, quello di 28 anni), Pirlo, Seedorf, Van Bommel, Robinho, Pato e soprattutto Nesta e Thiago Silva in difesa.

Poi va beh sarebbe interessante capire chi si vorrebbe al posto suo perchè questa stagione sta mostrando i limiti di alcuni "idoli del cuore" spesso invocati.
 

Lineker10

Senior Member
Registrato
20 Giugno 2017
Messaggi
27,445
Reaction score
11,729
Totalmente d'accordo. Ha avuto un inizio di campionato pazzesco, con numeri da record, con una rosa che a detta di molti era deficitaria dopo il mercato e sta ottenendo risultati nonostante infortuni gravi e numerosi ma c'è sempre un però. La cosa migliore è leggere la profezia (o l'augurio, sinceramente non l'ho ancora capito) di sventura"Eh ma sicuro che poi caliamo come lo scorso anno, le perderemo tutte a febbraio". Che poi lo scorso nel suo terribile calo del girone di ritorno ha comunque fatto 79 punti, solo 3 in meno del Milan che ha vinto l'ultimo scudetto ma che in rosa aveva Ibrahimovic (quello vero però, quello di 28 anni), Pirlo, Seedorf, Van Bommel, Robinho, Pato e soprattutto Nesta e Thiago Silva in difesa.

Poi va beh sarebbe interessante capire chi si vorrebbe al posto suo perchè questa stagione sta mostrando i limiti di alcuni "idoli del cuore" spesso invocati.
Pioli è un perdente come lo era Carletto prima di vincere tutto ;)
 

Jino

Senior Member
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
56,583
Reaction score
4,352
Grande Pioli, l'allenatore piu sottovalutato del mondo :)

Per quanto mi riguarda ha meritato tutta la mia fiducia coi fatti. Per cui lo stimo parecchio.

Inoltre ha proprio lo stile Milan. Molto competente, umile, intelligente, ricorda l'indimenticabile Carletto in tante cose, ma addirittura è forse piu bravo a tenere alta la tensione.

PS: assurdo pero che questo thread non abbia commenti... boh pare si commenti Pioli per sminuirlo, spesso. Per elogiarlo, raramente.

Pioli per considerazione ricorda molto il primo Ancelotti. Sono due persone profondamente educate, sensibili e garbate e questo probabilmente non li aiuta per tanti aspetti. Carlo per poter avere finalmente una certa considerazione ha dovuto vincere non una, ma due coppe dei campioni.

Pioli per quanto bene stia facendo, se alla fine non vince qualcosa, godrà sempre di una stima molto relativa nel mondo del pallone.
 

Similar threads

Alto
head>