Riporto anche qui.
Consigliere della politica estera russo intervistato dal Corriere:
"Ci fermeremo solo quando l'Ucraina, così come la conoscete, sarà sparita.
Al suo posto nascerà un Paese che Mosca considererà amico e leale, privo di ideologia nazionalista e in rapporti del tutto diversi con l’Occidente.
Putin ha una missione storica, vuole unire i popoli slavi.
L’Occidente reagirà con sanzioni, critiche e il rafforzamento della struttura militare della Nato nell’Europa centro-orientale. Ma sappiamo bene che non ci sarà alcuna guerra nucleare. Gli Usa hanno detto chiaramente che non combatteranno contro la Russia per l’Ucraina. Certo, non c’è dubbio che siamo già entrati in una nuova realtà geopolitica, un nuovo stato delle relazioni. Il dopo Guerra Fredda è finito per sempre e siamo dentro una confrontazione a tutto campo con l’Occidente, inclusa l’Unione Europea. Se non è una nuova Cortina di Ferro, ci manca poco. Lo scontro sarà forte, ci considereremo di nuovo nemici. Tutto ciò purtroppo è vero, ma la leadership russa considera più importante la risoluzione della questione ucraina ed è pronta a pagare il prezzo.
Non siamo isolati. Il mondo è più grande dell’Occidente, che non lo domina più. Non c’è dubbio che la Russia sarà politicamente isolata dal mondo occidentale e i loro rapporti saranno ostili per molti anni. Ma non ha senso parlare di isolamento russo nella comunità internazionale: le nazioni che gli Usa possono motivare contro la Russia sono una minoranza. Cina, India, Medio Oriente, Africa, America latina non la isoleranno. Pechino non critica Mosca."